La BCE ha abbassato i tassi di interesse di 25 punti base portando il tasso sui depositi al 2,25%, il settimo taglio in meno di un anno.

L'inflazione nell'Eurozona è scesa al 2,2% a marzo, avvicinandosi all'obiettivo della BCE del 2%, mentre i banchieri centrali si dividono sugli effetti dei dazi USA e valutano se procedere con un ulteriore taglio dei tassi il 17 aprile.

Le tariffe USA del 25% sulle importazioni europee potrebbero costare all'Eurozona mezzo punto di PIL e spingere l'inflazione, secondo le stime della BCE presentate da Lagarde al Parlamento europeo.

La Federal Reserve lascia i tassi invariati al 4,25%-4,50%, riducendo le previsioni di crescita e alzando quelle sull'inflazione per far fronte alle incertezze generate dalle politiche di Trump.

L'inflazione americana rallenta più del previsto a febbraio, scendendo al 2,8%, ma il sollievo potrebbe essere di breve durata: gli economisti avvertono che i dati non includono ancora l'impatto della guerra commerciale scatenata dai dazi di Trump.

I rendimenti dei titoli di Stato giapponesi esplodono ai livelli più alti degli ultimi 16 anni, trascinando al ribasso il Nikkei.

La BCE taglia i tassi per la sesta volta, ma segnala una possibile pausa mentre l'Europa si prepara ad affrontare nuove sfide geopolitiche e commerciali.