I primi due mesi del 2023 hanno fatto registrare una decisa crescita dell’azionario europeo, asset class che tra gennaio e febbraio ha sovraperformato l’azionario statunitense.
Introduzione
Se l’obbligazionario globale tra gennaio e febbraio ha avuto un rendimento pressoché nullo, con una forte crescita nel mese di gennaio seguito da una decrescita a febbraio, lo stesso non si può dire dell’azionario europeo, con i principali indici azionari del Vecchio Continente che hanno fatto registrare performance importanti. Il grafico che segue mostra come hanno performato l’indice Euro Stoxx 50 (linea blu), l’indice azionario delle principali 50 aziende dell’Eurozona, e l’indice S&P500 (linea arancione), l’indice azionario delle principali 500 aziende statunitensi.
Come evidenzia il grafico lo Stoxx 50 ha sovraperformato lo S&P500 nei primi due mesi del 2023 facendo registrare un rendimento di poco superiore al 12%, più di otto punti percentuali in più rispetto al rendimento fatto registrare dall’indice americano.
Tale sovra-performance dell’azionario europeo rispetto all’azionario USA è dovuta principalmente alla differente composizione dei due indici, con le banche che hanno una quota preponderante nel primo e le aziende tech nel secondo.
La crescita delle quotazioni del settore bancario è stata in parte alimentata dal fenomeno del buyback azionario, elemento che ha contribuito alla crescita dell’azionario globale ed in particolar modo del comparto bancario.
Buyback azionario e dividendo: le forme di remunerazione degli azionisti
Il buyback azionario è il riacquisto di azioni proprie messo in atto da un’azienda quotata. L’acquisto deve essere autorizzato dall’assemblea dei soci e deve riguardare azioni già presenti sul mercato per essere classificato come buyback.
Le aziende quotate riacquistano azioni proprie per differenti motivi. Tra i principali rientrano:
- Per sostenere le quotazioni del titolo;
- Per ostacolare l’ingresso di soci non graditi nel capitale sociale;
- Per disporre di azioni da scambiare con altre compagini sociali in caso di fusione con un’altra società.
Il motivo principale per cui le aziende quotate riacquistano azioni proprie è per sostenere le quotazioni del titolo: riacquistando le proprie azioni le aziende vanno a sostenere la domanda per le stesse, portando il prezzo al rialzo. Da questo punto di vista i buyback azionari sono una forma di remunerazione per gli azionisti in aggiunta (o in sostituzione) al dividendo.
Il dividendo è una quota di utile distribuito dall’azienda agli azionisti per remunerare il capitale investito. Rispetto al dividendo, il buyback azionario è una soluzione fiscalmente più efficiente per la remunerazione degli azionisti. Perché?
Perché il dividendo viene tassato al 26% in caso di azienda italiana, con la tassazione che aumenta se il dividendo percepito è di un’azienda estera (c.d. doppia tassazione). Un ulteriore elemento di svantaggio del dividendo come forma di remunerazione rispetto al buyback è il fatto che il flusso percepito per mezzo del dividendo rientra nei redditi da capitale e pertanto non è compensabile con eventuali minusvalenze pregresse. (La tassazione degli strumenti finanziari).
D’altra parte, il buyback azionario sostiene le quotazioni del titolo, con il risultato di avere un beneficio per l'azionista in termini di salita del prezzo della sua partecipazione nella società; l’azionista, fintanto che non andrà a vendere la partecipazione, non pagherà alcuna imposta e posticipando a data da destinarsi il pagamento delle imposte sull’eventuale capital gain maturato.
Perché l’azionario europeo ha beneficiato maggiormente dei buybacks?
L’azionario europeo ha beneficiato maggiormente dei buybacks azionari nei primi due mesi del 2023 per via della sua forte esposizione al settore bancario e per via del contesto di alta inflazione.
Un’alta inflazione implica cash flows più elevati per le aziende; i cash flows delle banche sono stati favoriti dall’innalzamento dei tassi di interesse messi in atto dalle banche centrali per rallentare la crescita dell’inflazione, innalzamento che ha contribuito all’aumento del margine d’interesse degli istituti bancari.
Il grafico che segue mostra la spinta che i buybacks hanno dato alle quotazioni dell’azionario europeo. In particolare, la linea bianca rappresenta l’andamento del Solactive European Buyback Index, l’indice che comprende azioni di aziende che hanno annunciato buybacks negli ultimi due mesi; tale indice, come mostra il grafico, ha sovraperformato lo Stoxx 600, l’indice che rappresenta l’andamento delle principali 600 aziende europee.
Grafico – Il contributo dei buybacks sui corsi azionari
Fonte: Bloomberg
Per quanto concerne i primi due mesi del 2023, i benefici per gli investitori che avevano una parte del proprio portafoglio allocata nell’azionario europeo sono stati tangibili e significativi dopo un 2022 di decrescita.
Forte preponderanza del comparto bancario e buybacks significativi hanno contribuito a trainare la crescita dell’azionario del Vecchio Continente. I buybacks sono stati inoltre la principale fonte di liquidità per il mercato azionario nei primi mesi del 2023 e ciò viene mostrato dal grafico che segue.
Fonte: Bank of America
Dal grafico è possibile notare quelli che sono stati i principali acquirenti di azioni tra inizio gennaio e i primi giorni di febbraio 2023; come mostra il grafico, le aziende, per mezzo dei buybacks, sono state la principale fonte di liquidità al mercato, con gli investitori istituzionali ed i retail che si sono mossi in direzione opposta disinvestendo.
L’importanza dei buybacks sui prezzi delle azioni
Capire come sono posizionate le aziende in termini di buybacks azionari è fondamentale al fine di comprendere se ci sia o meno un sostegno alla crescita delle quotazioni dell’azionario. Tendenzialmente, ogni volta che un’azienda annuncia un riacquisto di azioni proprie il prezzo azionario sale, sfruttando la notizia positiva per il corso del titolo.
L’attuale contesto macroeconomico contraddistinto da una politica monetaria restrittiva messa in atto dalle banche centrali, ha drenato molta liquidità dal mercato azionario; tale drenaggio di liquidità è stato in parte compensato dalla liquidità immessa dalle aziende che hanno riacquistato azioni proprie, sostenendo il prezzo del proprio titolo.
Comprendere il posizionamento delle aziende rispetto alle azioni proprie è quindi fondamentale dal momento che tale posizionamento, in contesti di politica monetaria normalizzata, può contribuire a smuovere notevolmente il prezzo del titolo.
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