Trump: dazi al 25% sull'acciaio

Benvenuto al quotidiano appuntamento con l’aggiornamento sui mercati finanziari. Donald Trump ha firmato i decreti che impongono dazi del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio, colpendo indiscriminatamente alleati e rivali commerciali degli Stati Uniti.

Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella giornata di ieri.

Le performance dei mercati finanziari principali

🇺🇸 S&P500: +0,67%

🇺🇸 NASDAQ: +0,98%

🇮🇹 FTSE MIB: +0,50%

🇪🇺 € STOXX 600: +0,58%

🇨🇳 SZSE COMPONENT: -0,69%

🇮🇳 NIFTY 50: -1,39%

🇯🇵 NIKKEI 225: +0,06%

💵 EUR/USD: -0,02%

🥇 ORO: +0,11%

Mercati occidentali in territorio positivo nonostante le tensioni sui dazi, mentre l'Asia soffre le decisioni di Trump.

Wall Street chiude una seduta convincente, con il Nasdaq che guadagna quasi un punto percentuale (+0,98%) trainato dai titoli tecnologici, mentre l'S&P 500 avanza dello 0,67%. Gli investitori sembrano metabolizzare le notizie sui nuovi dazi su acciaio e alluminio, in attesa della testimonianza del presidente della Fed Powell al Senato.

L'Europa segue la scia positiva di Wall Street: l'EuroStoxx 600 sale dello 0,58%, mentre Piazza Affari mette a segno un rialzo dello 0,50%, sostenuta dai risultati di Unicredit che ha chiuso il 2024 con un utile di 9,7 miliardi.

Prevale il segno meno in Asia: la decisione di Trump sui dazi pesa particolarmente sui listini cinesi, con l'indice di Shenzhen che cede lo 0,69%. Ancora più marcate le perdite in India, dove il Nifty 50 lascia sul terreno l'1,39% dopo il taglio dei tassi della RBI. Solo il Nikkei riesce a chiudere sulla parità (+0,06%).

Sul fronte valutario l'euro resta sostanzialmente stabile sul dollaro (-0,02%), mentre l'oro registra un lieve progresso (+0,11%) in un contesto di crescente incertezza geopolitica.

Trump sfida gli alleati con i dazi sull'acciaio: "America First"

Il presidente americano Donald Trump ha firmato i decreti che impongono dazi del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio, senza eccezioni. Le nuove tariffe, riferisce Bloomberg, saranno operative dal 12 marzo e colpiranno anche i principali alleati degli USA, dal Canada (che detiene una quota del 25% dell'export verso gli Stati Uniti) al Messico (12%), con la sola esclusione dell'Australia.

"È tempo che le nostre grandi industrie tornino in America", ha dichiarato Trump, citato da Reuters, annunciando che nei prossimi giorni potrebbero arrivare ulteriori dazi su automobili, prodotti farmaceutici e semiconduttori. La Casa Bianca ha inoltre introdotto nuovi standard che richiedono che l'acciaio importato sia "fuso e colato" e l'alluminio sia "fuso e gettato" nella regione, per limitare l'import di metalli minimamente lavorati da Cina e Russia.

La reazione dell'Unione Europea non si è fatta attendere. Per la Commissione Europea le tariffe sono "illegali ed economicamente controproducitive", soprattutto considerando le catene di produzione profondamente integrate tra UE e USA. UK Steel, l'associazione dell'industria siderurgica britannica, ha definito la decisione "devastante", considerando che il Regno Unito esporta annualmente negli Stati Uniti circa 200.000 tonnellate di acciaio, per un valore di oltre 496,5 milioni di dollari.

L'impatto sui mercati è stato immediato. Secondo quanto riporta Bloomberg, i titoli dei principali produttori di acciaio cinesi hanno subito perdite significative nella seduta asiatica, con flessioni tra lo 0,3% e il 3%. I dati di Morgan Stanley mostrano che gli USA sono particolarmente vulnerabili nel settore dell'alluminio, dove l'import netto ha raggiunto l'80% del consumo nel 2023. La produzione nazionale è crollata a 670.000 tonnellate nel 2024 dalle 3,7 milioni del 2000, con diverse chiusure di impianti in Kentucky e Missouri.

Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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