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L’uragano Milton fa tremare gli USA, minacciando di infliggere danni devastanti alle comunità costiere e mettendo a rischio la stabilità economica della regione.
Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.
Le performance dei mercati finanziari principali
- S&P500: +0,71%
- NASDAQ: +0,60%
- FTSEMIB: +0,59%
- € STOXX 600: +0,66%
- SZSE COMPONENT: +0,91%
- NIFTY 50: +0,16%
- NIKKEI 225: +0,30%
- EUR/USD: +0,02%
- ORO: +0,22%
Chiude in territorio positivo l’Europa (+0,66%) con Milano che a fine giornata ha segnato un +0,59%.
Bene anche gli Stati Uniti che proseguono il trend rialzista: S&P500 (+0,71%) e Nasdaq (+0,60%).
Smaltita la delusione per il mancato annuncio di nuovi stimoli all’economia cinese, la Cina tenta il rimbalzo (+0,91%)
Meno toniche ma comunque positive sul fronte asiatico il Giappone (+0,30%) e l’India (+0,16%).
Sul fronte valutario Euro/Dollaro +0,02% mentre l’oro fa segnare un rialzo del +0,22%.
L’uragano Milton fa tremare gli USA
L'uragano Milton, in queste ore, ha toccato terra sulla costa del Golfo della Florida, e potrebbe essere uno dei più distruttivi a colpire la regione, che si sta ancora riprendendo dall'uragano Helene, meno di due settimane fa.
Gli uragani influiscono sull'economia mondiale a diversi livelli. Il primo livello di danno è ovviamente quello fisico, con la distruzione di attività commerciali, case e infrastrutture, che richiede ingenti spese per la ricostruzione. Questo genera una pressione immediata su settori come quello delle assicurazioni, che devono far fronte a richieste di risarcimento per miliardi di dollari. Ad un secondo livello, gli eventi climatici estremi interrompono le catene di approvvigionamento, causando ritardi nella produzione e nel commercio globale oltre che influenzare significativamente il mercato delle commodities.
Gli analisti di RBC Capital Markets osservano che l'uragano Milton potrebbe diventare una delle tempeste più costose a colpire la Florida, generando decine di miliardi di dollari in perdite assicurate. L’impatto per l’industria americana potrebbe essere enorme, e quasi certamente si assisterà a un aumento dei prezzi delle riassicurazioni nel 2025.
Ovviamente, il primo pensiero va alla popolazione colpita, che deve affrontare la perdita di case, beni e mezzi di sostentamento, oltre a subire un forte impatto emotivo e sociale. Tuttavia, è fondamentale capire che le conseguenze economiche si estendono ben oltre le aree direttamente interessate.
In un contesto di crescente vulnerabilità ai cambiamenti climatici, integrare il rischio climatico nelle strategie di investimento probabilmente diventerà un tema centrale nei prossimi anni.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda e noi ci sentiamo, come sempre, all’aggiornamento di domani.
Davide Berti
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