"Sono all'inizio": Trump rilancia i suoi dazi e affossa il Chips Act

Il neo presidente Trump continua a ridisegnare la politica economica americana, puntando su un approccio protezionistico che vede nei dazi, e non nei sussidi diretti come il Chips Act, lo strumento principale per rivitalizzare la produzione nazionale.

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Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.

Le performance dei mercati finanziari principali

🇺🇸 S&P500: -1,22% 

🇺🇸 NASDAQ: -0,35%

🇮🇹 FTSE MIB: -3,41%

🇪🇺 € STOXX 600: -2,14%

🇨🇳 SZSE COMPONENT: +0,28%

🇮🇳 NIFTY 50: +1,25%

🇯🇵 NIKKEI 225:+0,16%

💵 EUR/USD: +0,36% 

🥇 ORO: +0,18%

Ieri i mercati occidentali hanno vissuto una giornata da incubo, con un profondo rosso che ha caratterizzato tutte le principali piazze. In Europa il FTSE MIB italiano ha guidato il crollo con un pesante -3,41%, con il STOXX 600 europeo non molto distante a -2,14%. Particolarmente colpito il settore automobilistico, con Stellantis che ha subito un tracollo del 10%.

Anche Wall Street ha chiuso in territorio negativo: l'S&P500 ha ceduto l'1,22%, mentre il NASDAQ ha perso lo 0,35%, cancellando di fatto i rialzi accumulati dalla vittoria elettorale di Trump.

In controtendenza le borse asiatiche, che hanno mostrato una certa resilienza: il NIKKEI giapponese ha guadagnato lo 0,16%, lo SZSE COMPONENT cinese +0,28%, mentre l'indice indiano NIFTY 50 ha brillato con un +1,25%.

A scatenare la tempesta sui listini occidentali è stata l'entrata in vigore dei dazi commerciali imposti dall'amministrazione Trump (20% sulla Cina e 25% su Canada e Messico), che hanno provocato immediate ritorsioni: il Canada ha risposto con tariffe del 25% sulle importazioni USA per 30 miliardi di dollari canadesi, mentre la Cina ha imposto dazi del 15% sui prodotti agricoli americani.

Sul fronte valutario, l'euro si è rafforzato sul dollaro (+0,36%), mentre l'oro prosegue il suo trend rialzista con un modesto +0,18%.

Trump rilancia la sua America: basta sussidi ai semiconduttori, avanti con i dazi

Nel suo primo discorso davanti alle Camere riunite della sua nuova presidenza, Donald Trump ha difeso con forza le sue politiche più controverse, definendo i dazi non solo necessari alla protezione del made in USA ma essenziali per salvaguardare "l'anima degli americani". Un'affermazione che rivela come li consideri uno strumento da utilizzare in modo permanente e non solo come leva negoziale.

Durante l'intervento, durato ben due ore (un record) e interrotto più volte dalle proteste dei democratici, il presidente ha dichiarato di essere "soltanto all'inizio" del suo lavoro e che riporterà in auge il sogno americano, promettendo una nuova "età dell'oro" per l'America.

In politica interna, Trump ha rilanciato piani per espulsioni di massa di migranti, definendole una "liberazione dell'America" da criminali. Ha inoltre rivendicato i drastici tagli alla burocrazia federale operati dal suo collaboratore Elon Musk, affermando che il miliardario sta sradicando sprechi e corruzione, nonostante il Doge abbia ritrattato molti degli esempi di sprechi denunciati, rivelatisi falsi.

La vera bomba del discorso è arrivata quando Trump ha attaccato direttamente uno dei pilastri della politica industriale bipartisan, chiedendo sorprendentemente la fine del Chips Act, il programma da 52 miliardi di dollari per i sussidi ai semiconduttori. "Il vostro Chips Act è una cosa orribile, orribile", ha tuonato, esortando lo Speaker della Camera Mike Johnson a eliminare la legislazione e utilizzare i fondi rimanenti per ridurre il debito pubblico.

L'annuncio ha immediatamente scosso il settore tecnologico, con potenziali ripercussioni sui titoli di giganti come Intel (-6,20% nella giornata di ieri) e TSMC, che hanno pianificato ingenti investimenti negli Stati Uniti contando proprio su questi sussidi. Altre aziende come Samsung Electronics, SK Hynix e GlobalFoundries potrebbero essere costrette a rivalutare i loro progetti di espansione sul suolo americano in assenza di incentivi federali.

Questa posizione contrasta nettamente con il consenso bipartisan che aveva portato all'approvazione della legge meno di tre anni fa, considerata cruciale per la sicurezza nazionale ed economica degli Stati Uniti. Trump ha espresso sostegno all'obiettivo generale di aumentare la produzione nazionale di chip, ma preferisce utilizzare i dazi come incentivo piuttosto che sovvenzioni dirette.

Ha vantato la recente decisione di TSMC di investire 100 miliardi di dollari aggiuntivi negli Stati Uniti, affermando: "Non gli stiamo dando denaro. Tutto ciò che era importante per loro era non voler pagare i dazi." Una dichiarazione che solleva interrogativi sul futuro dei circa 6,6 miliardi di dollari in sovvenzioni e 5 miliardi in prestiti concordati tra TSMC e l'amministrazione Biden.

L'opposizione democratica ha protestato numerose volte in aula, con un deputato texano espulso per aver interrotto Trump e altri parlamentari che hanno mostrato magliette con la scritta "Resist". La senatrice Elissa Slotkin del Michigan, nella risposta ufficiale del partito, ha ammonito che le politiche di Trump "potranno causare crisi e recessioni".

Come muoversi da investitori

In questo scenario di profondo cambiamento delle politiche economiche americane, è fondamentale adottare un approccio ponderato ai propri investimenti. Per approfondire l'impatto che le nuove politiche potrebbero avere sulle principali asset class, vi invitiamo a leggere il nostro articolo dedicato "Quale impatto potrebbe avere sulle principali asset class la vittoria di Trump?".

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda e noi ci sentiamo, come sempre, all’aggiornamento di domani.

Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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