Benvenuto al quotidiano appuntamento con l’aggiornamento quotidiano sui mercati finanziari. Il rally delle azioni cinesi rischia di raffreddarsi a causa delle crescenti perplessità degli investitori sulla volontà di Pechino di introdurre ulteriori stimoli economici. Crolla Hong Kong.
Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.
Le performance dei mercati finanziari principali
- S&P500: -0,96%
- NASDAQ: -1,18%
- FTSEMIB: +0,66%
- € STOXX 600: +0,18%
- SZSE COMPONENT: +8,32
- NIFTY 50: +0,52%
- NIKKEI 225: -1,26%
- EUR/USD: +0,08%
- ORO: -0,23%
La settimana parte negativamente per New York che risente delle notizie riguardanti una Fed meno aggressiva in tema di politica monetaria: S&P 500 (-0,96%) e NASDAQ (-1,18%).
La debolezza di Wall Street, ha trascinato al ribasso anche Tokyo (Nikkei -1,26%).
Mercati asiatici caratterizzati dall’andamento a due facce dei listini cinesi. Le Borse di Shanghai e Shenzhen salgono infatti dell’8% dopo la lunga pausa della «Golden week» mentre Hong Kong cade di oltre l'8% dopo aver toccato i massimi.
Europa sopra la parità (+0,18%) con Milano che registra una delle performance più positive (+0,66%).
Sul mercato valutario, il rapporto euro/dollaro è poco mosso a 1,0985 da 1,0975 ieri in chiusura. Oro in leggera flessione (-0,23%).
Cina: il rally rallenta?
Mercati cinesi a due facce: vola Shanghai, crolla Hong Kong.
Più nello specifico l'indice di riferimento cinese CSI 300 (il cui obiettivo è replicare la performance dei 300 principali titoli negoziati alla Borsa di Shanghai e alla Borsa di Shenzhen) è in rialzo dell’8% dopo la lunga settimana di festività. Diametralmente opposta invece Hong Kong (-8%), penalizzata dalle prese di beneficio e dalla rotazione dei portafogli su titoli della Cina continentale. Tale ribasso è parzialmente spiegabile dal fatto che i mercati di Hong Kong sono rimasti aperti per la maggior parte della scorsa settimana, beneficiando quindi dei rialzi, mentre quelli della Cina continentale erano chiusi.
I leader cinesi puntano a raggiungere una crescita di circa il 5% quest'anno, ma i dati economici degli ultimi mesi indicano che sarà difficile da raggiungere, poiché la spesa dei consumatori rimane debole e la crisi del settore immobiliare persiste. La Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme cinese, a tal proposito, ha affermato di essere «molto fiduciosa» di raggiungere i suoi obiettivi, ma non ha dato nessun dettaglio su nuove misure di stimolo per il Paese. Motivo per il quale l’ondata di entusiasmo delle scorse settimane si è raffreddata.
Negli Stati Uniti, l'attenzione si rivolge ora ai verbali della riunione della Fed di settembre, in programma per mercoledì, che potrebbero fornire ulteriori indicazioni sulla politica monetaria. Secondo i dati del CME, i trader attribuiscono un'81% di probabilità a una riduzione dei tassi di interesse di 25 punti base da parte della Fed a novembre, mentre la possibilità di mantenere i tassi invariati è del 19%.
Nel frattempo, il rendimento dei Treasury a 10 anni ha superato il 4% per la prima volta dalla fine di luglio. Questo aumento dei tassi è stato alimentato dai recenti dati sul mercato del lavoro, e gli analisti ritengono che tali informazioni potrebbero indurre la Federal Reserve a moderare la sua propensione a un'accelerazione nei tagli dei tassi.
Come muoversi da investitori?
Gli investitori dovrebbero considerare i mercati emergenti, in particolare la Cina, come un'opportunità interessante, ma è fondamentale procedere con cautela. Le fluttuazioni politiche, le variazioni dei tassi di cambio e i cambiamenti nelle politiche economiche possono influenzare notevolmente la stabilità di questi mercati.
Se vuoi approfondire la tematica dei mercati emergenti ti lascio un articolo che tratta questo argomento: Azionario dei paesi emergenti: tutto quello che devi sapere sull’asset class.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda e noi ci sentiamo, come sempre, all’aggiornamento di domani.
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