La fintech svedese Klarna ha raggiunto i 100 milioni di utenti attivi nel primo trimestre 2025, ma ha visto raddoppiare le perdite nette mentre rimane in stand-by la quotazione a Wall Street.
Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.
Le performance dei mercati finanziari principali
🇺🇸 S&P500: -0,39%
🇺🇸 NASDAQ: -0,38%
🇮🇹 FTSE MIB: +0,89%
🇪🇺 € STOXX 600: +0,51%
🇨🇳 SZSE COMPONENT: +0,72%
🇮🇳 NIFTY 50: +0,87%
🇯🇵 NIKKEI 225: -0,44%
💵 EUR/USD: +0,41%
🥇 ORO: +0,83%
Seduta contrastata per i principali listini mondiali. Wall Street archivia una sessione negativa con S&P 500 e Nasdaq in calo rispettivamente dello 0,39% e dello 0,38%, interrompendo il rally delle ultime sei giornate. In controtendenza i mercati europei, con l'Euro Stoxx 600 che guadagna lo 0,51% e Piazza Affari che mette a segno un consistente +0,89%.
Positivi anche i mercati asiatici, con l'indice cinese SZSE Component in progresso dello 0,72% e l'indiano NIFTY 50 che sale dello 0,87%. Fa eccezione il Nikkei giapponese, in calo dello 0,44% dopo dati commerciali deludenti che evidenziano l'impatto dei dazi USA sulle esportazioni. Ad Hong Kong continua l'exploit di CATL, il colosso delle batterie per veicoli elettrici, che segna un ulteriore balzo dell'8,43% dopo il +16,43% di ieri.
Sul mercato valutario prosegue l'indebolimento del dollaro, con l'euro che guadagna lo 0,41%, mentre il biglietto verde cede anche contro yen (-0,64%) e franco svizzero (-0,71%). A pesare sono le difficoltà di Trump con il pacchetto fiscale e il recente downgrade del rating USA da parte di Moody's.
L'oro torna a brillare con un incremento dello 0,83%, spingendosi a 3.302 dollari l'oncia, sostenuto dalle notizie di un possibile attacco israeliano contro i siti nucleari iraniani.
Klarna: Buy Now, Pay Never
Il colosso svedese del Buy Now Pay Later Klarna ha chiuso il primo trimestre 2025 con risultati contrastanti: da un lato il raddoppio delle perdite, dall'altro il raggiungimento di un importante traguardo commerciale. Secondo i dati diffusi dall'azienda, nei primi tre mesi dell'anno la perdita netta ha toccato i 99 milioni di dollari, più che raddoppiando rispetto ai 47 milioni dello stesso periodo del 2024.
La fintech attribuisce il peggioramento dei conti a una serie di costi una tantum legati a svalutazioni, ristrutturazioni aziendali e alle spese per la preparazione della quotazione negli Stati Uniti, un'operazione che tuttavia resta attualmente congelata. Sebastian Siemiatkowski, co-fondatore e CEO, ha spiegato che sui risultati hanno pesato anche i costi per i piani di compensazione basati su azioni e gli oneri per il ridimensionamento del personale.
Nonostante il rosso nei conti, Klarna mostra segnali positivi sul fronte operativo. Il fatturato ha raggiunto i 701 milioni di dollari, in crescita del 13-15% su base annua (le fonti riportano percentuali leggermente diverse), mentre l'utile operativo rettificato, che esclude le spese una tantum, si attesta intorno ai 3 milioni di dollari, segnando il quarto trimestre consecutivo di redditività sottostante.
Un risultato significativo è stato il superamento della soglia dei 100 milioni di utenti attivi a livello globale, con un incremento della rete di partner commerciali che ha raggiunto le 724.000 unità. In Italia la crescita è stata particolarmente rilevante, con la società che afferma che "un italiano su 10 è ora un consumatore attivo di Klarna". Nel 2024 l'azienda contava già 2,5 milioni di utenti e 10.000 brand affiliati nel nostro paese.
Sul fronte dell'IPO a Wall Street, non si registrano novità sostanziali. Dopo aver presentato a marzo alla SEC il form F-1, primo passo formale per l'ammissione alle negoziazioni negli Stati Uniti, Klarna ha messo in pausa il processo a causa delle turbolenze innescate sui mercati dall'annuncio dei nuovi dazi da parte dell'amministrazione Trump il 2 aprile. La valutazione prevista si aggirava intorno ai 15 miliardi di dollari, lontana dal picco di oltre 45 miliardi toccato nel 2021, ma comunque in ripresa rispetto ai 6,7 miliardi del 2022.
Un aspetto interessante riguarda la gestione del personale: dal 2022 la società ha ridotto la forza lavoro di oltre il 40%, delegando molte funzioni all'intelligenza artificiale, particolarmente nel servizio clienti, dove i costi per transazione sono diminuiti del 40% rispetto al primo trimestre 2023. Secondo l'azienda, il 96% dei dipendenti utilizza quotidianamente l'AI, contribuendo a un aumento del 152% dei ricavi per dipendente rispetto al primo trimestre 2023.
Tuttavia, si registrano anche segnali preoccupanti sul fronte delle insolvenze dei clienti. Le perdite su crediti al consumo sono aumentate del 17% nel primo trimestre, raggiungendo i 136 milioni di dollari. Un portavoce dell'azienda ha minimizzato il dato, affermando che le perdite su crediti in rapporto al valore totale dei prestiti sono aumentate solo leggermente, dallo 0,51% allo 0,54%.