Imposta sul Bitcoin al 42%: la stangata del 2025

Benvenuto al quotidiano appuntamento con l’aggiornamento quotidiano sui mercati finanziari. Bitcoin: la ritenuta sulle plusvalenze passa dal 26% al 42%.

Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.

Le performance dei mercati finanziari principali

🇺🇸 &P500: +0,47%

🇺🇸 NASDAQ: +0,28%

🇮🇹 FTSE MIB: +0,24%

🇪🇺 € STOXX 600: -0,19%

🇨🇳 SZSE COMPONENT: +0,52%

🇮🇳 NIFTY 50: -0,74%

🇯🇵 NIKKEI 225: -0,44%

💵 EUR/USD: -0,06%

🥇 ORO: +0,30%

Borse europee (EuroStoxx 600: -0,19%) poco mosse in attesa della riunione della BCE in cui, salvo imprevisti, si attende un nuovo taglio dei tassi. Il meeting seguirà i dati finale sull’inflazione mese su mese di settembre dell’Eurozona, previsti alle 11 (stima -0,1% contro +0,1% di agosto) che dovrebbe portare il tendenziale annuo sotto il target BCE (2%) e pari all’1,8% e sostenere quindi il taglio dei tassi.

Oltreoceano le azioni USA chiudono la seduta in territorio positivo, sulla scia degli utili migliori del previsto di Morgan Stanley, United Airlines e altre grandi società amaricane: S&P 500 +0,47% e Nasdaq +0,28%.

Le borse asiatiche procedono in modo contrastato. I mercati cinesi guadagnano lo 0,52%, dopo che i funzionari di Pechino hanno annunciato che il governo sta espandendo i finanziamenti per i progetti immobiliari. A Tokyo, l’indice Nikkei 225 scende dello 0,44% dopo che il governo ha riferito che le esportazioni del Giappone sono scese dell’1,7% rispetto all’anno precedente a settembre, ampliando il deficit commerciale del paese. Negativa l'India con il Nifty 50 a -0,74%.

Imposta sul Bitcoin al 42%: la stangata del 2025

L'imposta sostitutiva sul Bitcoin aumenterà al 42% dall'attuale 26% nel 2025. L'annuncio è stato dato ieri dal vice ministro dell'Economia Maurizio Leo durante la conferenza stampa sulla manovra economica in atto.

Una vera stangata: attualmente, l'aliquota per le plusvalenze superiori a 2.000 euro è del 26%, ma dal 1° gennaio 2025 salirà al 42%, segnando un aumento del 61%. Una misura che potrebbe rappresentare un record per il regime fiscale italiano.

Il regime fiscale delle criptovalute aveva perso parte della sua convenienza quando, con la legge di bilancio del 2023, si è deciso di mettere le cripto nel mirino del fisco e tassare le plusvalenze al 26% come le altre rendite finanziarie (unica eccezione nel panorama fiscale italiano sono i titoli di Stato per i quali si paga solo il 12,5% per i rendimenti incassati).

La scelta del governo di colpire i possessori di criptovalute non arriva in un momento casuale: dopo il rally delle cripto degli ultimi mesi, con il bitcoin che ha aggiornato i suoi massimi oltre i 73mila dollari, anche gli investitori italiani hanno cominciato a monetizzare i loro investimenti e a vendere gli asset digitali. Da qui l'idea dello Stato di tassare questo importante flusso di denaro.

I precedenti tentativi di altri Paesi di tassare il trading di criptovalute non hanno sempre prodotto risultati significativi per le casse dello Stato. L'India ha introdotto pesanti imposte sugli asset digitali due anni fa, ma ha visto i volumi di trading ridursi drasticamente, poiché gli investitori locali sono passati a piattaforme offshore per eludere le tasse.

L'annuncio dell'Italia arriva mentre l'Unione Europea si prepara a implementare completamente le ampie regolamentazioni sulle criptovalute del blocco, un pacchetto noto come MiCA, entro la fine di quest'anno.

Come muoversi da investitori?

Quando si investe, è fondamentale considerare le implicazioni fiscali delle proprie decisioni. La tassazione può influenzare significativamente i rendimenti netti, quindi è importante essere consapevoli delle aliquote fiscali applicabili ai vari tipi di investimenti, come azioni, obbligazioni e criptovalute.

Per approfondire il tema della tassazione sugli investimenti, vi invito a dare un'occhiata alla collezione di articoli scritti su questo tema: Tasse e Investimenti

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda e noi ci sentiamo, come sempre, all’aggiornamento di domani.

 

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Davide Berti, consulente finanziario

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Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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