Perché i fondi di investimento hanno sede in Irlanda?

In questo approfondimento andremo a trattare un fenomeno molto interessante: "perché gran parte dei fondi comuni di investimento e degli ETFs hanno sede in Irlanda?"

La finanza è ormai un fenomeno globale, che interconnette cittadini di tutto il fondo per mezzo della tecnologia e dei dispositivi che permettono agevolmente a chiunque l’accesso ai mercati finanziari.

In questo approfondimento andremo a trattare un fenomeno molto interessante: perché gran parte dei fondi comuni di investimento e degli ETFs hanno sede in Irlanda?

Prima di iniziare ad approfondire l’argomento, doverosa è una parentesi su cosa siano fondi comuni di investimento ed ETFs.

Fondi comuni di investimento ed ETFs sono strumenti di investimento; acquistando quote di un fondo comune di investimento o di un ETF l’investitore si assume il rischio derivante dall’investimento (ed il relativo potenziale rendimento).

Un fondo d’investimento ed un ETF vanno ad investire i soldi dei risparmiatori in determinati sottostanti: il sottostante dipende dal mandato del fondo e può essere, ad esempio, l’azionario di una determinata regione; facciamo un esempio per esplicitare meglio il concetto: il fondo che investe sull’azionario statunitense avrà l’obbligo di allocare una determinata percentuale del capitale raccolto in azioni di aziende statunitense.

Ciò che differenzia i fondi comuni d’investimento dagli ETFs è la modalità di replica di un determinato indice. In particolare:

  • gli ETFs replicano passivamente un indice/benchmark. Ad esempio, se acquisto un ETF che replica l’andamento del principale indice azionario italiano, il FTSE MIB, è come se acquistassi una piccola percentuale di tutte le azioni che compongono l’indice, percentuale fedele all’attuale peso della singola azienda sull’intero indice;
  • i fondi comuni di investimento cercano di ottenere una performance maggiore rispetto ad un determinato indice/benchmark. Ad esempio, se acquisto un fondo comune di investimento che investe sull’azionario italiano, non è detto che il fondo avrà in pancia tutte le aziende del FTSE MIB; può essere infatti che, per scelta strategica del gestore, qualche azienda, attesa sottoperformare il mercato nei mesi che verranno, non sia presente tra i sottostanti del fondo.

La differente scelta di come viene replicato un benchmark ha un differenziale di costo importante: i fondi comini di investimento hanno infatti un costo medio annuo di gran lunga superiore rispetto al costo medio annuo del rispettivo ETF, differenziali che talvolta possono raggiungere anche il 4% annuo nel caso di replica di un indice azionario.

A maggiori costi non corrispondono migliori performance, anzi: secondo un’indagine di Forbes del 2022 per quanto riguarda l’azionario statunitense, su un orizzonte temporale di 20 anni, il 94% dei fondi attivi ha sottoperformato lo S&P500, il principale indice azionario statunitense.

La tabella che segue mostra la percentuale di fondi a gestione attiva che hanno sottoperformato l’indice di riferimento, percentuale mostrata su differenti orizzonti temporali e per differenti indici azionari statunitensi.

Percentuale di fondi a gestione attiva che ha sottoperformato il rispettivo indice

Percentuale di fondi a gestione attiva che ha sottoperformato il rispettivo indice

Fonte: Forbes, https://www.forbes.com/advisor/investing/passive-investing-vs-active-investing/

Cos’è il domicilio di un fondo comune d’investimento?

Compresa la differenza tra fondo comune di investimento ed ETF, addentriamoci nel fulcro dell’approfondimento: nel proseguo non farò distinzione tra fondo ed ETF e con il termine fondo farò riferimento ad entrambi gli strumenti finanziari.  

Ogni fondo ha una documentazione che ne definisce le principali caratteristiche ed informazioni: il KID; oltre al KID (KID – Key information document) viene spesso fornita una scheda informativa, scheda utile a riassumere i principali elementi da considerare prima dell’acquisto delle quote di un fondo.

KID e scheda informativa sono documenti di poche pagine, documenti contenenti le informazioni essenziali. L’immagine che segue mostra un estratto della scheda informativa dell’ETF di iShares sull’S&P500.

Immagine – estratto scheda informativa iShares Core S&P 500 UCTIS ETF USD (Acc)

Estratto scheda informativa iShares Core SP 500 UCTIS ETF USD Acc

Fonte: https://api.fundinfo.com/document/c3484817ffc11d4b920e83236e2584d6_311404/MR_IT_it_IE00B5BMR087_YES_2023-02-28.pdf

Tra tutte le varie informazioni è possibile notare come ci sia anche quella relativa alla domiciliazione del fondo: in questo caso, ma anche in molti altri, possiamo leggere “Irlanda” come sede di domicilio.

Perché i fondi hanno sede in Irlanda?

I fondi tendono ad essere domiciliati in Irlanda o in Lussemburgo per via della fiscalità favorevole di tali Paesi che, nonostante facciano parte dell’area Euro, hanno imposte ridotte su determinate tipologie di reddito, attirando fondi e altre tipologie di aziende.

Gli asset dei fondi domiciliati in Irlanda ha raggiunto i 4,1 trilioni di euro a fine 2021; i fondi con domicilio in Irlanda rappresentano il 5,9% dei fondi di investimento globali, facendo dell’Irlanda il terzo centro finanziario del mondo ed il secondo in Europa.

Il grafico che segue mostra come sono cresciuti gli assets gestiti dai fondi domiciliati in Irlanda, facendo distinzione tra fondi che aderiscono alla normativa UCITS e fondi alternativi.

Grafico – Totale assets dei fondi domiciliati in Irlanda

Estratto scheda informativa iShares Core SP 500 UCTIS ETF USD Acc

Fonte: https://cdn.irishfunds.ie/x/453eb6ee89/2022-03-why-ireland-2022-euro-final.pdf

Gli assets gestiti dai fondi domiciliati in Irlanda sono cresciuti costantemente negli anni, a testimonianza di un fenomeno in espansione. Perché?

Principalmente per via del regime fiscale presente in Irlanda. Il regolatore irlandese ha previsto tasse sui profitti aziendali pari al 12,5%, imposta che sale al 15% per aziende con almeno 750 milioni di euro di fatturato. I fondi domiciliati in Irlanda sono esenti da ogni tipo di tassa sui profitti e sui guadagni derivanti dagli investimenti e non è prevista alcuna forma di tassazione sul patrimonio del fondo.

La normativa estremamente favorevole circa la tassazione dei profitti e del patrimonio dei fondi ha fatto dell’Irlanda l’ambiente regolatorio ideale per i fondi di investimento, portando sempre più case di gestione a sceglierle il Paese come domicilio per i propri fondi.

L’Irlanda, il paradiso fiscale dei fondi

L’Irlanda è quindi un vero e proprio paradiso fiscale legalizzato per i fondi di investimento. Il framework regolatorio favorevole basato su apertura e trasparenza fanno del Paese una meta ambita per le case di gestione che possono minimizzare i costi a parità di gestione.

Trasferendo infatti la propria sede ed il personale in Irlanda, l’azzeramento dei costi per le tasse fa sì che i margini delle case di gestione siano molto più alti che se la sede del fondo fosse in altri Paesi dell’Europa.

Per l’investitore poco importa il domicilio del fondo, ciò che fa la differenza sono i costi che paga e, come abbiamo capito in questo approfondimento, non sono mai pochi se si parla di fondi di investimento.

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Davide Berti, consulente finanziario

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Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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