Imposta Patrimoniale

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La patrimoniale. Questo termine spaventa particolarmente la fascia più ricca della popolazione e, da un certo punto di vista, non è corretto sia così.


Dipaniamo la questione

Diversi clienti, soprattutto i più abbienti, mi hanno chiesto informazioni a riguardo cercando rassicurazioni e questo mi ha spinto a creare questo approfondimento.

Prima di giudicarla andiamo a capire cosa è una patrimoniale e, soprattutto, quali siano le caratteristiche dell’imposta recentemente proposta al Governo.

Cos'è la patrimoniale?

Per patrimoniale non si intende altro che un’imposta sul patrimonio e, a dire il vero, già ne stiamo pagando diverse: in primis abbiamo l’IMU (che non vi è sulla prima casa ma sulle altre proprietà) mentre in secundis lo 0,2% sul deposito titoli.

Questi sono due esempi rispettivamente sul patrimonio immobiliare e su quello mobiliare.

Le patrimoniali possono essere di due tipi:

  • Periodiche (come le due sopracitate)
  • Straordinarie (fatte solitamente durante periodi di guerra o epidemie che mettono in ginocchio la nazione anche dal punto di vista economico).

La recente proposta del governo

Dopo aver brevemente illustrato la teoria veniamo alla pratica parlando della proposta firmata da Nicola Fratorianni (Sinistra Italiana – LeU) e Matteo Orfini (PD) che ha riacceso questo dibattito.

La proposta prevede:

  • Abolizione dell’IMU e dell’imposta di bollo su deposito titoli;
  • Nuova imposta sui grandi patrimoni. Questa tassazione, nel caso fosse approvata la proposta, è progressiva e si sintetizza nel seguente modo:
    • 0,2%, per patrimoni da 500 mila euro fino a 1 milione di euro;
    • 0,5% per quelli tra 1 milione e 5 milioni di euro;
    • 1% per quelli tra 5 milioni e 50 milioni di euro;
    • 2% per quelli oltre i 50 milioni di euro;
    • 3% una tantum solo per l’anno 2021 per i patrimoni superiori a 1 miliardo di euro.

Per i patrimoni all’estero non segnalati al fisco italiano, vengono previste multe che vanno dal 3% al 15% dell’importo non dichiarato.

I proventi derivanti da questa patrimoniale potrebbero essere dunque maggiori di quelli già prelevati con con le due imposte patrimoniali oggi in vigore e, inoltre, viene fatto notare che vi sarebbe anche una più equa redistribuzione della ricchezza.

Come ovvio che sia a seconda della posizione patrimoniale del soggetto intervistato si è d’accordo o meno con la proposta.

Per gli interessati

Essendo il mio lavoro quello di curare i patrimoni mobiliari delle persone, specialmente e possibilmente quelli grandi, da qui in poi faccio un ragionamento prevalentemente dedicato a coloro che sarebbero soggetti all’imposta.

La premessa è che non fa piacere pagare, mai. Su questo non ci piove.

Tuttavia credo sia anche necessario dare il giusto peso alle notizie ed ai fatti. Ipotizziamo che la proposta venga approvata ed applicata. Se guardiamo al valore assoluto, soprattutto per chi ha capitali immobiliari e mobiliari complessivamente importanti (dai 3 milioni di euro a salire) si parla di un costo effettivo che parte dai 15mila euro. Bisogna però aggiungere che una parte di questi 15mila euro ipotetici la si sarebbe ugualmente pagata con le imposte patrimoniali già vigenti.

A seconda della composizione del patrimonio (prevalentemente immobiliare o prevalentemente mobiliare) il costo per patrimoniali in percentuali sarebbe diverso poiché:

  • Per quanto riguarda gli immobili l’IMU corrisponde circa all’1% della rendita catastale rivalutata;
  • Per quanto riguarda i depositi titoli abbiamo un’imposta di bollo pari a 0,2% del capitale.

Prendiamo ad esempio una media ponderata dello 0,35% sul patrimonio (sempre calcolando sul nostro soggetto ipotetico da 3 milioni di euro di patrimonio): il costo che già oggi è sostenuto è pari a 10.500 euro.

Con la patrimoniale avrebbe un costo aggiuntivo di euro 4500 pari allo 0,15% del suo patrimonio complessivo.

Come sapete io sono sempre d’accordo sul fatto che meno si paga meglio è tuttavia, in questo caso, credo sia corretto arrabbiarsi (ma era già giusto essere arrabbiati per l’IMU) ma non preoccuparsi/disperarsi.

Questo perrché, come sapete, e mi riferisco prevalentemente ai miei clienti, queste sono cifre che con certi capitali sono abbastanza ininfluenti per quanto riguarda la redditività del capitale.

Come sapete se siete miei clienti, la maggior parte delle persone è inconsapevolmente vessata da prodotti inefficienti e costosi presso banche con palese conflitto di interesse.

Quando si ottimizza una posizione investimenti spesso si riducono i costi anche del 2% annuo. Quella forse è la peggior patrimoniale che si possa pagare.
Se non sei ancora cliente, a questo proposito, puoi richiedermi una diagnosi gratuita del tuo portafoglio investimenti per verificare tutti i costi occulti che stai sostenendo.

Uno 0,15% aggiuntivo non fa piacere a nessuno, ci mancherebbe. Tuttavia bisogna dare importanza a ciò che è realmente importante e, per quello che riguarda il patrimonio mobiliare è fondamentale focalizzarsi sui comportamenti giusti nei momenti giusti in modo da cogliere le opportunità che il mercato ci mette davanti. Non sarà uno 0,15% a fare la differenza. Al massimo ci farà, giustamente, arrabbiare.

Cercare scappatoie rischiando di incombere in prodotti finanziari oscuri e costosi (che sono più trappole per topi che scappatoie) non è la strada giusta.

L’unica cosa che mi auguro è che non ci siano, se la faranno, eccessivi sprechi di questi capitali forzosamente prelevati dalle persone benestanti per aiutare chi è in maggiore difficoltà.

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Davide Berti, consulente finanziario

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In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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