Quali vacanze ci si può permettere?

In questo articolo voglio presentarti una regola per stimare il budget-vacanza che, a mio parere, funziona per il 90% delle famiglie: la regola del 50-40-30-20

Andare in vacanza piace a tutti.

La possibilità di scoprire nuovi luoghi, nuove culture e tradizioni è sicuramente interessante ed è una un’esperienza di vita è che consiglio caldamente a tutti.  

Tuttavia andare in vacanza ha un costo e, spesso, questo costo risulta quantitativamente rilevante nella gestione della finanza personale/familiare. Bisogna quindi tenere in considerazione che durata e tipologia delle vacanze hanno un limite derivante dal denaro che guadagniamo e riusciamo a mettere via ogni anno.

In questo articolo ti aiuto a ragionare su come identificare il tuo budget-vacanze personale e/o familiare, in modo tale da non precludertele, ma, allo stesso tempo, di non “strafare”, per evitare che le stesse possano mettere in difficoltà la tua crescita patrimonial.

Regola del “50-40-30-20”

Prima del budgeting, un mio consiglio spassionato (ed è una cosa che faccio anche io), è quello di individuare tre possibili mete, indipendentemente dal loro costo. È importante individuare quali siano i propri “desideri di viaggio” prima di sapere effettivamente quanto questi vengano a costare in modo da non precludersi alcuna possibilità.

Solo successivamente è necessario capire se almeno una delle mete individuate è economicamente alla nostra portata.

Per fare ciò consiglio di utilizzare quella che io chiamo la “regola del 50-40-30-20”.

Ora provo a spiegartela: i numeri indicano la percentuale relativa alla quota di risparmio che posso dedicare a svaghi e vacanze. Il valore in percentuale cambia a seconda del numero di soggetti che fanno parte del nucleo familiare.

MEMBRI DELLA FAMIGLIA

PERCENTUALE DEL RISPARMIO ALLOCABILE

Cinque o più membri

50% del risparmio allocabile al massimo per le vacanze

Quattro membri

40% del risparmio allocabile al massimo per le vacanze

Tre membri

30% del risparmio allocabile al massimo per le vacanze

Uno o due membri

20% del risparmio allocabile al massimo per le vacanze

Dalla tabella si può chiaramente capire come, all’aumentare del numero dei membri della famiglia, aumenterà anche la percentuale del risparmio allocabile per le vacanze.

Seguendo questa regola, è possibile definire un budget-vacanze adeguato al quantitativo di risparmio della famiglia, senza che questo vada a danneggiare le finanze e il futuro personale.

Esempi pratici

Per comprendere meglio questa regola, facciamo degli esempi pratici.

Famiglia di quattro membri

La famiglia Bianchi è formata da quattro persone Marco, Federica e due bambini più piccoli. Il reddito annuo netto che percepiscono i genitori è pari a 1.100 € al mese per Marco e 1.800 € al mese per Federica (entrambi sono lavoratori dipendenti). Considerando anche il valore della tredicesima, si parla di un incasso complessivo di circa 44.200 € annui.

Supponiamo che la famiglia viva in una regione del Nord Italia, si può allora ragionevolmente stimare un costo di vita per circa 35.000 € annui. Il risparmio ammonterà quindi a circa 9.000 € all’anno.

Stando alla regola sopra menzionata, la famiglia potrebbe spendere al massimo, per le proprie vacanze, il 40% del risparmio annuo, corrispondente a 3.600 € (9.000 € x 0,4 = 3.600 €). È evidente che, con questo budget e in quattro persone, è molto complicato (se non addirittura proibitivo) fare una vacanza lunga o in posti costosi.

Se la stessa famiglia vivesse nel Sud Italia, probabilmente, avrebbe costi di vita minori a parità di reddito e, quindi, la possibilità di mettere via più soldi durante l’anno, con conseguente aumento del budget-vacanza.

Ragazzo/a single

Ipotizziamo un’altra casistica: Giovanni, quarantenne single, percepisce un ottimo reddito pari a 5.000 € mensili. In un anno guadagna 65.000 € e sostiene costi di vita per circa 30.000 €; il risparmio annuale corrisponde quindi a 35.000 €.

In questo caso, essendo un soggetto singolo, rientrerà nella quota del risparmio allocabile del 20%. Di conseguenza potrà spendere al massimo 7.000 € in vacanze. Ovviamente Giovanni può anche decidere di spendere meno, ma se decidesse di spendere di più, sarebbe uno “spreco” per la sua crescita patrimoniale personale.

Attenzione: tengo a precisare che questa regola può valere per il 90-95% della popolazione. Ci saranno ovviamente dei casi estremi per cui queste percentuali porterebbero o ad una spesa per le vacanze eccessiva (nel caso in cui il reddito mensile superasse i 10.000 € annui), o ad una cifra troppo piccola per poter viaggiare.

Prendiamo un esempio fuori dal campione statistico: 

  • Nucleo familiare: 4 persone
  • Reddito mensile: 20.000€
  • Risparmio mensile: 12.000€

La quota del risparmio allocata per le vacanze, in base alla regola sopra menzionata, corrisponderebbe a 60.000 € annui. Decisamente una quota molto elevata da spendere per le vacanze annuali.

Conclusioni

Una volta terminata l’analisi della propria situazione finanziaria personale seguendo la regola del “50-40-30-20”, è corretto procedere ad un’analisi di mercato per vedere quale tipologia di vacanza ci si può effettivamente permettere e a quali condizioni, tra i propri desiderata.

Ovviamente bisogna ricordarsi che il modo in cui si va e si soggiorna in un luogo può cambiare drasticamente l’esborso monetario della vacanza. Dunque, anche mete distanti possono non essere proibitive se si ridimensionano un po’ le nostre esigenze.

Con questo contenuto vorrei principalmente cercare di trasmettere un messaggio: è bene cercare di far sì che la spesa per un paio di settimane di “svago” all’anno non rischi di rovinare il tenore di vita di tutte le altre cinquanta settimane. Per riuscirci un buon inizio è applicare la regola “50-40-30-20” e considerare con criterio le proprie mete preferite. Questo ci aiuterà a definire quale sia la giusta quota del proprio risparmio da destinare alle vacanze, senza che questa vada ad intaccare e a ripercuotersi sulla pianificazione finanziaria ed economica di un intero anno.

Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.