Rispondo alle vostre domande - Q&A pt.2

In questa sessione di Q&A le domande sono state molte. Di seguito troverai risposta scritta alle domande più frequenti, domande alle quali era necessario dare risposta scritta più articolata (oltre che nel video).

È sbagliato puntare sulle obbligazioni in un periodo di inflazione?

Il mercato obbligazionario globale, o mercato del credito, è il più vasto del mondo, superando per dimensione il mercato azionario globale. Stati Uniti e Cina sono i principali emittenti di debito con una quota di obbligazioni emesse che supera il 55% del totale delle emissioni obbligazionarie globali.

Esistono differenti tipologie di obbligazioni, emissioni che differiscono per cedola, modalità di rimborso, rendimento a scadenza, durata ed emittente.

Fermo restando l’esistenza di differenti tipologie di obbligazioni, fondamentale è la distinzione tra “investment grade” e “non investment grade”.

Il termine “investment grade” fa riferimento alla qualità del debito di un emittente: se un’emissione obbligazionaria è considerata “investment grade” significa che l’emittente rispetta determinati requisiti di affidabilità, risultando un debitore affidabile. Al contrario, se un debitore è considerato come “non investment grade” significa che ha uno scarso merito creditizio, risultando un debitore non proprio affidabile.

L’”investment grade” o il “non investment grade” ad un emittente viene dato dalle agenzie di rating: le più blasonate sono Moody’s, S&P e Fitch.

Dopo tale premessa è possibile rispondere alla domanda. La componente obbligazionaria dovrebbe essere presente in un portafoglio di strumenti finanziari, presenza che va a diversificare la struttura e a ridurre il rischio complessivo.

Non tutte le obbligazioni hanno la medesima funzione all’interno di un portafoglio: la componente obbligazionaria high yield (corporate bond con rating non investment grade) tende ad offrire rendimenti superiori dell’obbligazionario investment grade durante periodi di crescita economica o di crescita dell’emittente. Storicamente tale asset class ha offerto rendimenti simili all’azionario, ma con meno volatilità.

D’altra parte, le obbligazioni “investment grade” tendono a ben performare in fasi di rallentamento economico: nella fase iniziale di rallentamento del ciclo economico sono da preferire bond investment grade con duration medio-lunghe, asset che vanno a proteggere il portafoglio in caso di recessione pesante.

La risposta alla domanda è quindi: “Dipende”. Dipende dall’asset allocation di portafoglio, dalle obbligazioni su cui si vuole puntare, dalla duration delle stesse e dalla fase del ciclo macroeconomico in cui si è. Ciò che è certo è che, in un contesto di alta inflazione i tassi di interesse tendono ad essere alti: l’innalzamento del livello dei tassi di interesse può offrire buone soluzioni per il parcheggio della liquidità, soluzioni rappresentate da obbligazioni a breve-media scadenza con un rendimento netto annuo atteso superiore al rendimento offerto dalle banche sul denaro parcheggiato in conto corrente.

 

Investire in leva per un giovane, opinioni e strumenti?

Utilizzare strumenti finanziari a leva senza un risk management ben definito porta nella gran parte dei casi a perdite. Gli strumenti a leva (come ad esempio le opzioni) possono essere molto utili in un’attenta strategia di portafoglio, basata su un risk management ponderato.

Un saggio utilizzo della leva finanziaria per un giovane potrebbe essere il pegno rotativo su strumenti finanziari (credit lombard à Cos’è il credit lombard e perchè può essere utile in un’attenta pianificazione?) solamente nel caso di precise esigenze quali ad esempio l’avvio di un’attività imprenditoriale.

Tale utilizzo della leva prevede la concessione di credito a fronte della messa a pegno di un portafoglio titoli. Sul credito utilizzato (e non su quello concesso) si paga uno spread fisso più un tasso variabile (tipicamente l’Euribor a 3 mesi). Se la redditività attesa dal portafoglio messo a pegno sul medio-lungo periodo è superiore ai costi per il credito utilizzato, le leva finanziaria è efficace e può essere una buona soluzione di pianificazione finanziaria.

 

Iniziando a 30 anni conviene farsi un fondo pensionistico o si può provare con etf e titoli di stato?

Dipende da molte variabili, su tutte il risparmio mensile e il lavoro svolto (se dipendente, P.IVA ordinaria o P.IVA forfettaria). Se sei dipendente o P.IVA ordinaria, i versamenti volontari versati nel fondo pensione sono deducibili fino ad un ammontare di 5164€, vantaggio non banale se hai un reddito annuo lordo importante puoi permetterti versamenti annui pari all’ammontare massimo deducibile. D’altra parte se sei un lavoratore in regime forfettario non ha senso versare nel fondo pensione in quanto non andresti a sfruttare il vantaggio derivante dalla deducibilità fiscale. (puoi provare il Calcolatore di Pensione Integrativa).

Se sei un lavoratore dipendente (o P.IVA non in regime forfettario) l’affiancamento del fondo pensione ad una forma tradizionale di investimento può essere sensata, permettendoti di costruire negli anni la tua pensione integrativa sfruttando importanti vantaggi fiscali. Fondamentale sarà la scelta del fondo pensione e del comparto migliore, in modo tale da massimizzare l’efficienza di lungo periodo e ridurre l’impatto dei costi.

 

Consulenza assicurativa: serve?

Come nella gestione dei propri investimenti si fa un’attenta gestione del rischio, anche nella gestione della propria vita è necessario proteggersi da eventi potenzialmente dannosi per la propria incolumità.

Assicurarsi serve a trasferire le conseguenze economiche che un rischio puro, ossia di un rischio imprevedibile e legato a cause accidentali, all’impresa di assicurazione, a fronte del pagamento di un premio. Senza addentrarci nelle caratteristiche del contratto di assicurazione, il trasferimento del rischio puro è fondamentale in determinate casistiche al fine di non vedere la propria vita rovinata a causa di un evento imprevisto.

Ad esempio, se sei un giovane padre di famiglia, unico percettore di reddito, una tua improvvisa morte potrebbe avere conseguenze impattanti sulla vita della tua moglie/compagna e di tuo figlio/figlia. Una temporanea caso morte, ossia una polizza assicurativa che garantisce ai beneficiare una rendita o un capitale nel caso di morte dell’assicurato entro un lasso di tempo prestabilito, potrebbe essere una soluzione di fondamentale importanza.

Tale esempio non vuole essere una soluzione, bensì vuole far comprendere quanto sia importante la consulenza assicurativa (erogata da un professionista non in conflitto di interessi) per una vita più serena e al riparo da ogni imprevisto.

 

Cosa ne pensi del conto deposito?

Il conto deposito è un prodotto finanziario che ha lo scopo di remunerare il capitale depositato dal correntista. Il conto deposito consente di effettuare operazioni di versamento e prelievo, ma non consente di accreditare stipendio o di utilizzarlo per il pagamento di utenze.

Ci sono due tipologie di conto deposito: vincolato o libero. Il conto deposito libero permette di effettuare prelievi senza alcun vincolo mentre, come suggerisce il nome, il conto deposito vincolato non permette di ritirare le somme allocate prima della scadenza. La differenza tra le due forme di conto deposito sta nella redditività, tendenzialmente maggiore nel conto deposito vincolato (molto dipende dalla banca).

Dopo un decennio di tassi praticamente nulli, i conti deposito offrivano tassi di interesse praticamente pari a zero, analogamente a quanto avveniva per il conto corrente. A partire dal 2022, con l’innalzamento dei tassi di interesse messo in atto dalla BCE per rallentare la crescita dell’inflazione, i conti deposito sono tornati ad offrire rendimenti nell’ordine di qualche punto percentuale.

Sul mercato ci sono, ad oggi, conti deposito vincolati che rendono tra il 2% e il 3% annuo e molti investitori sono attirati da tali rendimenti. Attenzione: non è tutto oro quel che luccica. Dal momento che il conto deposito è vincolato per X mesi, il consiglio che mi sento di dare, una volta deciso di vincolare tali somme per l’arco temporale prestabilito, è quello di confrontare la redditività del conto deposito con quella di un titolo di stato con scadenza analoga al termine del vincolo. Se la redditività netta del conto deposito è superiore a quella del titolo di stato può avere senso destinare dei capitali al conto deposito, altrimenti no.

Chiaramente il discorso vale solamente per la liquidità parcheggiata sul conto corrente che non si vuole investire in un portafoglio efficiente: la soluzione migliore per l’investitore di lungo periodo resta un portafoglio efficiente. Per dare un ordine di grandezza, un portafoglio equilibrato ed efficiente ha un rendimento medio netto annuo atteso compreso tra il 4% e il 5%, un paio di punti percentuali al di sopra della media dei conti deposito.

 

Ho agevolazione rientro dei cervelli. Come approfittarne?

Ho fatto un video ed un articolo a riguardo a cui ti rimando: Rientro dei cervelli e fiscalità. Cosa devi assolutamente sapere se lavori all’estero e vuoi rientrare in Italia.

Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.