JPMorgan avverte: rischio stagflazione USA

Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, ha lanciato un avvertimento misurato sull'economia americana, dichiarando di non poter escludere il rischio di stagflazione per gli Stati Uniti.

Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.

Le performance dei mercati finanziari principali

🇺🇸 S&P500: -1,61% 

🇺🇸 NASDAQ: -1,41%

🇮🇹 FTSE MIB: +0,07%

🇪🇺 € STOXX 600: -0,04%

🇨🇳 SZSE COMPONENT: -0,58%

🇮🇳 NIFTY 50: -0,93%

🇯🇵 NIKKEI 225: -0,92%

💵 EUR/USD: -0,04% 

🥇 ORO: +0,54%

Giornata difficile per i mercati globali. Wall Street ha archiviato una seduta pesantemente negativa con S&P 500 e Nasdaq in forte calo rispettivamente dell'1,61% e dell'1,41%, interrompendo bruscamente il trend positivo delle ultime settimane. A pesare sono le crescenti preoccupazioni per la sostenibilità fiscale americana dopo che il piano di bilancio di Trump potrebbe aumentare il debito nazionale di oltre 3.000 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni. Particolare attenzione desta il settore tecnologico asiatico, in forte difficoltà dopo il calo dei titoli tech americani. Le tensioni USA-Cina sui semiconduttori continuano a pesare, con Pechino che critica aspramente i controlli americani sulle esportazioni di chip, definendoli una minaccia alla tregua commerciale raggiunta di recente.

In controtendenza l'Europa, con l'Euro Stoxx 600 sostanzialmente invariato (-0,04%) e Piazza Affari che ha chiuso in lieve rialzo (+0,07%), confermando la sua resilienza nonostante il clima di incertezza globale.

L'Asia ha aperto la giornata in territorio negativo, seguendo le orme di Wall Street. Il Nikkei giapponese perde lo 0,92%, penalizzato dai dati PMI manifatturiero che per l'undicesimo mese consecutivo resta sotto la soglia dei 50 punti, segnalando contrazione economica a causa dell'impatto dei dazi USA. Anche l'Hang Seng di Hong Kong cede lo 0,9%, mentre la Cina continentale mostra performance miste con Shanghai in lieve calo (-0,15%).

Sul fronte valutario, il dollaro resta debole con l'euro sostanzialmente stabile (-0,04%). Bene invece i beni rifugio: l'oro guadagna lo 0,54% toccando i 3.340 dollari l'oncia.

I mercati continuano a essere dominati dai timori per l'escalation del debito pubblico americano, con i rendimenti dei Treasury a 30 anni che hanno superato il 5% e l'asta obbligazionaria di mercoledì che ha mostrato una domanda deludente, rafforzando la percezione di una crescente riluttanza degli investitori verso gli asset statunitensi.

Stagflazione USA: l'allarme di Dimon

Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, ha offerto una valutazione pragmatica dell'economia americana, sottolineando come gli Stati Uniti non si trovino nella "posizione privilegiata" spesso descritta. In un'intervista alla Bloomberg Television dal Global China Summit di Shanghai, il banchiere ha evidenziato i rischi di stagflazione legati a deficit pubblici, pressioni inflazionistiche e incertezze geopolitiche.

"Non sono d'accordo sul fatto che ci troviamo in una posizione privilegiata", ha dichiarato Dimon, mantenendo tuttavia un approccio analitico e misurato. Il CEO ha sottolineato come l'economia americana stia attraversando una fase di transizione complessa, caratterizzata da molteplici fattori di incertezza che richiedono attenzione strategica da parte di investitori e policymaker.

Il tema del debito pubblico rappresenta una delle principali sfide strutturali. Il piano fiscale di Trump potrebbe aumentare il debito nazionale di oltre 3.000 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni, creando pressioni sui mercati obbligazionari che si sono già materializzate con rendimenti dei Treasury a 30 anni che hanno toccato il 5,10%, i livelli più alti dal 2023.

Queste pressioni fiscali si combinano con le incertezze legate alle politiche commerciali. Sul fronte delle relazioni con la Cina, Dimon ha espresso un cauto ottimismo riguardo ai negoziati attualmente in una tregua di 90 giorni. "Non credo che il governo americano voglia abbandonare la Cina", ha dichiarato, suggerendo che la ricerca di un equilibrio nelle relazioni commerciali internazionali rimane una priorità strategica per entrambe le economie.

La Federal Reserve sta gestendo questa situazione con prudenza, mantenendo i tassi di interesse invariati mentre valuta l'impatto delle politiche dell'amministrazione Trump. L'approccio attendista della banca centrale appare appropriato in un contesto dove le variabili economiche si stanno rapidamente evolvendo e dove decisioni affrettate potrebbero amplificare l'instabilità.

L'incertezza geopolitica sta già influenzando le decisioni aziendali, con molte società che posticipano piani di espansione e operazioni straordinarie. JPMorgan stesso prevede un rallentamento nelle commissioni di investment banking, riflettendo un clima di cautela che sta attraversando Wall Street.

Il quadro delineato da Dimon, pur evidenziando sfide significative, non suggerisce un collasso economico imminente. Le economie sviluppate hanno strumenti e resilienza per affrontare anche scenari complessi, e l'attuale situazione, seppur richiedendo attenzione e adattamento strategico, presenta caratteristiche gestibili per investitori e istituzioni preparati.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda e noi ci sentiamo, come sempre, all’aggiornamento di domani.

 

 

 

Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.