La crisi geopolitica infiamma il petrolio: mercati sotto pressione – 03/10/2024

Benvenuto al nuovo aggiornamento quotidiano sui mercati finanziari. La giornata di oggi si apre con notizie allarmanti dal Medio Oriente, che tengono i mercati sotto pressione. Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.

Le performance dei mercati finanziari principali

 

- S&P500: +0,01%

- NASDAQ: +0,08%

- FTSEMIB: -0,28%

- € STOXX 600: +0,05%

- SZSE COMPONENT: Chiusa (Festa Nazionale)

- NIFTY 50: Chiusa (Festa Nazionale)

- NIKKEI 225: -2,22%

- EUR/USD: +0,05%

- ORO: -0,04%

Giornata contrastata sui mercati globali. Gli indici americani hanno chiuso appena sopra la parità con la crisi in Medio Oriente tiene in scacco i mercati: l'S&P 500 (+0,01%) e il NASDAQ (+0,08%). Analoga la performance del Vecchio Continente con l’Euro Stoxx 600 che chiude anch’esso vicino alla parità (+0,05%).

In Asia, il Nikkei crolla del -2,22%, zavorrato dalle tensioni sul fronte mediorientale e ai timori economici interni.

Le borse di Cina e India, chiuse per festività. Sul fronte valutario, l'EUR/USD (+0,05%). L'oro si mantiene stabile con il future (DIC 2024) sul metallo prezioso che chiude pressoché invariato (-0,04%).

 

Tensioni in Medio Oriente: cosa succede sui mercati?

 

L'escalation in Medio Oriente tra Israele e Iran ha messo sotto pressione i mercati azionari di tutto il mondo, portando ad una nuova giornata di nervosismo in Europa. A Milano, il FTSE MIB ha chiuso in lieve calo (-0,28%), così come il DAX di Francoforte (-0,25%) e l’IBEX di Madrid (-0,55%).


Le tensioni hanno spinto il Brent appena sotto i 75 dollari al barile, mentre il WTI ha sfiorato i 72 dollari, mantenendosi vicino ai 71 dollari. Gli analisti temono che un'estensione del conflitto in Medio Oriente possa bloccare le esportazioni di petrolio dal Golfo, influenzando negativamente l'economia globale.
Nel frattempo, un incontro tra i principali rappresentanti dell'OPEC+ ha deciso di mantenere invariata la politica di produzione di petrolio, inclusa l'intenzione di iniziare ad aumentare la produzione da dicembre. Tuttavia, il ministro saudita ha anche sottolineato che alcuni membri dovranno effettuare ulteriori tagli per compensare l'eccesso di produzione.


A Piazza Affari, Leonardo (+3,6%) ed Eni (+1,6%) sono state le protagoniste della giornata, beneficiando rispettivamente delle tensioni geopolitiche e della corsa del greggio.
Impatto più contenuto su altri asset, come l’oro, che, pur rimanendo vicino ai massimi storici, ha rapidamente perso slancio dopo l’attacco missilistico iraniano a Israele, attestandosi poco sopra i 2.660 dollari l’oncia.


Da segnalare infine il tonfo di Nike, che ha perso il -5,56% a causa del ritiro delle sue stime per l’intero anno e della decisione di rinviare per la prima volta in sette anni l'incontro con gli investitori.

 

Come muoversi da investitori?

 

In un clima di forte instabilità geopolitica, come quello attuale, è essenziale che gli investitori adottino un approccio prudente e diversifichino i propri portafogli per ridurre l’esposizione ai rischi legati alle crisi internazionali. Il rischio geopolitico ha un impatto significativo sui mercati, con il petrolio che spesso rappresenta la variabile più critica, influenzando non solo i prezzi energetici, ma l’intera economia globale.

Se vuoi approfondire la tematica e comprendere fino a che punto una commodity come il petrolio può impattare sui mercati globali ti posso suggerire questo mio vecchio articolo: Cosa successe all'inflazione negli anni Settanta e perché la storia potrebbe ripetersi? 

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Davide Berti, consulente finanziario

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Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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