Benvenuto al quotidiano appuntamento con l’aggiornamento sui mercati finanziari. Trump presta giuramento come 47° Presidente degli Stati Uniti ridisegna la politica americana: dal ritiro dagli accordi sul clima ai dazi, il neo presidente archivia l'era Biden in 24 ore.
Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella giornata di ieri.
Le performance dei mercati finanziari principali
🇺🇸 S&P500: 0,00% (Chiusa: Martin Luther King Day)
🇺🇸 NASDAQ: 0,00% (Chiusa: Martin Luther King Day)
🇮🇹 FTSE MIB: -0,34%
🇪🇺 € STOXX 600: +0,05%
🇨🇳 SZSE COMPONENT: +0,48%
🇮🇳 NIFTY 50: -0,52%
🇯🇵 NIKKEI 225: +0,30%
💵 EUR/USD: -0,36%
🥇 ORO: +0,23%
Seduta prudente per i mercati finanziari nel giorno dell'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Wall Street è rimasta chiusa per il Martin Luther King Day, mentre le piazze europee hanno chiuso contrastate: il FTSE MIB ha ceduto lo 0,34%, mentre l'Euro Stoxx 600 ha chiuso in leggero rialzo dello 0,05%.
Performance mista in Asia, dove il Nikkei ha guadagnato lo 0,30% e il listino di Shenzhen è salito dello 0,48%, mentre l'indice indiano Nifty ha perso lo 0,52%. Gli investitori hanno mantenuto un approccio cauto, in attesa di valutare le prime mosse della nuova amministrazione americana.
Sul mercato valutario, l'euro si è indebolito dello 0,36% sul dollaro, mentre l'oro ha guadagnato lo 0,23%, beneficiando del suo ruolo di bene rifugio in una fase di incertezza. I futures americani hanno mostrato una maggiore volatilità dopo che Trump ha ventilato la possibilità di imporre dazi del 25% su Canada e Messico dal 1° febbraio.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio ha registrato un andamento contrastato: il WTI è salito dello 0,29% a 76,59 dollari al barile, mentre il Brent è sceso dello 0,27% sotto quota 80 dollari, reagendo agli annunci di Trump sulla politica energetica americana.
Trump, dazi e clima: l'America cambia in 24 ore
Donald Trump ha prestato giuramento come 47° Presidente degli Stati Uniti, inaugurando un nuovo capitolo della politica americana che promette di ridisegnare gli equilibri economici globali. Nel suo primo giorno da Commander in Chief, il neo presidente ha firmato una serie di ordini esecutivi che segnano una netta inversione rispetto all'era Biden, puntando soprattutto su energia e commercio internazionale.
La svolta più immediata riguarda le politiche ambientali: ritiro dagli accordi di Parigi sul clima, cancellazione degli incentivi per i veicoli elettrici e dichiarazione di "emergenza energetica nazionale" per promuovere nuove trivellazioni. "Con me finirà il Green Deal e rilanceremo l'industria dei combustibili fossili", ha dichiarato Trump nel suo discorso inaugurale.
Sul fronte commerciale, l'approccio è apparso inizialmente più graduale. Secondo Reuters, il presidente ha firmato un memorandum che richiede alle agenzie federali di investigare i rischi legati ai deficit commerciali prima di imporre nuove tariffe. Una mossa che ha temporaneamente rassicurato i mercati, spingendo al rialzo le Borse globali.
Tuttavia, le dichiarazioni rilasciate a Bloomberg hanno riacceso i timori di una guerra commerciale: l'amministrazione sta valutando dazi del 25% su Canada e Messico dal 1° febbraio, citando problematiche legate all'immigrazione e al traffico di fentanyl. Ancora più pesante la minaccia verso la Cina: il Wall Street Journal riporta che il memorandum apre la strada a possibili tariffe fino al 60%, collegandole alla verifica dell'accordo "Fase 1" del 2020.
Gli analisti di Goldman Sachs prevedono che questa cautela iniziale lascerà presto spazio a misure più aggressive, con l'imposizione di tariffe globali nei prossimi mesi. Uno scenario che aumenta l'incertezza sui mercati, mentre l'economia mondiale è già alle prese con inflazione persistente e le sfide della transizione energetica.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda e noi ci sentiamo, come sempre, all’aggiornamento di domani.