Benvenuto al quotidiano appuntamento con l’aggiornamento quotidiano sui mercati finanziari. L’economia europea rimane zavorrata: non è più escluso un taglio dei tassi dello 0,5% a dicembre.
Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.
Le performance dei mercati finanziari principali
🇺🇸 S&P500: +0,21%
🇺🇸 NASDAQ: +0,75%
🇮🇹 FTSE MIB: -0,00%
🇪🇺 € STOXX 600: +0,03%
🇨🇳 SZSE COMPONENT: -1,27%
🇮🇳 NIFTY 50: -0,15%
🇯🇵 NIKKEI 225: +0,26%
💵 EUR/USD: +0,01%
🥇 ORO: +0,71%
A Wall Street l’indice S&P 500 e il Nasdaq chiudono in rialzo, mettendo a segno un progresso rispettivamente dello 0,21% e dello 0,75%. Super perfomance di Tesla che dopo la presentazione dei numeri della trimestrale vede un rialzo del +22%.
I listini azionari statunitensi proseguono la seduta contrastati dopo una serie di dati macroeconomici che confermano la tenuta dell’economia americana. L’indice sull’attività manifatturiera è aumentato a ottobre più delle attese, segnalando ancora, però, che il settore è in contrazione.
Ftse Mib che dopo una buona partenza termina invariata zavorrata dai titoli finanziari: Banco BPM (-2,09%), Nexi (-1,98%) e MPS (-1,77%). Bene invece il lusso con Brunello Cucinelli (+1,57%) e Moncler ().
In Asia, vicini alla parità sia l'India (-0,15%) che il Giappone (+0,26%). Negativa la Cina con Shenzhen che segna un: -1,27%.
Invariato cambio euro-dollaro (+0,01).
Spinto dalle instabilità geopolitiche vola l'oro: +0,71%
Dilemma BCE: taglio da 25 o 50 punti?
I dati PMI di ottobre indicano una prosecuzione del rallentamento dell'economia per il secondo mese consecutivo, con l’indice composito a 49,7. Appena sotto la soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione.
Le principali economie dell’area, Francia e Germania, rappresentano un freno per la ripresa: la Germania è colpita dall’aumento dei costi energetici e dalla debolezza della domanda cinese, mentre la Francia mostra una ripresa dei consumi limitata. In un contesto che rimane fragile e incerto la Banca Centrale Europea si trova di fronte ad un bivio: taglio dei tassi di 25 o 50 punti base?
La BCE ha recentemente attuato il suo secondo taglio consecutivo dei tassi, un evento inedito negli ultimi 13 anni, che ha però generato divergenze interne riguardo ai passi da intraprendere in futuro. La presidente Christine Lagarde ha sottolineato l'importanza di muoversi con cautela, segnalando che sebbene la direzione dei tassi sia definita, il ritmo deve essere ancora stabilito. Un elemento cruciale sarà l’evoluzione dell'inflazione, scesa a settembre sotto il 2% per la prima volta dal 2021, ma con il rischio di un possibile rialzo nei mesi a venire.
La BCE si trova dunque a dover bilanciare la necessità di sostenere un'economia in rallentamento con il controllo dell'inflazione, rendendo la scelta tra un taglio di 25 o 50 punti base una questione cruciale per orientare in modo efficace la politica monetaria e preservare la fiducia dei mercati dell’Eurozona.
Come muoversi da investitori?
Le banche centrali, mediante le decisioni di politica monetaria, hanno un impatto significativo sull’andamento dei mercati e degli investimenti di ogni risparmiatore. Conoscere l’impatto che potrebbe avere ogni decisione sul proprio portafoglio è fondamentale per ogni investitore.
È infine importante ricordare che l’andamento di ogni asset class reagisce non direttamente alle decisioni di una banca centrale, bensì alle aspettative che si forma il mercato circa la direzionalità della politica monetaria: ogni sorpresa rispetto alle aspettative determinerà movimenti importanti nelle valutazioni delle asset class.
Se volete approfondire la tematica vi suggerisco questo vecchio articolo pubblicato sul blog: Come la banca centrale influenza i tuoi investimenti.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda e noi ci sentiamo, come sempre, all’aggiornamento di domani.
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