Permanent Portfolio: la sua storia, come è strutturato e perché è famoso

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Tempo di lettura: 6 min

Il Permanent Portfolio è una strategia di investimento ideata da Harry Browne nel 1980, concepita per affrontare le diverse condizioni economiche e mercati. 

Mentre alcuni gestori di portafoglio applicano l'idea della "parità di rischio" per bilanciare il rischio di volatilità tra gli asset, Harry Browne credeva nell'utilizzo della stessa idea per bilanciare il rischio economico

L'idea centrale su cui si basa questo portafoglio è che, sebbene il futuro sia imprevedibile, l'economia oscilla tra alcuni stati noti: crescita, recessione, inflazione e deflazione. L’obiettivo è di garantire una protezione continua del capitale attraverso una diversificazione equilibrata. Questo approccio permette di ottimizzare il rapporto rischio-rendimento al fine ottenere rendimenti nel lungo termine, riducendo al contempo il rischio complessivo.

Per realizzare questa strategia, Browne ha selezionato quattro asset specifici che considerava adatti a rispondere positivamente a ciascuna delle quattro condizioni economiche (vedi Grafico 1):

  • Azionario (25%): per catturare la crescita economica
  • Obbligazioni a lungo termine (25%): per offrire stabilità e rendimento durante i periodi di deflazione e recessione.
  • Oro (25%): per garantire protezione contro l'inflazione e soprattutto supporto nelle fasi di incertezza economica (o instabilità geopolitica).
  • Contante o equivalente cash (25%): per mantenere un buon livello di liquidità da utilizzare nelle fasi di ribassi.

Grafico 1: Composizione Permanent Portfolio

 Grafico 1: Composizione Permanent Portfolio

Fonte: Elaborazione Ufficio studi Davide Berti

Vediamo nel dettaglio come questi asset si comportano in ciascuna di queste fasi economiche:

1.Crescita: azioni

    Durante i periodi di prosperità economica, le aziende crescono, i profitti aumentano e il mercato azionario tende a generare rendimenti positivi.

    2.Recessione: liquidità

      Durante una recessione, l’economia si contrae, la disoccupazione aumenta e i mercati azionari subiscono forti ribassi. In questi periodi, è fondamentale preservare il capitale. La liquidità (o i titoli di stato a brevissimo termine, come i Treasury Bills) fornisce protezione, in quanto mantiene il loro valore e garantisce la possibilità di poter utilizzare quelle risorse per eventuali opportunità di mercato.

      3.Inflazione: oro

        In un contesto di inflazione, il potere d'acquisto della moneta diminuisce e i prezzi dei beni e dei servizi aumentano. Storicamente, l'oro ha svolto il ruolo di copertura contro l'inflazione poiché il suo valore tende a salire quando la valuta perde potere d'acquisto. Sebbene la sua correlazione con l'inflazione non sia sempre perfetta, l'oro fornisce rifugio sicuro in tempi di forte aumento dei prezzi.

        4.Deflazione: titoli di stato a lungo termine

          La deflazione rappresenta un periodo in cui i prezzi scendono e l’economia si contrae. In questa situazione, i titoli di stato a lungo termine (come i Treasury Bonds) tendono a performare molto bene. In una fase deflazionistica, i tassi d'interesse generalmente diminuiscono e, di conseguenza, il valore di mercato dei titoli obbligazionari a lungo termine sale.

          Questo approccio evita la necessità di cercare di "battere il mercato" attraverso operazioni di market timing o stock picking ma piuttosto si concentra sulla costruzione di un portafoglio solido e bilanciato. 

          Tra i principali vantaggi si può sottolineare:

          • Diversificazione efficiente: Riduce il rischio complessivo bilanciando l'esposizione a diverse classi di attività, minimizzando l'impatto delle perdite a fronte di un buon rendimento.
          • Stabilità in caso di mercati volatili: La combinazione di asset class consente al portafoglio di mantenere un rendimento relativamente stabile anche in condizioni di mercato avverse.

          Performance: backtesting

          Per effettuare il backtesting è stata simulata una composizione di un portafoglio che cerca di replicare la strategia (ovviamente, questa è solo una delle molte possibili implementazioni della strategia). 

          I prodotti selezionati sono i seguenti:

          • Vanguard S&P 500 ETF (25%)
          • iShares USD Treasury Bond 20+yr (25%)
          • iShares USD Treasury Bond 0-1yr ETF (25%)
          • iShares Physical Gold ETC (25%)

          Di seguito il risultato del confronto (Grafico 2) su un orizzonte temporale che va dal 2006 al 2024 rispetto ad un tradizionale portafoglio 60/40. 

          Grafico 2: S&P 500 vs Permanent Portfolio  

           Grafico 2: S&P 500 vs Permanent Portfolio

          Fonte: Curvo

          Come si può notare il Permanent Portfolio, su questo orizzonte temporale avrebbe garantito un ritorno superiore a fronte di un rischio relativamente simile.

          La Tabella 1 sottostante mostra i risultati di un confronto numerico. 

          Con investimento iniziale di 10.000€, un ipotetico Permanent Portfolio avrebbe generato un valore finale superiore ai 36.000€ contro un valore leggermente inferiore ai 30.000€ del 60/40. Il rendimento annuo del 7,22% del Permanent Portfolio avrebbe superato il 6,02% del 60/40, con volatilità simili (8,43% vs 8,13%). 

          Il maggiore rapporto di Sharpe (0,74 vs 0,62) conferma inoltre la migliore efficienza della strategia nel periodo analizzato.

          Tabella 1: Sommario performance

           Tabella 1: Sommario performance

          Fonte: Curvo

          Conclusioni e considerazioni finali

          Il Permanent Portfolio rappresenta un approccio di investimento robusto e diversificato, in grado di adattarsi a diverse condizioni economiche. Offre una strategia di protezione del capitale, particolarmente adatta per investitori che desiderano una soluzione semplice e resistente alle fluttuazioni del mercato. 

          È il portafoglio perfetto? Ovviamente no. Come sempre ci sono pro e contro. In questo caso una critica che può essere fatta è che il rendimento potrebbe essere potenzialmente limitato; in periodi di crescita economica sostenuta, il portafoglio potrebbe non generare rendimenti eccezionali rispetto a strategie più aggressive. Inoltre, l'asset allocation in contante può risultare problematica in ambienti ad alta inflazione, poiché il potere d'acquisto del denaro può diminuire nel tempo. 

          Si tratta di un ottimo portafoglio per investitori avversi al rischio, che preferiscono evitare le fluttuazioni significative del mercato e cercano una maggiore sicurezza nei loro investimenti, e per persone in età di pensione, che vogliono preservare il loro capitale e garantire un flusso di reddito costante senza esporsi a rischi eccessivi. 

          Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.

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          Davide Berti, consulente finanziario

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          In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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