Factor investing: Momentum

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Il Momentum è uno dei fattori più studiati nell'ambito del factor investing (https://davideberti.it/blog/il-factor-investing-cose-e-su-cosa-si-basa) e si fonda sul principio che i titoli con buone performance recenti tendano a continuare a crescere nel breve-medio termine, mentre quelli con performance negative tendano a proseguire nel loro calo.

Gli investitori che adottano questa strategia cercano di capitalizzare la persistenza dei trend di prezzo, acquistando azioni in rialzo e vendendo quelle in discesa. 

A differenza di altre strategie, quindi l'approccio Momentum non si concentra sui fondamentali aziendali, bensì sui movimenti di prezzo come indicatori predittivi del comportamento futuro del titolo. I titoli con performance positive negli ultimi 6-12 mesi vengono quindi selezionati nell'aspettativa che il trend continui, mentre quelli con performance negative vengono evitati. Da ciò si evince che questa strategia non è statica ma intrinsecamente dinamica, richiedendo un rigoroso processo d'investimento sistematico. 

Un aspetto caratteristico di questo approccio è la sua flessibilità nell'esposizione settoriale. A differenza delle strategie tradizionali che mantengono allocazioni fisse in determinati settori, il Momentum non si vincola a specifiche aree o tipi di asset, ma si orienta automaticamente verso quelli che stanno registrando i maggiori incrementi di prezzo. Ne consegue che il portafoglio evolve naturalmente seguendo i flussi di capitale del mercato, aumentando le posizioni nei settori in ascesa (come la tecnologia negli ultimi anni) e riducendo quelle nei settori in declino (ad esempio le telecomunicazioni), massimizzando così l'esposizione ai titoli con la maggiore forza relativa senza necessità di previsioni settoriali esplicite.

Ma perché questa strategia dovrebbe funzionare? Molti analisti e ricercatori nel tentare di dare una spiegazione a ciò che accade empiricamente sostengono che la risposta risiede soprattutto nei comportamenti psicologici degli investitori. Quando un titolo sale, molti tendono ad unirsi al trend (il cosiddetto comportamento di gregge), contribuendo a spingere ulteriormente il prezzo. Inoltre, gli investitori spesso reagiscono lentamente alle nuove informazioni (underreaction), creando un ritardo nella risposta agli eventi fondamentali che prolunga le tendenze e genera opportunità per chi sfrutta il Momentum.

Evidenza del mercato

Negli ultimi anni, il fattore Momentum ha registrato una notevole sovraperformance rispetto al mercato generale. Questo fenomeno è stato particolarmente evidente nel periodo post-pandemia, dove la concentrazione del mercato su specifici settori tecnologici ha creato forti trend che il Momentum ha saputo catturare efficacemente. La forza di questa strategia si è manifestata in modo eloquente attraverso l'ascesa delle cosiddette "Magnificent Seven", le sette aziende tecnologiche che hanno trainato gran parte dei rialzi di mercato. 

Per comprendere concretamente come il Momentum funzioni nella pratica, basta osservare la composizione dell'ETF iShares Edge MSCI World Momentum Factor, uno dei principali strumenti che implementano questa strategia a livello globale. Le 5 principali posizioni (le società con la partecipazione % maggiore nell’ETF) rivelano proprio questo pattern:

  • Meta Platforms (Settore Comunicazione): 5,42%
  • Apple (Tecnologia dell'Informazione): 5,07%
  • NVIDIA (Tecnologia dell'Informazione): 4,27%
  • Broadcom (Tecnologia dell'Informazione): 4,00%
  • JPMorgan Chase (Finanziario): 3,82%

Analizzando questa composizione, emerge chiaramente come la strategia Momentum abbia identificato e sfruttato i trend dominanti del mercato. La presenza preponderante di aziende tecnologiche non è frutto del caso, ma la conseguenza diretta dell'applicazione sistematica dei principi del Momentum. 

Particolarmente emblematico è il caso di NVIDIA, che rappresenta un perfetto esempio di come questa strategia abbia intercettato uno dei megatrend più potenti del mercato recente: l'ascesa dell'intelligenza artificiale. Questa tendenza ha catapultato la valutazione dell'azienda a livelli straordinari, grazie alla crescente domanda di chip specializzati per applicazioni di IA, trasformandola in un candidato ideale per le strategie Momentum.

Come illustrato chiaramente nel Grafico 1, l'andamento storico dal 1998 al 2024 mostra come la strategia Momentum (linea rossa) abbia costantemente superato sia l'indice MSCI World (linea gialla) che la strategia Value (linea blu).

Il grafico rivela un pattern significativo: nei periodi di mercato rialzista sostenuto, come tra il 2012 e il 2021, il Momentum tende ad accelerare in modo più marcato rispetto alle altre strategie. Questa caratteristica è particolarmente evidente nell'ultimo decennio, dove la divergenza tra le tre linee si è notevolmente accentuata.

I dati di performance indicano rendimenti medi annui a circa il 10% per il Momentum, contro il 7% del mercato generale. La domanda a questo punto è se questo differenziale del 3% annuo, mantenuto con relativa costanza nell'arco di oltre 25 anni, sia effettivamente una caratteristica strutturale dei mercati invece che un fenomeno temporaneo o casuale. 

Grafico 1: Performance Momentum vs Value vs MSCI World

 Grafico 1: Performance Momentum vs Value vs MSCI World

Fonte: Curvo

Tuttavia, è importante ricordare che questi risultati superiori non arrivano senza rischi significativi. Come illustrato nel Grafico 2, che mappa il rapporto tra rendimento e rischio di diverse strategie, il Momentum (punto giallo) si posiziona all'estremità superiore destra - offrendo il rendimento in eccesso più elevato (circa l'8%), ma accompagnato anche da una volatilità considerevole (quasi il 18%).

Questo posizionamento nel grafico rischio-rendimento evidenzia la natura del compromesso: il Momentum comporta una volatilità più elevata dovuta alla concentrazione settoriale che naturalmente si sviluppa seguendo i trend più forti. La strategia tende anche a selezionare titoli con multipli di valutazione elevati che incorporano aspettative di crescita particolarmente ambiziose, esponendo il portafoglio a potenziali correzioni se queste aspettative non vengono soddisfatte.

La storia di questa strategia è caratterizzata da lunghi periodi di sovraperformance intervallati da correzioni significative. Il rischio più rilevante, infatti, resta l'esposizione alle bolle speculative, come chiaramente dimostrato durante la crisi delle dot-com nel 2000-2001. 

È questa maggiore esposizione al rischio però che spiega perché, nell'arco di orizzonti temporali sufficientemente lunghi, il Momentum tende a generare rendimenti superiori: il maggior guadagno rappresenta la necessaria compensazione per i rischi aggiuntivi che l'investitore consapevolmente accetta.

Grafico 2: Performance storica dei fattori (1963-2014)

 Grafico 2: Performance storica dei fattori (1963-2014)

Fonte: David Blitz, "Factor Investing Revisited", Journal of Index Investing, 2015.

Conclusioni

Il fattore Momentum si distingue nel panorama del factor investing per la sua capacità di generare rendimenti superiori nel lungo periodo, basandosi su evidenze empiriche e principi di finanza comportamentale ben definiti.

Questi rendimenti premiali sono però accompagnati da una maggiore volatilità, specialmente durante rotazioni settoriali o scoppi di bolle speculative. Il successo di questa strategia richiede quindi un orizzonte temporale adeguato e la capacità di tollerare periodi di sottoperformance.

Per gli investitori consapevoli di questi meccanismi, il Momentum può rappresentare un prezioso componente all'interno di un portafoglio diversificato, catturando i trend dominanti del mercato.

Per scoprire come implementare praticamente questa strategia attraverso gli ETF, i loro vantaggi e svantaggi ti ricordo che puoi consultare l’articolo "ETF momentum: pro e contro ".

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Davide Berti, consulente finanziario

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In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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