Il “pump and dump” è una frode finanziaria sofisticata che si articola in una sequenza ben definita di azioni volte a manipolare il prezzo di un titolo per trarne profitto illecito. Il nome stesso rivela la sua essenza: prima si "gonfia" artificialmente il valore di un'azione, per poi "scaricarla" rapidamente a prezzi gonfiati, lasciando gli altri investitori con titoli praticamente privi di valore.
L'intero processo inizia con l'individuazione del bersaglio ideale. I manipolatori non scelgono a caso, ma conducono una ricerca meticolosa per identificare società che presentino caratteristiche specifiche che le rendono vulnerabili alla manipolazione. Solitamente si tratta di aziende con bassa capitalizzazione di mercato (le cosiddette "penny stock"), scarsa liquidità (pochi scambi giornalieri), limitata copertura da parte degli analisti e, spesso, attive in settori emergenti o alla moda come tecnologia, biotecnologie o, più recentemente, blockchain e intelligenza artificiale. Queste caratteristiche rendono più facile influenzare il prezzo con volumi di acquisto relativamente modesti, poiché in mercati poco liquidi anche piccoli incrementi della domanda possono causare significative variazioni di prezzo.
Il target ideale presenta spesso anche una storia aziendale vaga e ambiziosa, con promesse di grandi sviluppi futuri ma poche realizzazioni concrete. Le società con modelli di business complessi o difficili da comprendere per l'investitore medio sono particolarmente adatte a questo tipo di manipolazione, poiché risulta più semplice diffondere informazioni esagerate o fuorvianti che non possono essere facilmente verificate.
Ma come avviene concretamente un'operazione di questo tipo?
Grafico 1: Le fasi del meccanismo del “Pump and Dump”
Fonte: Elaborazione Ufficio studi Davide Berti
Come illustra il grafico (Grafico 1) dell'andamento del prezzo nel tempo, il processo di pump and dump si sviluppa attraverso tre fasi distinte e ben riconoscibili:
1. Fase di Accumulo
Durante questa prima fase, che potremmo definire preparatoria, i manipolatori acquistano silenziosamente grandi quantità di azioni del titolo target, muovendosi con estrema cautela per non causare aumenti significativi del prezzo che potrebbero attirare attenzione indesiderata. Operano nell'ombra, spesso distribuendo gli acquisti nel tempo e utilizzando diversi intermediari o prestanome per mascherare il loro operato e l'entità reale della loro posizione. I volumi di acquisto vengono calibrati attentamente per rimanere sotto la soglia che potrebbe destare sospetti o innescare movimenti di prezzo significativi. In alcuni casi, questa fase può durare settimane o addirittura mesi, durante i quali il prezzo del titolo rimane relativamente stabile o mostra solo lievi incrementi che possono essere facilmente attribuiti alla normale volatilità del mercato.
I manipolatori creano un'infrastruttura mediatica strategica per alimentare l'interesse del pubblico verso il titolo. Attraverso vari canali di comunicazione, generano un'impressione di crescente entusiasmo attorno all'azienda, stimolando curiosità e attenzione tra potenziali investitori. In casi più sofisticati, possono utilizzare società dormienti (shell companies) come veicoli per lo schema.
2. Fase di Pump (Gonfiaggio)
Nella fase di pump, i manipolatori lanciano la vera e propria campagna per generare interesse sul titolo e spingerne al rialzo il prezzo. Utilizzano vari strumenti: e-mail di massa, post entusiastici sui forum, newsletter e falsi rapporti.
Le tecniche persuasive nei pump and dump seguono schemi ricorrenti ed efficaci. Messaggi come "Opportunità unica", "Prezzo in esplosione" e "Insider stanno comprando" sono progettati per innescare reazioni emotive precise negli investitori.
Questi messaggi generano FOMO (paura di perdere un'opportunità irripetibile) e creano l'illusione di accesso a informazioni privilegiate. La presunta approvazione di esperti rafforza ulteriormente questa sensazione di legittimità, mentre la falsa urgenza ("Offerta limitata") sospende il pensiero critico e induce decisioni impulsive.
Per amplificare l'effetto, i manipolatori spesso acquistano ulteriori azioni per accentuare il rialzo iniziale, creando momentum che attira anche i trading algoritmici. Il risultato è un aumento vertiginoso di prezzo e volumi che si autoalimenta in un pericoloso effetto valanga.
3. Fase di Dump (Scarico)
Nel dump, i manipolatori vendono silenziosamente le loro partecipazioni, realizzando profitti sulla differenza tra prezzo d'acquisto e quello gonfiato. Questa fase richiede strategia: liquidare abbastanza rapidamente ma non tanto da causare un crollo immediato, evitando l'attenzione delle autorità di vigilanza.
Le vendite vengono frazionate attraverso diversi broker. Spesso i manipolatori continuano a diffondere messaggi positivi mentre stanno già vendendo. Con l'aumento delle vendite, il prezzo inizia a crollare. Gli investitori attenti, notando i segnali, vendono per proteggere i guadagni, creando pressione al ribasso. Si innesca un circolo vizioso: le vendite causano cali che attivano stop loss, generando nuove vendite, mentre la paura sostituisce l'avidità.
Il risultato è un crollo rapido che riporta il titolo ai livelli pre-manipolazione, con perdite per gli investitori del 70-90%. I volumi crollano nuovamente, lasciando molti "intrappolati" in posizioni in perdita.
L'insidiosità del pump and dump sta nella sua apparente legittimità. Gli investitori credono di aver trovato un'opportunità basata su informazioni credibili, attribuendo le perdite alla normale volatilità di mercato.
Esempi reali: Stratton Oakmont ed il mondo cripto
Uno dei casi più celebri di pump and dump è quello di Stratton Oakmont, la società di brokeraggio fondata da Jordan Belfort, raccontata nel celebre film "The Wolf of Wall Street". Come approfondito nell'articolo Spiegazione tecnica del film "The Wolf of Wall Street", Belfort aveva sistematizzato il pump and dump usando tecniche di vendita estremamente aggressive per convincere i clienti ad investire in penny stock. Un esempio emblematico fu l'IPO della società di calzature Steve Madden Ltd., dove Belfort e soci guadagnarono 22 milioni di dollari manipolando il titolo. Prima acquistarono segretamente grandi quantità di azioni, poi orchestrarono una massiccia campagna promozionale che fece salire il prezzo, e infine vendettero le proprie partecipazioni mentre continuavano a raccomandare l'acquisto ai clienti. Questa frode portò Belfort al carcere e alla restituzione di 110 milioni di dollari ai suoi ex clienti.
Sebbene gli schemi pump and dump siano stati tradizionalmente associati ai mercati azionari, il loro meccanismo si è evoluto ed adattato ai nuovi asset digitali come le criptovalute. Con l'avvento delle criptovalute, questi schemi fraudolenti hanno trovato terreno fertile grazie alla natura decentralizzata e poco regolamentata di questi mercati. Particolarmente diffusi sono i gruppi organizzati su Telegram e Discord che selezionano periodicamente una criptovaluta a bassa capitalizzazione e coordinano acquisti simultanei per gonfiarne rapidamente il prezzo. Lo schema è veloce ed efficace: gli organizzatori acquistano segretamente prima dell'annuncio al gruppo; i membri comprano tutti insieme creando un'impennata di prezzo; gli organizzatori vendono rapidamente realizzando profitti a spese dei membri più lenti e dei trader esterni attratti dal movimento. Questi cicli possono completarsi in poche ore (contro giorni o settimane nei mercati azionari), con aumenti di prezzo del 300-600% in pochi minuti seguiti da crolli altrettanto rapidi. La velocità rende difficile per le autorità intervenire e per gli investitori riconoscere la manipolazione prima di subirne le conseguenze.
Conclusioni
Il pump and dump è una frode finanziaria su cui è fondamentale restare vigili: i manipolatori acquistano titoli a basso costo, ne gonfiano il valore con informazioni fuorvianti, e poi vendono rapidamente realizzando profitti a spese degli investitori ignari.
La consapevolezza resta la migliore difesa: gli investitori devono imparare a riconoscere i segnali d'allarme tipici di queste operazioni, come improvvisi aumenti di prezzo accompagnati da narrative eccessivamente ottimistiche e promesse di rendimenti straordinari. È fondamentale verificare le informazioni da fonti autorevoli, diversificare gli investimenti e non lasciarsi trascinare dall'euforia collettiva.
Ricordiamo sempre che nei mercati finanziari, quando un'opportunità sembra troppo bella per essere vera, probabilmente non lo è. L'educazione finanziaria e il pensiero critico rimangono gli strumenti più efficaci per proteggersi da questi schemi fraudolenti che, nonostante l'evoluzione tecnologica e la maggiore regolamentazione, continuano a mietere vittime tra gli investitori inesperti.
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