Benvenuto al quotidiano appuntamento con l’aggiornamento sui mercati finanziari. L'oro continua la sua corsa ai massimi storici oltre quota 2.950$ l'oncia mentre gli investitori cercano rifugio dalle tensioni commerciali.
Se sei interessato ad approfondire il ruolo dell'oro nel tuo portafoglio o valutare la tua esposizione ai metalli preziosi, ti ricordo che puoi richiedermi un'analisi gratuita della tua asset allocation attraverso il servizio di Diagnosi di Portafoglio.
Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.
Le performance dei mercati finanziari principali
🇺🇸 S&P500: +0,24%
🇺🇸 NASDAQ: +0,07%
🇮🇹 FTSE MIB: -0,53%
🇪🇺 € STOXX 600: -0,91%
🇨🇳 SZSE COMPONENT: +0,20%
🇮🇳 NIFTY 50: -0,24%
🇯🇵 NIKKEI 225:-1,29%
💵 EUR/USD: +0,07%
🥇 ORO: +1,02%
I timori per i nuovi dazi del 25% minacciati da Trump su auto, farmaci e semiconduttori hanno dominato l'andamento dei mercati globali, con il settore automotive particolarmente sotto pressione.
A soffrire maggiormente è stato il comparto auto asiatico, che ha trascinato al ribasso il Nikkei giapponese (-1,29%), dove i costruttori hanno registrato pesanti perdite sulla prospettiva dei dazi USA. Più resiliente la Cina, dove lo SZSE Component è salito dello 0,20%, mentre l'indice Nifty 50 indiano ha ceduto lo 0,24%.
Vendite anche in Europa, con l'Euro Stoxx 600 in calo dello 0,91% e il FTSE MIB che ha ceduto lo 0,53%. In controtendenza Wall Street, dove l'S&P 500 ha guadagnato lo 0,24% e il Nasdaq ha chiuso a +0,07%, mostrando una certa resilienza alle minacce commerciali.
Sul fronte valutario, l'euro si è mosso poco sul dollaro (+0,07%), mentre l'oro ha brillato con un rialzo dell'1,02%, toccando nuovi massimi storici a 2.954 dollari l'oncia sulla scia delle crescenti tensioni commerciali e della domanda di beni rifugio. A sostenere il metallo prezioso anche i verbali della Fed che mostrano una banca centrale preoccupata per l'inflazione e l'impatto dei potenziali dazi.
Oro ai massimi storici sui timori dei dazi
L'oro continua la sua corsa al rialzo, toccando un nuovo massimo storico a 2.954 dollari l'oncia sulla scia dei timori per i dazi minacciati da Donald Trump. Il metallo prezioso, che ha già guadagnato il 12% da inizio anno, beneficia della crescente domanda di beni rifugio mentre gli investitori valutano l'impatto delle possibili tariffe su auto, farmaci e semiconduttori.
Le prospettive incerte sia per il commercio globale che per l'inflazione si stanno rivelando favorevoli per l'oro e stanno portando il livello di 3.000 dollari a portata di mano. A sostenere il rally dell'oro contribuiscono anche i verbali della Fed pubblicati mercoledì, che hanno evidenziato come le proposte di politica commerciale di Trump abbiano sollevato preoccupazioni per una possibile accelerazione dell'inflazione, confermando al contempo una pausa nel ciclo di tagli dei tassi.
Gli analisti mantengono un outlook positivo sul metallo prezioso nonostante la prospettiva di minori tagli dei tassi quest'anno. "L'oro ha beneficiato e dovrebbe continuare a beneficiare di una robusta domanda del mercato fisico, sostenuta dagli acquisti delle banche centrali", ha spiegato Trevor Yates, analista di Global X.
Un potenziale fattore di rischio potrebbe essere rappresentato da un accordo di pace tra Russia e Ucraina, che potrebbe ridurre la domanda di beni rifugio. Tuttavia, le crescenti tensioni commerciali e le preoccupazioni per l'inflazione sembrano destinare a mantenere elevato l'interesse degli investitori per il metallo giallo.