Invecchiare serenamente è un desiderio comune a tutti, ma spesso le risorse che abbiamo da parte e la pensione non bastano a garantire la tranquillità finanziaria. Molti di noi, infatti, si trovano o si troveranno ad affrontare spese crescenti per la propria salute o quella dei propri cari, come l'assistenza di una badante o cure mediche a lungo termine. In questi casi, è importante esplorare soluzioni che permettano di integrare la pensione senza dover consumare il capitale.
Cosa sono i dividendi e come ci possono aiutare?
Investire in società che distribuiscono dividendi è un'opzione particolarmente vantaggiosa per chi cerca un flusso di reddito regolare. Tuttavia, non tutte le aziende che pagano dividendi offrono la stessa affidabilità. Per ottenere risultati ottimali, è fondamentale scegliere aziende con una lunga storia di pagamenti regolari e in crescita, in grado di garantire non solo rendimenti stabili, ma anche solidità finanziaria.
Le società che distribuiscono dividendi sono tipicamente concentrate in settori come l'energia, la finanza, i beni di consumo e le utilities, che sono caratterizzati da flussi di cassa stabili e prevedibili. Questi settori, grazie a contratti a lungo termine, margini robusti e una domanda costante, consentono alle aziende di generare utili regolari da distribuire agli azionisti. Al contrario, le aziende tecnologiche, pur essendo molto redditizie, tendono a reinvestire la maggior parte dei profitti per finanziare la crescita e l'innovazione, preferendo concentrarsi sull'espansione piuttosto che sui dividendi. Questo spiega perché i dividendi sono più comuni nei settori maturi e consolidati, mentre le aziende in crescita si focalizzano su investimenti per il futuro.
A tal proposito è interessante menzionare le società “Dividend Aristocrats”. Queste sono un gruppo selezionato di aziende che hanno aumentato i loro dividendi per almeno 25 anni consecutivi. Queste società sono conosciute per la loro solidità finanziaria e la capacità di generare flussi di cassa stabili anche in periodi di incertezze economiche. Tra le Dividend Aristocrats con i rendimenti più elevati (dati aggiornati a dicembre 2024) ci sono Franklin Resources Inc. (5,8%), Realty Income Corp. (5,7%) e Chevron Corp. (4,2%). Tuttavia, alcune delle aziende leader nel loro settore, pur non offrendo rendimenti altrettanto alti, sono comunque parte di questo esclusivo gruppo grazie alla loro lunga tradizione di aumenti dei dividendi e alla solida capitalizzazione di mercato. Tra queste troviamo Walmart (0,9%), Johnson & Johnson (3,4%) o Coca-Cola (3,1%).
Inoltre, esiste una categoria ancora più esclusiva: i Dividend Kings, che sono le società che hanno aumentato i loro dividendi per almeno 50 anni consecutivi. Alcune aziende, come Walmart, rientrano in questa categoria di élite. Le Dividend Aristocrats e i Dividend Kings sono quindi considerate scelte sicure per chi cerca reddito passivo, grazie alla loro resilienza e alla capacità di crescere nel tempo.
Esempio pratico
Vediamo come potrebbe funzionare con due diversi livelli di capitale investito: 100.000€ e 500.000€, ipotizzando un rendimento medio da dividendi (dividend yield) del 3%. Questo valore è una stima prudente, poiché molte aziende offrono dividendi superiori, ma è sempre meglio considerare scenari realistici dato che può accadere che in periodi di turbolenza economica i dividendi possano essere tagliati.
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Esempio 1: Portafoglio da 100.000€
Con un capitale di 100.000€ e un dividend yield del 3%, il flusso di dividendi annuale sarebbe:
Dividendi annui = 100.000€ x 3% = 3.000€ (ovvero 250€ al mese)
Considerando la tassazione del 26% sui dividendi in Italia, il netto effettivo sarebbe di 2.220€ annui (circa 185€ al mese).
Anche se questa somma non copre interamente l’assistenza a una persona anziana, può rappresentare un'integrazione significativa alla pensione o alle entrate familiari.
Ad esempio, potrebbe essere destinata a coprire spese ricorrenti come bollette, generi alimentari, premi assicurativi o piccole emergenze domestiche, alleviando la pressione finanziaria sul reddito principale o sulla pensione.
Inoltre, i dividendi di 3.000€ annui possono essere reinvestiti per acquistare ulteriori azioni della stessa società o di altre aziende, aumentando così il capitale totale investito. Grazie al meccanismo dell’effetto composto, il reinvestimento incrementa la capacità del portafoglio di generare reddito nel tempo, permettendo un graduale incremento sia del capitale sia dei dividendi annuali. Ad esempio, reinvestendo i 3.000€ in un portafoglio con lo stesso rendimento, si avrebbero 3.090€ di dividendi l’anno successivo, e così via.
Con un dividend yield del 5%, invece, il flusso annuale lordo salirebbe a 5.000€, che al netto della tassazione del 26% diventerebbero 3.700€ annui (circa 308€ al mese), ma con un rischio maggiore legato alla sostenibilità dei dividendi e alla volatilità delle aziende che compongono il portafoglio.
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Esempio 2: Portafoglio da 500.000€
Chi ha un capitale maggiore, come 500.000€, può costruire un portafoglio a dividendi ancora più sicuro e stabile. Con un rendimento medio del 3%, l’importo annuale generato dai dividendi sarebbe:
Dividendi annui = 500.000€ x 3% = 15.000€ (pari a circa 1.250€ al mese)
Al netto della tassazione del 26%, si avrebbero 11.100€ annui (pari a circa 925€ al mese).
Questo flusso di reddito rappresenta un’integrazione significativa, capace di coprire spese importanti come un’assistenza domiciliare, spese sanitarie ricorrenti o persino viaggi e attività di svago.
Si tratta di una cifra considerevole, ma non irraggiungibile per chi adotta una strategia di risparmio disciplinata e costante nel tempo, oppure per chi ha accumulato risorse attraverso anni di lavoro o investimenti ben ponderati.
Con un dividend yield del 5%, invece, il flusso annuale lordo salirebbe a 25.000€, che al netto della tassazione del 26% diventerebbero 18.500€ annui (circa 1.542€ al mese). Tuttavia, un rendimento maggiore comporta un rischio più elevato e richiede una selezione accurata delle aziende o ETF, assicurandosi che i dividendi siano sostenibili nel lungo periodo.
Le potenzialità e i rischi di questa strategia
Investire in azioni che distribuiscono dividendi offre numerosi vantaggi, soprattutto per chi cerca un flusso di reddito stabile e prevedibile. Le società che pagano dividendi regolari sono spesso ben consolidate e finanziariamente solide, con una gestione prudente che le rende resistenti a periodi di incertezza economica. Inoltre, i dividendi tendono a crescere nel tempo, proteggendo il potere d'acquisto dall'inflazione. Le aziende che aumentano regolarmente i dividendi, infatti, sono spesso in grado di generare flussi di cassa solidi, che consentono di mantenere tale impegno anche durante le recessioni.
Tuttavia, questa strategia non è esente da rischi e delle limitazioni.
Innanzitutto, come si può notare nel Grafico 1, se si confronta la performance delle Dividend Aristocrats rispetto all’indice generale S&P 500 appare che, soprattutto nell’ultimo anno queste società hanno sottoperformato il mercato.
Ciò è generalmente spiegato dal fatto che le Dividend Aristocrats tendono ad avere una crescita più moderata rispetto ai settori ad alta crescita, come la tecnologia. In virtù di ciò queste società, più stabili e concentrate sui dividendi, possono sottoperformare durante periodi di espansione economica.
Grafico 1: S&P 500 vs Dividend Aristocrats
Fonte: S&P Global
Dal punto di vista della logica della strategia i dividendi vengono utilizzati per finanziare le spese correnti, non si può sfruttare appieno il potere dell'interesse composto, poiché quella parte di capitale non reinvestito non contribuisce alla crescita del portafoglio.
Inoltre, anche se si reinvestissero i dividendi, dal punto di vista fiscale non sarebbe particolarmente efficiente, poiché i dividendi sono tassati al momento della distribuzione, riducendo il capitale disponibile per il reinvestimento e limitando così il potenziale di crescita nel lungo periodo.
Non bisogna poi dimenticare che le aziende, anche quelle tradizionalmente solide, potrebbero ridurre o sospendere i dividendi in periodi di difficoltà economiche. Inoltre, se un'azienda offre un dividendo particolarmente elevato rispetto ai suoi utili, ciò potrebbe indicare una mancanza di opportunità di crescita, sollevando dubbi sulla sostenibilità di tale politica di distribuzione.
A livello di gestione del rischio un altro fattore di rischio è la concentrazione del portafoglio in settori ad alto dividendo, come quello energetico o finanziario, che potrebbero essere particolarmente vulnerabili a shock economici o cambiamenti normativi. Per questo motivo per minimizzare questi rischi, è importante adottare una gestione prudente, diversificare adeguatamente il portafoglio e prestare attenzione alla sostenibilità dei dividendi, in modo da bilanciare le esigenze di reddito con la crescita del capitale. Per ulteriori dettagli, visita la nostra rubrica dedicata alla diversificazione.
Infine, un aspetto cruciale da considerare è che per ottenere un impatto significativo dalla strategia dei dividendi sono necessari capitali consistenti.
Come implementare questa strategia
Per implementare una strategia di investimento basata sui dividendi, l'uso di ETF è una delle soluzioni più efficaci, poiché consente di beneficiare di un flusso di reddito regolare e, al tempo stesso, di ridurre il rischio grazie alla diversificazione. Di seguito sono riportati due esempi di ETF che si concentrano su titoli a dividendi, ognuno con caratteristiche proprie in termini di rendimento e rischio:
• ProShares S&P 500 Dividend Aristocrats ETF (NOBL): Questo ETF replica l'indice S&P 500 Dividend Aristocrats ed offre esposizione a società solide e ben gestite, con un flusso di dividendi regolare, ma con un rendimento relativamente più basso, generalmente intorno al 2%. Queste aziende sono stabili, con una lunga storia di resilienza, e quindi l’investimento tende ad avere un rischio contenuto. Le aziende che lo compongono sono tipicamente caratterizzate da solidità finanziaria e gestione prudente.
• SPDR Portfolio S&P 500 High Dividend ETF (SPYD): Questo ETF seleziona azioni ad alto rendimento da dividendi all'interno dell'S&P 500, con un rendimento che, in questo momento, si aggira attorno al 4%. Sebbene offra un dividend yield più elevato rispetto agli altri ETF, comporta un rischio maggiore. Le aziende ad alto rendimento tendono a essere più vulnerabili alla volatilità del mercato e possono avere una maggiore esposizione a difficoltà economiche, pur offrendo un flusso di reddito più consistente per gli investitori disposti ad accettare un rischio maggiore.
È possibile, investire anche in singole società ad alto dividendo, con potenziali rendimenti superiori rispetto agli ETF, ma questa scelta comporta maggiori rischi. L'investimento in singole azioni offre un rendimento potenzialmente più elevato, ma è esposto al rischio specifico delle singole aziende e alla minore diversificazione, che può aumentare la volatilità complessiva del portafoglio. Per approfondire il concetto di rischio specifico, si consiglia di leggere il nostro articolo su rischio specifico e rischio sistematico e su come eliminarlo.
Conclusioni
Tra le varie strategie per integrare la propria pensione, l’investimento in azioni che distribuiscono dividendi si distingue per la sua capacità di generare un flusso di reddito regolare e prevedibile. Sebbene non sia l’unica opzione disponibile, i dividendi offrono vantaggi significativi: forniscono entrate costanti e hanno il potenziale per preservare e far crescere il patrimonio nel tempo, grazie all’effetto composto del reinvestimento.
I dividendi non solo permettono di integrare il reddito pensionistico, ma offrono anche un’opportunità per mantenere una certa indipendenza finanziaria, riducendo la necessità di intaccare il capitale. La strategia diventa ancora più interessante se considerata nel lungo periodo, poiché consente di beneficiare di una crescita stabile, con il vantaggio di proteggere il potere d’acquisto dall'inflazione. In sintesi, i dividendi sono una soluzione semplice, ma potente, per costruire una pensione più solida e affrontare serenamente le spese legate alla vecchiaia, mantenendo il capitale intatto e con la possibilità di farlo crescere nel tempo.
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