Benvenuto al quotidiano appuntamento con l’aggiornamento sui mercati finanziari. Donald Trump minaccia l'Unione Europea con nuovi dazi se non aumenterà gli acquisti di energia americana.

Prima di affrontare nel dettaglio questi sviluppi, diamo uno sguardo all'andamento dei principali indici nella seduta di ieri.

Le performance dei mercati finanziari principali

🇺🇸 S&P500: -0,09% 

🇺🇸 NASDAQ: -0,10%

🇮🇹 FTSE MIB: -1,78%

🇪🇺 € STOXX 600: -1,51%

🇨🇳 SZSE COMPONENT: -0,02%

🇮🇳 NIFTY 50: -0,83%

🇯🇵 NIKKEI 225: -0,22%

💵 EUR/USD: +0,22%

🥇 ORO: +0,44%

Seduta decisamente negativa ieri per i mercati europei, con il FTSE MIB che ha chiuso in calo dell'1,78% e l'Euro Stoxx 600 dell'1,51%, ancora sotto pressione dopo le indicazioni più restrittive della Federal Reserve sui tagli dei tassi nel 2025.

Più contenute le perdite a Wall Street, dove l'S&P 500 ha chiuso a -0,09% e il Nasdaq a -0,10%, con gli investitori che hanno digerito meglio le parole di Powell. I futures USA sono però peggiorati nel corso della notte dopo che la Camera ha bocciato il disegno di legge sulla spesa sostenuto da Trump, aumentando il rischio di uno shutdown federale.

Performance contrastata in Asia, con il Nikkei in calo dello 0,22% nonostante un'inflazione più forte delle attese, e l'indice di Shenzhen che ha limitato le perdite allo 0,02%. Più pesante l'India (-0,83%).

Sul mercato valutario, l'euro si è rafforzato sul dollaro (+0,22%), mentre l'oro ha guadagnato lo 0,44%. I mercati guardano ora alla seduta di oggi, caratterizzata dal "quadruple witching day", ovvero la scadenza simultanea di futures su indici, futures su azioni, opzioni su indici e opzioni su azioni, un evento che tipicamente porta maggiore volatilità sui mercati.

Trump alza il tiro sull'UE: nuovi dazi se non compra energia USA

Il presidente eletto Donald Trump riaccende i timori di una guerra commerciale globale, minacciando nuovi dazi all'Unione Europea se non aumenterà gli acquisti di energia americana. "Ho detto all'UE che devono compensare il loro enorme deficit attraverso massicci acquisti del nostro petrolio e gas", ha dichiarato su Truth Social, aggiungendo che "altrimenti, saranno dazi su tutta la linea!".

Le minacce protezionistiche hanno già iniziato a influenzare i mercati, con gli analisti di ING Research che avvertono come l'incertezza sulle future relazioni commerciali potrebbe pesare sugli investimenti e le assunzioni ben prima dell'effettiva implementazione dei dazi. Un nuovo scontro commerciale rischierebbe di spingere l'economia dell'eurozona dalla stagnazione attuale alla recessione, in un momento in cui la regione sta già lottando con una perdita di competitività.

Particolarmente esposti risultano i settori automotive, dove l'UE applica tariffe del 10% contro il 2,5% americano, e chimico-farmaceutico, con alcuni paesi membri che mostrano un'esposizione significativa: l'Irlanda esporta verso gli USA il 10,1% del suo PIL, seguita dal Belgio con il 5,6%, contro una media UE del 2,9%. Secondo Bloomberg, le aziende europee più esposte stanno già valutando strategie di diversificazione geografica e revisione delle catene di approvvigionamento.

L'Europa non è però disarmata: con un surplus commerciale di 156,7 miliardi di euro nel 2023, Bruxelles ha diversi strumenti di risposta, incluso il nuovo Anti-Coercion Instrument (ACI), che permette contromisure come restrizioni su commercio, investimenti e finanziamenti. Inoltre, gli USA dipendono dall'UE per 32 prodotti strategici, principalmente nel settore chimico-farmaceutico, contro gli 8 prodotti per cui l'Europa dipende da Washington.

Le tensioni USA-UE stanno già provocando un effetto domino sui mercati globali, con il Mercosur che, secondo Reuters, sta accelerando i negoziati per nuovi accordi di libero scambio, mentre paesi come Singapore e gli Emirati Arabi cercano di rafforzare le proprie relazioni commerciali con i blocchi regionali. La Norvegia, attraverso il ministro del Commercio Cecilie Myrseth, ha confermato l'obiettivo di firmare un accordo EFTA-Mercosur nella prima metà del 2025.

La comunità finanziaria guarda con particolare attenzione all'evoluzione della situazione, consapevole che una nuova guerra commerciale potrebbe innescare un'ondata di volatilità sui mercati globali proprio mentre le banche centrali si preparano ad allentare le politiche monetarie nel 2025. Gli analisti suggeriscono agli investitori di monitorare attentamente i settori più esposti, considerare la diversificazione geografica e valutare l'esposizione valutaria, con l'euro che potrebbe subire pressioni in caso di escalation delle tensioni commerciali.

Come muoversi da investitori

In un clima di crescente instabilità geopolitica, è fondamentale per gli investitori adottare strategie prudenti e diversificate per ridurre l’esposizione ai rischi derivanti dalle tensioni internazionali. La vittoria di Trump potrebbe influenzare significativamente determinate asset class. Un'analisi dettagliata degli effetti che una politica protezionistica può avere sui mercati è disponibile nell'articolo Quale impatto potrebbe avere sulle principali asset class la vittoria di Trump?.

La diversificazione resta uno strumento cruciale per affrontare le incertezze dei mercati e costruire portafogli resilienti. Approfondimenti dedicati a questa tematica si possono trovare nella rubrica con articoli dedicati alla diversificazione.

Le tensioni geopolitiche spesso determinano fluttuazioni significative nei prezzi delle materie prime, in particolare del petrolio, con impatti rilevanti sull'inflazione globale. Per comprendere come eventi simili hanno plasmato i mercati in passato, l'articolo Cosa successe all'inflazione negli anni Settanta e perché la storia potrebbe ripetersi offre una prospettiva storica utile.

Adottare un approccio consapevole e informato consente di navigare in contesti complessi, evitando decisioni emotive e massimizzando le opportunità di lungo termine.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda e noi ci sentiamo, come sempre, all’aggiornamento di domani.