Benvenuto al quotidiano appuntamento con l’aggiornamento quotidiano sui mercati finanziari. La Fed taglia i tassi di interesse mentre l’elezione di Trump solleva dubbi sulle future politiche economiche.
Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.
Le performance dei mercati finanziari principali
🇺🇸 S&P500: +0,74%
🇺🇸 NASDAQ: +1,51%
🇮🇹 FTSE MIB: +0,12%
🇪🇺 € STOXX 600: +0,62%
🇨🇳 SZSE COMPONENT: +0,25%
🇮🇳 NIFTY 50: -0,22%
🇯🇵 NIKKEI 225: +0,48%
💵 EUR/USD: -0,20%
🥇 ORO: -0,24%
Proseguono i rialzi a Wall Street: l’S&P 500 e il Nasdaq chiudono la giornata di giovedì con guadagni dello 0,74% e del 1,51%. Gli investitori generalmente si aspettano che la seconda amministrazione Trump sarà positiva per gli asset rischiosi come le azioni, grazie in parte ai tagli fiscali proposti. Tuttavia la prospettiva di dazi più elevati ha sollevato preoccupazioni su un rimbalzo dell’inflazione.
Nel Vecchio Continente il Ftse Mib riduce i guadagni e chiude a quota 33.981 (+0,12%). Tra le blue chip spiccano i rally di Iveco (+10,7%) e Banco BPM (+9%), seguiti da Interpump (+6%).
Asia contrastata, in attesa di comprendere il reale impatto dell'elezione di Trump sui mercati globali e sulle future relazioni commerciali con gli Stati Uniti. L'attenzione è concentrata ora sulla una riunione del Comitato Permanente del Congresso Nazionale del Popolo, che dovrebbe concludersi più tardi venerdì. È ampiamente previsto che il Congresso delinei piani per un'ulteriore spesa fiscale. Gli analisti si aspettano almeno 10 trilioni di yuan (1,6 trilioni di dollari) di spesa aggiuntiva nei prossimi anni, mentre Pechino cerca di sostenere la crescita economica in rallentamento.
Cambio euro-dollaro in ribasso a quota 1,0783.
Oro (-0,24%) ritraccia dai massimi.
Fed, Trump e Inflazione: la politica monetaria USA al bivio
Dopo il taglio di settembre di 50 punti base, la Federal Reserve abbassa nuovamente i Fed Funds, annunciando un’ulteriore riduzione di 25 punti, portandoli nella fascia 4,5%-4,75%.
La Fed mantiene la sua linea, reagendo all’esito delle elezioni americane e all’imminente secondo mandato di Donald Trump, che potrebbe influenzare le prospettive economiche degli Stati Uniti. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito la sua determinazione a proteggere l’indipendenza della banca centrale, affermando che non si dimetterà sotto pressione e ricordando che il presidente in carica non ha il potere di rimuoverlo o di licenziare altri leader senior della Fed. Powell ha evitato di commentare direttamente le possibili politiche della nuova amministrazione, rispondendo solo quando si è parlato di protezione dell’istituzione che guida dal 2012.
Le sue dichiarazioni, a pochi giorni dalla rielezione di Trump, anticipano un possibile conflitto tra la Fed e un presidente che intende influenzare la politica dei tassi d'interesse. Convinto sostenitore dell’indipendenza della banca centrale, Powell ha spesso sottolineato il suo impegno a completare il mandato fino al 2026, come confermato in un’intervista di quest’anno.
Trump ha attenuato alcune delle sue precedenti dichiarazioni sul ruolo presidenziale nei confronti della Fed, dichiarando a giugno che avrebbe permesso a Powell di completare il suo mandato. Tuttavia, ha anche annunciato intenzioni di aumentare le tariffe, inasprire le politiche sull’immigrazione e ampliare i tagli fiscali, misure che potrebbero spingere verso l'alto i prezzi e i tassi di interesse a lungo termine. Powell, da parte sua, ha ribadito che le decisioni della Fed continueranno a basarsi sui dati economici reali, senza tentare di anticipare le politiche fiscali o commerciali dell’amministrazione.
In quest'ottica l'elezione di Trump ha sollevato alcune preoccupazioni sull’inflazione: il forte incremento della spesa pubblica previsto potrebbe far salire il deficit di 8.000 miliardi di dollari in dieci anni, stabilizzando l’inflazione intorno al 3,5%-4% e rallentando i prossimi tagli attesi dalla Fed.
Come muoversi da investitori?
Le banche centrali, mediante le decisioni di politica monetaria, hanno un impatto significativo sull’andamento dei mercati e degli investimenti di ogni risparmiatore. Conoscere l’impatto che potrebbe avere ogni decisione sul proprio portafoglio è fondamentale per ogni investitore.
È infine importante ricordare che l’andamento di ogni asset class reagisce non direttamente alle decisioni di una banca centrale, bensì alle aspettative che si forma il mercato circa la direzionalità della politica monetaria: ogni sorpresa rispetto alle aspettative determinerà movimenti importanti nelle valutazioni delle asset class.
Se volete approfondire la tematica vi suggerisco questo vecchio articolo pubblicato sul blog: Come la banca centrale influenza i tuoi investimenti.