Regno Unito in recessione tecnica

Benvenuto al quotidiano appuntamento con l’aggiornamento sui mercati finanziari. L'economia britannica ha registrato una contrazione dello 0,1% ad ottobre. È il primo calo consecutivo dal 2020.

Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.

Le performance dei mercati finanziari principali

🇺🇸 S&P500: -0.54% 

🇺🇸 NASDAQ: -0,66%

🇮🇹 FTSE MIB: +0,36%

🇪🇺 € STOXX 600: -0,14%

🇨🇳 SZSE COMPONENT: -2,02%

🇮🇳 NIFTY 50: +0,18%

🇯🇵 NIKKEI 225: -1,02%

💵 EUR/USD: -0,01%

🥇 ORO: +0,05%

Seduta negativa per Wall Street, con l'S&P 500 che cede lo 0,54% e il Nasdaq in calo dello 0,66%, mentre gli investitori riposizionano i portafogli in vista della riunione della Fed della prossima settimana. Nonostante sia ampiamente atteso un taglio dei tassi di 25 punti base, i recenti dati sull'inflazione hanno reso più incerto lo scenario dei tagli per il 2025.

Performance contrastata in Europa, dove il FTSE MIB si distingue con un rialzo dello 0,36%, sostenuto dal balzo di Brunello Cucinelli (+6,7%) e BPER (+2,71%). L'Euro Stoxx 600 chiude invece in territorio negativo (-0,14%) in attesa delle decisioni della BCE di oggi, dove il mercato si aspetta un nuovo taglio dei tassi di 25 punti base.

Pesante ribasso per i mercati asiatici, con il listino cinese di Shenzhen che crolla del 2,02% dopo che gli aggiornamenti dalla Conferenza Centrale sul Lavoro Economico non hanno fornito gli attesi stimoli su larga scala. In calo anche il Nikkei giapponese (-1,02%), mentre tiene l'India (+0,18%).

Sul fronte valutario, l'euro è stabile sul dollaro (-0,01%), mentre l'oro registra una variazione minima (+0,05%). Il petrolio si stabilizza con il Brent a 73,48 dollari sostenuto dalle preoccupazioni sulle forniture dopo le nuove sanzioni a Iran e Russia.

UK: a sorpresa economia in contrazione, FTSE 100 tiene

L'economia britannica ha registrato una contrazione dello 0,1% ad ottobre, il secondo calo mensile consecutivo da inizio pandemia, aumentando la pressione sul nuovo governo Labour di rafforzare la crescita. Il dato, peggiore delle attese degli economisti che prevedevano un'espansione dello 0,1%, evidenzia la fragilità dell'economia UK in un momento cruciale per il nuovo esecutivo.

Il PIL ha mostrato debolezza diffusa, con il settore manifatturiero in calo dello 0,6% e le costruzioni in flessione dello 0,4%, mentre i servizi sono rimasti stagnanti. Particolarmente colpiti i settori dell'estrazione di petrolio e gas, della ristorazione e del commercio al dettaglio, solo parzialmente compensati dalla crescita nelle telecomunicazioni, logistica e servizi legali.

La Cancelliera Rachel Reeves ha ammesso che i dati sono "deludenti" ma ha difeso le politiche del governo, sottolineando che sono state messe in atto misure per sostenere la crescita di lungo termine. "Siamo determinati a garantire la crescita economica poiché una maggiore crescita significa standard di vita più elevati per tutti, ovunque", ha dichiarato Reeves.

Tuttavia, diversi gruppi imprenditoriali hanno criticato la manovra di ottobre, che include 40 miliardi di sterline di aumenti fiscali, tra cui un incremento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, sostenendo che potrebbe scoraggiare gli investimenti e le assunzioni.

Gli economisti di Capital Economics evidenziano la difficoltà di valutare quanto del calo sia temporaneo e legato all'attesa del budget. "Il rischio concreto è che più attività siano state cancellate o posticipate dopo la manovra", ha commentato Paul Dales, sottolineando il rischio di una contrazione nel quarto trimestre.

I dati deboli arrivano dopo che la scorsa settimana l'indice PMI dei servizi ha mostrato il ritmo di crescita più basso da oltre un anno a novembre, con le aziende che hanno digerito gli aumenti fiscali del budget. L'indice è sceso a 50,8 da 52,0 di ottobre, appena sopra la soglia di 50 che separa crescita da contrazione.

Nonostante il quadro economico incerto, il mercato azionario britannico mostra resilienza. Il FTSE 100 si trova vicino ai massimi all time a quota 8.300 punti, sostenuto dalla debolezza della sterlina che favorisce le multinazionali quotate con forte esposizione all'export oltre che delle aspettative di tagli dei tassi nel 2025.

I mercati continuano infatti a scontare circa tre tagli dei tassi da parte della Bank of England entro la fine del 2025. La sterlina ha reagito negativamente ai dati, perdendo circa un quarto di centesimo sul dollaro, mentre gli investitori rivalutano le prospettive di politica monetaria alla luce del deterioramento del quadro economico.

Il Fondo Monetario Internazionale prevede per il Regno Unito una crescita dell'1,1% nel 2024, un ritmo più lento rispetto ai periodi precedenti ma che collocherebbe il paese a metà classifica tra le principali economie mondiali. Una previsione che potrebbe rivelarsi ottimistica alla luce degli ultimi dati e dell'impatto delle misure fiscali restrittive.

La sfida per il governo Labour si fa dunque più complessa. Il leader Keir Starmer aveva dichiarato la scorsa settimana che l'obiettivo è rendere il Regno Unito l'economia a più rapida crescita del G7, promettendo anche un aumento del reddito disponibile reale delle famiglie entro il 2029. Obiettivi che, alla luce dei dati odierni, appaiono sempre più ambiziosi.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda e noi ci sentiamo, come sempre, all’aggiornamento di domani.

 

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Davide Berti, consulente finanziario

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Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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