Cosa fare con il TFR a fine carriera?

Tempo di lettura: 6 min

Quando si giunge alla fine della propria carriera lavorativa, uno degli argomenti più rilevanti che molti si trovano ad affrontare è il destino del TFR, o Trattamento di Fine Rapporto. Questa somma, accumulata nel corso degli anni, può rappresentare una risorsa cruciale per sostenere economicamente la fase post-lavorativa. Ma cosa fare concretamente con il TFR una volta incassato? Come utilizzarlo al meglio per assicurarsi una rendita che vada a integrare la pensione?

Andiamo con ordine e vediamo cos’è il TFR. Il Trattamento di Fine Rapporto è una somma di denaro che il datore di lavoro accantona ogni anno per ciascun dipendente e che viene corrisposta alla fine del rapporto di lavoro, indipendentemente dalla ragione della cessazione (dimissioni, pensionamento, licenziamento). Esso è pari a circa il 6,91% della retribuzione lorda annuale.

Il TFR è una sorta di “tesoretto” che accompagna il lavoratore per tutta la carriera, accumulandosi in modo automatico. Alla fine della carriera, questo denaro, per chi non avesse deciso di destinarlo ad una forma di previdenza complementare lasciandolo in azienda (https://www.davideberti.it/blog/tfr-azienda-o-fondo-pensione), può rivelarsi un alleato importante, soprattutto per chi, una volta in pensione, si trova con un reddito significativamente inferiore rispetto al proprio ultimo stipendio.

Quando si va in pensione infatti, una delle sfide principali è affrontare il cosiddetto "differenziale" tra l'ultimo stipendio e l'importo della pensione. Spesso, infatti, l'assegno pensionistico è inferiore al salario mensile a cui si era abituati, portando a una riduzione della qualità di vita.

Se, ad esempio, un lavoratore guadagnava 2.500 euro netti al mese come ultimo stipendio, potrebbe ricevere una pensione di 1.800 euro mensili; molto dipenderà ovviamente dai contributi versati e dal tasso di sostituzione, ma con il tempo le pensioni saranno via via sempre più basse rispetto all’ultimo stipendio percepito per via di problemi endemici del nostro sistema previdenziale (https://davideberti.it/blog/il-problema-del-sistema-pensionistico-italiano-e-l-importanza-della-previdenza-complementare). 

Tornando al nostro esempio, in caso di ultimo stipendio pari a 2500€ e pensione pari a 1800€, si verrebbe a creare un differenziale di 700€ al mese, differenziale che deve essere in qualche modo, almeno in parte, colmato. 

Come utilizzare il TFR per ottenere un’entrata extra?

Una volta incassato il TFR alla fine della propria carriera, è possibile prendere differenti scelte: tenerlo in un conto corrente, dove però rischia di perdere valore a causa dell’inflazione, spenderlo, utilizzarlo per l’acquisto di un immobile o per aiutare un figlio oppure investirlo in modo da generare un rendimento.

Immaginiamo di aver maturato negli anni un TFR netto pari a 100.000 euro. Cosa possiamo farne per ottenere un'entrata extra che compensi almeno parte del differenziale tra pensione e ultimo stipendio?

Una strategia efficace è quella di investire il TFR in strumenti che producano un rendimento stabile, ad esempio in azioni che distribuiscono dividendi o in obbligazioni. Un rendimento netto del 3% annuo, che è un obiettivo ragionevole e raggiungibile con una buona diversificazione di portafoglio, permetterebbe di ottenere circa 3.000€ all’anno di rendita, ovvero 250€ al mese.

Questa somma non è enorme, ma rappresenta un'integrazione alla pensione che può contribuire a colmare il gap creato dall'abbassamento del reddito una volta usciti dal mondo del lavoro.

Tornando al nostro esempio, se la pensione maturata dal pensionato il cui ultimo reddito era pari a 2500€ fosse pari a 1.800€, con questi 250€ arriverebbe ad un totale di 2.050€ mensili, riducendo il differenziale rispetto all’ultimo stipendio. Non è ancora la somma totale, ma si tratta di un contributo significativo che può fare la differenza nel mantenere uno stile di vita simile a quello pre-pensionamento (vedi grafico 1).

Grafico 1 – L’integrazione mensile generata dal TFR investito (blu) va a ridurre il gap pensionistico

Grafico 1 – L’integrazione mensile generata dal TFR investito (blu) va a ridurre il gap pensionistico

Fonte: elaborazione Ufficio Studi Davide Berti

Perché investire il TFR e non tenerlo sul conto corrente?

Lasciare il TFR fermo su un conto corrente e attingervi in caso di necessità per colmare, nelle mensilità in cui la spesa corrente supera la pensione percepita, potrebbe sembrare la scelta più sicura. Tuttavia, questa opzione presenta un rischio nascosto: l’inflazione. Ogni anno, il potere d'acquisto del denaro si riduce a causa dell’aumento dei prezzi. Se il tuo TFR rimane in un conto corrente senza fruttare alcun rendimento, rischi di vederne ridotto il valore reale nel corso del tempo.

Ad esempio, con un’inflazione del 2% (che è l’obiettivo medio di lungo periodo della BCE), il potere d’acquisto di 100.000 euro scenderà a circa 98.000 euro nel giro di un anno. Nel lungo periodo, questa erosione può diventare significativa. Investire il TFR, al contrario, consente di mantenere il suo valore nel tempo, grazie ai rendimenti ottenuti da strumenti finanziari adeguati.

Quali strumenti scegliere per investire il TFR?

Quando si tratta di investire il TFR, è importante selezionare gli strumenti giusti in base al proprio profilo di rischio e agli obiettivi di rendimento. Se ad esempio sai che nel giro dei prossimi cinque anni vorrai aiutare tuo figlio nell’acquisto della sua prima casa, dovrai propendere per strumenti sicuri che vanno a conservare il capitale, rivalutandolo di qualche punto percentuale. Se invece il tuo orizzonte temporale è superiore ai dieci anni, strumenti più volatili come ETF azionari possono essere inclusi nella pianificazione efficiente. 

Se invece necessiti di un’integrazione reddituale costante, tra le opzioni più adatte rientrano azioni con un buon dividend yield e obbligazioni societarie o governative di emittenti affidabili. Le azioni con un buon dividend yield sono azioni di società che distribuiscono regolarmente dividendi ai propri azionisti. Senza assumersi il rischio specifico investendo in singole azioni ci sono ETF che hanno come sottostante un paniere di aziende value con elevato dividend yield, garantendo al contempo diversificazione ed un buon flusso di cassa.

Le obbligazioni societarie o governative invece sono titoli di debito emessi da governi o aziende che vanno ad offrire un rendimento sottoforma di interessi. Se selezionate con cura, possono rappresentare un’opzione relativamente sicura per ottenere un rendimento stabile.

Conclusione – l’importanza di pianificare l’investimento del proprio TFR

Investire il proprio TFR non è un’operazione che si può improvvisare. È fondamentale pianificare attentamente, tenendo conto di fattori come l’orizzonte temporale, il profilo di rischio e l’obiettivo di rendimento.

Ad esempio, se hai 60 anni e ti prepari ad andare in pensione e non prevedi particolari spese all’orizzonte, potresti avere un orizzonte temporale di investimento di 20 anni, con una progressiva riduzione del rischio del tuo portafoglio al crescere dell’età; in questo caso il portafoglio che dovrai strutturare sarà differente da quello di un tuo coetaneo che invece prevede nei prossimi 5 anni di contribuire, con il TFR incassato, all’acquisto della prima casa del proprio figlio.

Il TFR, a fine carriera rappresenta una risorsa fondamentale per integrare la pensione e mantenere uno stile di vita all’altezza di quello che si aveva in età lavorativa. Investirlo in modo efficiente, nel caso non ti servisse nel breve periodo, è fondamentale al fine di garantirsi un’entrata extra che vada a contribuire a colmare il differenziale tra pensione e ultimo stipendio.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.

Hai dubbi sull'efficienza o la pianificazione del tuo portafoglio di investimenti? Clicca qui e compila il modulo!

Davide Berti, consulente finanziario

Se vuoi rimanere aggiornato sui contenuti finanziari in tempo reale seguimi sulla mia pagina instagram!

Pensione e previdenza integrativa

Pensare alla propria pensione fin da giovani è fondamentale al fine di garantirsi un futuro sereno. La previdenza integrativa è un pilatro fondamentale del sistema pensionistico italiano e ha lo scopo di incentivare gli investitori all’accantonamento di una somma per contribuire alla costruzione di un capitale integrativo della pensione pubblica. PAC e fondo pensione sono i principali strumenti per la costruzione di un capitale in ottica di lungo periodo ed in questa sezione troverai contenuti importanti per comprendere l’importanza della previdenza integrativa e di pensare fin da giovani al futuro.

Gli ultimi articoli dal blog

  • ETF momentum: pro e contro 2024-11-20

    Nel mondo degli investimenti, la ricerca di strategie efficaci è sempre stata al centro dell'attenzione degli investitori, siano essi professionisti o principianti. Una di queste strategie che ha guadagnato notevole popolarità negli ultimi anni è la strategia "momentum".

    Leggi tutto …

  • Quanto rende investire nell’istruzione? 2024-11-13

    L’istruzione è spesso descritta come la chiave per un futuro di successo, un ponte che collega aspirazioni personali e opportunità professionali. In un'epoca in cui il mercato del lavoro è in costante cambiamento, possedere una solida formazione non è solo un vantaggio, ma una necessità. 

    Leggi tutto …

  • Cosa fare con il TFR a fine carriera? 2024-11-07

    Quando si giunge alla fine della propria carriera lavorativa, uno degli argomenti più rilevanti che molti si trovano ad affrontare è il destino del TFR, o Trattamento di Fine Rapporto. Questa somma, accumulata nel corso degli anni, può rappresentare una risorsa cruciale per sostenere...

    Leggi tutto …

  • Quale impatto potrebbe avere sulle principali asset class la vittoria di Trump? 2024-11-06

    Il 5 novembre il popolo americano ha deciso chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America e, dopo una campagna elettorale molto combattuta, a spuntarla è stato il Repubblicano Donald Trump, vittorioso grazie all’esito del voto negli swing state .

    Leggi tutto …

Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.