Bond giapponesi ai massimi dal 2008: affonda il Nikkei

I rendimenti dei titoli di Stato giapponesi esplodono ai livelli più alti degli ultimi 16 anni, trascinando al ribasso il Nikkei.

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Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.

Le performance dei mercati finanziari principali

🇺🇸 S&P500: -1,78%

🇺🇸 NASDAQ: -2,61%

🇮🇹 FTSE MIB: +0,68%

🇪🇺 € STOXX 600: -0,03%

🇨🇳 SZSE COMPONENT: -0,51%

🇮🇳 NIFTY 50: +0,07%

🇯🇵 NIKKEI 225: -2,26%

💵 EUR/USD: +0,40% 

🥇 ORO: -0,08%

Forte giornata di volatilità sui mercati globali. La Borsa americana ha subito un crollo pesante, con il NASDAQ che ha ceduto il 2,61% (oltre -10% dai massimi di dicembre), mentre l'S&P500 ha perso l'1,78%.

In netta controtendenza i listini europei, che hanno mostrato maggiore resilienza: il FTSE MIB italiano ha chiuso in positivo (+0,68%), mentre l'indice paneuropeo STOXX 600 ha terminato sostanzialmente invariato (-0,03%).

Molto negativi i mercati asiatici, con il NIKKEI giapponese in forte calo (-2,26%), penalizzato anche dai rendimenti dei titoli di Stato trentennali giapponesi saliti ai massimi dal 2008. Più contenute le perdite del listino cinese SZSE COMPONENT (-0,51%), mentre l'indice indiano NIFTY 50 ha chiuso marginalmente positivo (+0,07%).

A pesare sul sentiment negativo, soprattutto negli USA, la confusione sulla politica commerciale dell'amministrazione Trump e l'attesa per i dati sul mercato del lavoro americano. Nonostante il rinvio dei dazi su auto e componenti provenienti da Messico e Canada, gli investitori temono l'impatto delle tariffe sulla crescita economica globale.

Sul fronte valutario, l'euro ha guadagnato terreno sul dollaro (+0,40%), mentre l'oro ha registrato una lieve flessione (-0,08%)

Bond giapponesi, rendimenti ai massimi da 16 anni: Nikkei in picchiata

I rendimenti dei titoli di Stato giapponesi hanno registrato un'impennata, raggiungendo livelli che non si vedevano dalla crisi finanziaria globale del 2008. Il rendimento del decennale giapponese (JGB) ha superato la soglia dell'1,5% per la prima volta dal giugno 2009, mentre quello del trentennale ha sfondato il muro del 2,5%, toccando livelli che non si vedevano da 16 anni.

Questo brusco movimento ha avuto un immediato effetto negativo sul mercato azionario, con il Nikkei che ha subito un pesante contraccolpo (-2,26%) scendendo sotto quota 37.000 punti per la prima volta dallo scorso settembre.

Secondo Yujiro Goto, responsabile della strategia FX per il Giappone di Nomura, il balzo dei rendimenti è legato principalmente all'attuale dinamica sfavorevole tra domanda e offerta nel mercato dei JGB e al forte aumento dei rendimenti dei titoli di Stato europei. "Gli investitori ora si aspettano che l'UE e il governo tedesco aumentino la spesa fiscale, il che sta esercitando una pressione al rialzo sui rendimenti obbligazionari globali", ha dichiarato a CNBC.

Anche le recenti dichiarazioni del vicegovernatore della Bank of Japan, Shinichi Uchida, hanno contribuito al sell-off. Uchida ha affermato che la banca centrale probabilmente "aumenterà i tassi di interesse a un ritmo in linea con le opinioni dominanti tra i mercati finanziari e gli economisti" e che continuerà a ridurre gli acquisti di titoli di Stato nonostante il recente aumento dei rendimenti.

Un fattore fondamentale dietro l'impennata dei rendimenti giapponesi è il cambiamento nelle aspettative sui tassi d'interesse. I rendimenti non stanno salendo solo per le incertezze legate alle tariffe commerciali, ma principalmente per le crescenti attese di una stretta monetaria da parte della Bank of Japan.

A rafforzare questa prospettiva contribuisce significativamente il persistente trend inflazionistico. L'inflazione giapponese ha superato l'obiettivo del 2% della BoJ per ben 34 mesi consecutivi, con il dato di gennaio che ha raggiunto il 4%, toccando un massimo biennale. Gli esperti di mercato ritengono che la situazione potrebbe essere persino più seria, con un'inflazione reale potenzialmente superiore a quanto riportato dalle misure ufficiali, elemento che continua a spingere al rialzo i rendimenti obbligazionari.

Il contesto globale non aiuta, con i rendimenti del Treasury USA a 10 anni in aumento di 5 punti base al 4,317%, mentre il rendimento del Bund tedesco decennale ha toccato il 2,8%, il livello più alto da ottobre 2023.

Questo improvviso aumento dei tassi si inserisce nel processo di normalizzazione della politica monetaria ultra-espansiva della BoJ, che lo scorso anno ha dichiarato che avrebbe ridotto gli acquisti di JGB di circa 400 miliardi di yen ogni trimestre.

Il forte apprezzamento dello yen, salito ai massimi degli ultimi 5 mesi all'inizio di questa settimana, ha allarmato il ministro delle Finanze Katsunobu Kato, che ha avvertito: "Stiamo assistendo a movimenti rapidi e unilaterali da dicembre. Siamo stati allarmati dai movimenti sulla valuta, compresi quelli effettuati da chi specula. Prenderemo misure appropriate contro gli eccessi".

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda e noi ci sentiamo, come sempre, all’aggiornamento di domani.

Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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