La Germania compie una svolta storica abbandonando il freno al debito e approvando un massiccio piano di investimenti da 1.000 miliardi di euro complessivi che promette di rilanciare l'economia e migliorare difesa ed l'infrastruttura del paese.
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Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.
Le performance dei mercati finanziari principali
🇺🇸 S&P500: -1,07%
🇺🇸 NASDAQ: -1,71%
🇮🇹 FTSE MIB: +1,31%
🇪🇺 € STOXX 600: +0,61%
🇨🇳 SZSE COMPONENT: -0,32%
🇮🇳 NIFTY 50: +0,40%
🇯🇵 NIKKEI 225: -0,20%
💵 EUR/USD: -0,48%
🥇 ORO: +0,13%
Mentre Wall Street ha chiuso in deciso ribasso, con il NASDAQ che ha ceduto l'1,71% e l'S&P 500 l'1,07%, le borse europee hanno registrato performance molto positive.
A Piazza Affari, il FTSE MIB ha brillato con un incremento dell'1,31%, raggiungendo i massimi dal 2007, sostenuto dall'entusiasmo per il maxi piano tedesco da 500 miliardi di euro. Anche lo STOXX 600 europeo ha chiuso in territorio positivo (+0,61%), trainato dai titoli legati alla difesa e alle banche.
In Asia, andamento misto con il NIKKEI giapponese in leggero calo (-0,20%) e lo SZSE COMPONENT cinese a -0,32%, mentre l'indice indiano NIFTY 50 ha guadagnato lo 0,40%.
A pesare sul sentiment americano sono state le crescenti preoccupazioni sulla crescita economica USA e l'incertezza legata alle politiche tariffarie di Trump. Gli investitori sono rimasti cauti in attesa della riunione della Federal Reserve, con il mercato che prezza pienamente tassi invariati al 4,25%-4,50%.
Sul fronte valutario, l'euro ha perso terreno contro il dollaro (-0,48%), mentre l'oro ha mantenuto la tendenza positiva con un leggero incremento dello 0,13%. In calo le quotazioni del petrolio con il Brent a -0,69% e il WTI a -0,83%.
Berlino dice addio all'austerità
Il Bundestag tedesco ha approvato un pacchetto di spesa storico da 500 miliardi di euro per difesa e infrastrutture, abbandonando decenni di rigida austerità fiscale. Il piano, promosso dal cancelliere in pectore Friedrich Merz e sostenuto da Socialdemocratici e Verdi, ha superato la soglia dei due terzi necessaria per modificare le regole costituzionali sul debito, con 513 voti favorevoli e 207 contrari.
"Questo è probabilmente il più grande pacchetto di spesa nella storia del nostro Paese", ha dichiarato Lars Klingbeil, co-leader dei Socialdemocratici. La legislazione libererà in gran parte la spesa per la difesa dal cosiddetto "freno al debito", creando una fonte potenzialmente illimitata di denaro per il riarmo e la deterrenza contro la Russia. Istituirà inoltre un fondo da 500 miliardi di euro per investire nelle infrastrutture in declino del paese, con 100 miliardi destinati al Fondo per il Clima e la Transizione e 100 miliardi agli stati federali per progetti regionali.
I mercati hanno reagito positivamente alla notizia, con l'indice DAX che ha toccato nuovi massimi storici. Particolarmente brillanti i titoli del settore della difesa, con Rheinmetall in forte crescita, mentre Thyssenkrupp ha registrato un significativo balzo da inizio anno. Anche le banche tedesche hanno beneficiato delle prospettive di stimolo fiscale, con Commerzbank e Deutsche Bank in terreno positivo.
Sul fronte obbligazionario, l'anticipazione di questa svolta fiscale aveva già spinto il rendimento del Bund tedesco a 10 anni a toccare brevemente un massimo dal 2011 al 2,9% la scorsa settimana, stabilizzandosi poi intorno al 2,8% dopo l'approvazione del piano.
La svolta verso una politica fiscale espansiva promette di rivitalizzare la più grande economia europea dopo due anni di contrazione dovuta a problemi strutturali, tra cui gli elevati costi energetici, la produzione manifatturiera in stallo e una burocrazia oppressiva. Secondo Bloomberg Economics, la crescita tedesca potrebbe raggiungere l'1,6% nel 2026, il doppio rispetto alle precedenti previsioni. La decisione storica - che dovrebbe anche contribuire a stimolare la crescita in tutta la regione - è stata stimolata dal cambiamento di rotta di Donald Trump riguardo all'alleanza transatlantica.
Dopo l'approvazione della camera bassa, la legislazione passerà venerdì al voto del Bundesrat, dove sono rappresentati i 16 stati federali tedeschi. Se approvata, come probabile, sarà poi firmata dal presidente Frank-Walter Steinmeier ed entrerà in vigore. I tempi sono stretti, perché Merz ha cercato di far approvare la misura prima dell'insediamento del nuovo parlamento la prossima settimana, quando le modifiche costituzionali diventerebbero più difficili dopo che l'Alternative für Deutschland di estrema destra e La Sinistra anticapitalista hanno aumentato il loro supporto nelle elezioni di febbraio.