Benvenuto al quotidiano appuntamento con l’aggiornamento quotidiano sui mercati finanziari. L’espansione delle fonderie di rame cinesi sta minacciando la sostenibilità dell’industria globale.
Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.
Le performance dei mercati finanziari principali
🇺🇸 S&P500: +0,10%
🇺🇸 NASDAQ: +0,06%
🇮🇹 FTSE MIB: +1,56%
🇪🇺 € STOXX 600: +1,13%
🇨🇳 SZSE COMPONENT: +0,01%
🇮🇳 NIFTY 50: -0,10%
🇯🇵 NIKKEI 225: -0,36%
💵 EUR/USD: -0,21%
🥇 ORO: -0,16%
Inizio settimana contrastato per Wall Street: l’S&P 500 e il Nasdaq chiudono la giornata vicini alla parità rispettivamente a +0,10% e +0,06%. Focus di questa settimana anche sui dati chiave dell'inflazione dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) negli Stati Uniti, che potrebbero dare ulteriori indicazioni sui tassi d'interesse.
Bene il Vecchio Continente con l'Eurostoxx che chiude a +1,13%, il Ftse Mib tra i migliori, in rialzo del 1,56%.
In ribasso la maggior parte delle degli indici asiatici sul crescente timore dell'impatto della probabile agenda politica del presidente eletto Donald Trump e del rafforzamento del dollaro. L'indice cinese Szse Component segna un ribasso del -0,65%, il Nifty del -0,59% ed il Nikkei del -0,48%.
Il dollaro si rafforza con il cambio euro-dollaro in ribasso a quota 1,063.
L'oro (-0,37%), in flessione, tocca i 2.607$ all'oncia
Da segnalere, infine, il Bitcoin, che, battendo tutti i record, sulla scia dell'effetto Trump, si avvicina ai 90.000 dollari.
Rame: l'espansione cinese minaccia la stabilità dell'industria
Le fonderie di rame cinesi stanno spingendo l'industria verso una crisi globale, superando i limiti di sostenibilità della capacità produttiva. Con una crescita così rapida da mettere a dura prova i margini di profitto, l’espansione cinese minaccia la sopravvivenza delle fonderie in altri Paesi e potrebbe trasformare la Cina in un monopolio globale della raffinazione del rame.
Quest’anno, infatti, la Cina è destinata a produrre quasi metà del rame raffinato mondiale, una posizione dominante nata per soddisfare la crescente domanda di un metallo essenziale per la transizione energetica globale. Tuttavia, questo predominio rischia di destabilizzare l’intero settore.
La transizione energetica ha scatenato una domanda senza precedenti di rame: questo metallo è fondamentale per l’espansione delle reti di energia rinnovabile e la produzione di veicoli elettrici, settori entrambi in forte crescita. Negli ultimi anni, per rispondere a questa esigenza, la Cina ha accelerato la costruzione di nuove fonderie. Tuttavia, mentre le fonderie cinesi crescono, le miniere (che richiedono tempi di sviluppo più lunghi e investimenti più elevati) non riescono a tenere il passo con l’aumento della capacità di raffinazione. Di conseguenza, la competizione per la materia prima è aumentata, riducendo i margini di profitto.
La situazione raggiungerà un punto critico questa settimana durante il più grande incontro dell'industria del rame in Asia, a Shanghai, dove le fonderie discuteranno i nuovi contratti di fornitura di minerale. Secondo le stime, le tariffe di trattamento e raffinazione potrebbero scendere a livelli che non si vedevano da quasi vent’anni, mettendo ulteriormente a rischio la redditività delle fonderie. Se l’espansione della capacità produttiva cinese continuerà, altri Paesi (come il Cile, l’India e diversi Stati europei) potrebbero trovarsi schiacciati da una competizione insostenibile, con il rischio crescente di concentrare il controllo della produzione di rame mondiale in Cina.
La sovraccapacità è un problema ricorrente in diversi settori cinesi, dall’acciaio al solare, e ora sta colpendo anche il rame. Nonostante le pressioni interne, gli sforzi dell’industria per ridurre la produzione non hanno avuto effetti significativi, e il mese scorso la principale associazione dei metalli cinese ha invocato un intervento governativo più forte per limitare questa espansione "cieca". Ma le conseguenze di un controllo debole su questo processo si ripercuotono ben oltre i confini della Cina, mettendo a rischio la sostenibilità dell’industria del rame e creando preoccupazioni in tutto il mondo per il futuro della produzione di questo metallo strategico.
Come muoversi da investitori?
In un momento in cui il panorama globale è caratterizzato da incertezze economiche e sfide industriali, come la crisi delle fonderie di rame cinesi, per gli investitori è fondamentale comprendere a fondo le dinamiche di mercato e le influenze macroeconomiche. L’espansione della capacità produttiva cinese e la crescente competizione per le materie prime, unita ai trend globali verso la transizione energetica, pongono interrogativi significativi su come muoversi in modo strategico.
Per rimanere aggiornati e sviluppare una visione più informata delle opportunità e dei rischi dei mercati globali vi suggerisco questa rubrica che raccoglie tutti gli articoli su questa tematica: Macroeconomia e analisi di mercato.