Crisi STM: utile -89%, ma segnali di ripresa

Il colosso italo-francese dei semiconduttori STM chiude il peggior trimestre degli ultimi anni con utili in calo dell'89%, ma il CEO Chery rassicura: "Abbiamo toccato il fondo",

Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.

Le performance dei mercati finanziari principali

🇺🇸 S&P500: +1,67% 

🇺🇸 NASDAQ: +2,50%

🇮🇹 FTSE MIB: +1,42%

🇪🇺 € STOXX 600: +1,78%

🇨🇳 SZSE COMPONENT: -0,58%

🇮🇳 NIFTY 50: -0,25%

🇯🇵 NIKKEI 225: +0,61%

💵 EUR/USD: +0,30% 

🥇 ORO: +1,15%

Chiusura in netto rialzo per le principali piazze finanziarie occidentali. Wall Street che ha guidato i guadagni registrando performance molto positive: l'S&P 500 ha guadagnato l'1,67% e il Nasdaq ha brillato con un +2,50%, recuperando gran parte delle perdite accumulate nelle sessioni precedenti.

Anche l'Europa ha vissuto una giornata di forte rimbalzo, con l'Euro Stoxx 600 in crescita dell'1,78% e il FTSE MIB italiano che ha messo a segno un guadagno dell'1,42%.

In controtendenza i mercati asiatici, con il Component di Shenzhen in calo dello 0,58% e l'indice indiano Nifty 50 che ha ceduto lo 0,25%. Più resiliente il Nikkei giapponese, che ha chiuso con un +0,61%.

Questa mattina le borse europee sono attese poco mosse in avvio di seduta (-0,06% il futures sull'Eurostoxx50), mentre gli investitori cercano di interpretare le continue oscillazioni nelle dichiarazioni di Donald Trump sui dazi e sulla politica monetaria.

Sul fronte valutario, l'euro si rafforza sul dollaro con un +0,30%, mentre l'oro riprende la sua corsa al rialzo (+1,15%), recuperando parte delle perdite dei giorni scorsi e tornando a 3.331 dollari l'oncia. Anche il petrolio mostra segni di ripresa con il WTI in rialzo dello 0,19% a 62,39 dollari al barile.

A sostenere il sentiment sono le indiscrezioni secondo cui l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di ridurre le tariffe sui beni cinesi importati in attesa di colloqui con Pechino, sebbene il segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, abbia successivamente avvertito che una tale mossa non avverrebbe unilateralmente.

STM: utili giù dell'89%, ma il CEO prevede rimbalzo

STMicroelectronics ha chiuso il primo trimestre 2025 con un pesante calo degli utili, pur registrando risultati superiori alle attese degli analisti in un contesto di mercato ancora difficile per il settore dei semiconduttori.

Il gigante italo-francese ha riportato un utile netto di appena 56 milioni di dollari (0,06 dollari per azione), in drastica diminuzione dell'89,1% rispetto ai 513 milioni dello stesso periodo del 2024. Nonostante il crollo, il risultato ha superato le previsioni del consensus, che stimava un utile tra 33 e 41 milioni di dollari.

Sul fronte dei ricavi, la società ha registrato un calo del 27,3% anno su anno a 2,517 miliardi di dollari, sostanzialmente in linea con le stime indicate dalla stessa azienda a fine 2024 e con le previsioni degli analisti. Una flessione significativa che ha colpito anche il margine lordo, sceso al 33,4% rispetto al 41,7% dello stesso periodo dell'anno precedente.

"I ricavi netti del primo trimestre sono stati trainati da maggiori ricavi nella Personal Electronics controbilanciati da ricavi inferiori alle attese nei settori Automotive e Industrial", ha spiegato l'amministratore delegato Jean-Marc Chery, che ha poi aggiunto: "Consideriamo il primo trimestre 2025 come il punto più basso".

Guardando al futuro, STM prevede una ripresa nel secondo trimestre, con ricavi attesi a 2,71 miliardi di dollari, in crescita del 7,7% rispetto al trimestre precedente, ma ancora in calo del 16,2% su base annua. Una previsione superiore al consensus degli analisti, che stimavano 2,6 miliardi.

In linea con quanto già comunicato dalla rivale Texas Instruments, la società non ha fornito una guidance per l'intero 2025, "scelta atipica rispetto agli ultimi anni ma in linea con le aspettative vista la complessità del contesto attuale", come evidenziato dagli analisti di Citi.

STM ha comunque confermato il piano di investimenti tra 2 e 2,3 miliardi di dollari, principalmente dedicati al "ridisegno della struttura manifatturiera", e ha ribadito che il programma di ristrutturazione procede come previsto, con l'obiettivo di ottenere risparmi annui "nella fascia superiore della forchetta a tre cifre" entro fine 2027.

Nonostante i segnali di ripresa, rimangono alcune incognite. Come sottolineato dall'azienda, le previsioni non tengono conto dell'impatto di eventuali ulteriori modifiche ai dazi commerciali globali, elemento che rappresenta un fattore di incertezza significativo per il settore.

Gli analisti si concentreranno ora sull'equilibrio tra la ripresa dei ricavi e la pressione sui margini lordi. Secondo Citi, la vera domanda riguarda "l'entità della ripresa sottostante rispetto a un eventuale anticipo degli ordini dovuto ai dazi USA", mentre "la debolezza dei margini lordi è peggiore del previsto e non include ancora l'intero impatto dei cambi valutari".

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda e noi ci sentiamo, come sempre, all’aggiornamento di domani.

 

 

 

Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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