BCE: nuovi tagli in vista?

Benvenuto al quotidiano appuntamento con l’aggiornamento sui mercati finanziari. La BCE lascia intravedere un possibile taglio dei tassi d'interesse nel 2025, aprendo a una politica monetaria più espansiva.

Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.

Le performance dei mercati finanziari principali

🇺🇸 S&P500: 0,00% 

🇺🇸 NASDAQ: 0,00%

🇮🇹 FTSE MIB: +0,51%

🇪🇺 € STOXX 600: +0,46%

🇨🇳 SZSE COMPONENT: +1,51%

🇮🇳 NIFTY 50: +0,81%

🇯🇵 NIKKEI 225: -0,52%

💵 EUR/USD: +0,21%

🥇 ORO: +0,97%

Mercati azionari contrastati nella seduta di giovedì, con Wall Street chiusa per il Thanksgiving. In Europa prevale il segno positivo, con l'Euro Stoxx 600 che guadagna lo 0,46% e il FTSE MIB che sale dello 0,51%. Sul listino milanese spicca il rialzo di Nexi (+3,97%) sulle indiscrezioni di una cessione di Rni, mentre Iveco guida i rialzi (+4,23%) seguita da Leonardo (+2,12%), quest'ultima sostenuta dal rialzo del target price di Morgan Stanley.

Sul fronte asiatico il Nikkei cede lo 0,52% dopo i dati sull'inflazione di Tokyo superiori alle attese, che alimentano le scommesse su un rialzo dei tassi da parte della BoJ a dicembre. In controtendenza i listini cinesi, con il Shenzhen Component che guadagna l'1,51% sulle aspettative di nuovi stimoli e sul possibile alleggerimento delle sanzioni USA sul settore dei semiconduttori. Positiva anche l'India con il Nifty 50 che guadagna lo 0,81%.

Sul mercato valutario l'euro guadagna lo 0,21% sul dollaro, mentre l'oro sale dello 0,97% spinto delle crescenti tensioni tra Russia e Ucraina. 

Tassi giù nel 2025? La BCE prepara il terreno

Il membro del Consiglio direttivo della BCE François Villeroy de Galhau ha delineato una visione sorprendentemente accomodante della futura politica monetaria, suggerendo che i tassi d'interesse potrebbero scendere non solo a livelli neutrali, ma addirittura a un punto tale da stimolare attivamente la crescita economica dell'eurozona.

In un discorso a Parigi, il governatore della Banca di Francia ha dichiarato che c'è "significativo spazio" per un allentamento monetario prima che i tassi smettano di pesare sull'economia. Secondo Villeroy, con l'inflazione che dovrebbe raggiungere stabilmente il target del 2% all'inizio del 2025 e una crescita ancora stagnante in Europa, "non ci sarà alcuna ragione per mantenere una politica monetaria restrittiva".

La posizione di Villeroy apre anche alla possibilità di un taglio più aggressivo già nella riunione di dicembre, sottolineando che tutte le opzioni dovrebbero rimanere aperte sulla velocità e l'entità delle riduzioni. Il banchiere centrale stima il tasso neutrale - che non stimola né frena l'economia - tra il 2% e il 2,5%, ben al di sotto dell'attuale 3,25%.

I mercati hanno reagito prontamente alle dichiarazioni, scommettendo su tagli complessivi di 150 punti base nel 2025. I rendimenti dei titoli di Stato sono scesi ai minimi da inizio ottobre, con il Bund decennale tedesco al 2,13%, mentre i bond francesi e italiani hanno sovraperformato.

Il dibattito all'interno della BCE si sta intensificando. Isabel Schnabel, membro del Comitato Esecutivo, ha messo in guardia questa settimana contro un allentamento eccessivo in un'intervista a Bloomberg, sottolineando che una politica accomodante potrebbe rivelarsi inefficace se la crescita debole è causata da problemi strutturali. Schnabel ha suggerito che il tasso neutrale potrebbe essere alto fino al 3%. Al contrario, Fabio Panetta si è mostrato più favorevole a un approccio espansivo.

I mercati e gli economisti si aspettano ampiamente che la BCE tagli i tassi per la quarta volta nella sua ultima riunione del 2024. Mentre la previsione principale è di una riduzione di 25 punti base, i dati economici deboli potrebbero spingere per un taglio di 50 punti base. Le proiezioni di mercato vedono i tassi all'1,75% entro fine 2025, con riduzioni previste in ogni riunione almeno fino a giugno.

Villeroy ha anche suggerito che, con il picco dell'inflazione ormai alle spalle, la BCE potrebbe adottare una comunicazione più orientata al futuro, introducendo un "soft signaling" per guidare le aspettative dei mercati. Un approccio che segnerebbe un cambiamento significativo nella strategia comunicativa della banca centrale.

Come muoversi da investitori?

Le banche centrali, attraverso le loro decisioni di politica monetaria, influenzano in modo significativo i mercati finanziari e, di conseguenza, gli investimenti di ogni risparmiatore. Comprendere l’impatto di tali decisioni sul proprio portafoglio è quindi essenziale per ogni investitore, soprattutto considerando che l’andamento delle diverse asset class non risponde direttamente alle decisioni delle banche centrali, ma alle aspettative che il mercato si forma sulla direzione della politica monetaria.

Come spiegato nell’articolo Come la banca centrale influenza i tuoi investimenti, ogni sorpresa rispetto a tali aspettative può generare movimenti significativi nelle valutazioni delle asset class. Per questo motivo, mantenersi informati sulle dinamiche tra banche centrali e mercati è un elemento cruciale nella gestione degli investimenti.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda e noi ci sentiamo, come sempre, all’aggiornamento di domani.

 

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Davide Berti, consulente finanziario

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Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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