Dopo aver compreso il concetto di rischio e di diversificazione di portafoglio, aver assimilato le varie tipologie di asset allocation e aver approfondito la conoscenza di alcuni strumenti finanziari, vedremo come creare un portafoglio partendo dall’inizio.
Quali sono gli step per la creazione di un portafoglio?
- Individuazione del proprio orizzonte temporale
- Identificazione del proprio profilo di rischio
- Selezione dei pesi delle asset class coerenti con il proprio profilo di rischio
- Selezione degli strumenti che replicano il portafoglio deciso
- Ingresso a tranche sui mercati per diluire il rischio di errore nel timing
- Essere in grado di gestire la propria emotività e di mettere in pratica i primi cinque step
Individuazione del proprio orizzonte temporale
Il primo step consiste nell’individuare il proprio orizzonte temporale ma quali sono le domande che l’investitore deve porsi per individuarlo? Quali sono i fattori chiave che devono essere considerati? Individuare l’orizzonte temporale è fondamentale ma è ancora più fondamentale rispettarlo. L’essere umano ha la tendenza a focalizzarsi sul breve termine anche se ha pianificato a lungo. Monitorare il proprio investimento giorno dopo giorno è essenziale per apportare correzioni statistiche basate sul concetto di bilanciamento ma, la parte fondamentale, è ragionare in funzione di un orizzonte temporale di medio-lungo termine.
Identificazione del proprio profilo di rischio
Il secondo step consiste invece nell’identificazione del proprio profilo di rischio. Capire a priori il profilo è difficile ma può aiutare molto per calcolare i drow down storici (discesa massima avuta in un portafoglio) del portafoglio, per avere un’idea generale dello storno dello stesso durante una crisi. È fondamentale conoscere il drow down perché fa capire all’investitore la possibile evoluzione in negativo dell’investimento che si andrà a scegliere. Così facendo l’investitore sa in anticipo cosa può aspettarsi dal mercato. L’emotività è una chiave predominante per la determinazione del profilo di rischio.
Per approfondire questi due argomenti ascolta l’episodio 1 del podcast che ho fatto insieme a Warren buffet Italia.
Selezione dei pesi delle asset class coerenti con il proprio profilo di rischio
Il terzo step consiste nella selezione dei pesi e delle “asset class” coerenti con il profilo di rischio scelto. Per semplificare, consideriamo le azioni e le obbligazioni come asset class di riferimento per la composizione del portafoglio: il quantitativo di azioni da inserire cresce tanto più il profilo di rischio di un investitore è elevato (portafoglio prevalentemente azionario) per contro, il quantitativo di obbligazioni da inserire nel portafoglio, aumenta tanto più il profilo di rischio di un investitore è conservativo (portafoglio prevalentemente obbligazionario). La cattiva strutturazione del portafoglio non salta immediatamente all’occhio dell’investitore poco esperto, infatti, quando ci si accorge dello sbaglio ormai è tardi. L’asset allocation deve essere fortemente personalizzata, in linea con il profilo di rischio e l’orizzonte temporale del singolo investitore.
Per approfondire questo argomento ascolta l’episodio 2 del podcast che ho fatto insieme a Warren buffet Italia.
Selezione degli strumenti che replicano il portafoglio deciso
Il quarto step consiste nel selezionare gli strumenti che replicano il portafoglio deciso. È fortemente consigliato l’acquisto di fondi comuni ed ETF ed inoltre è necessario fare attenzione al total expensive ratio del portafoglio (TER - totalità dei costi del proprio portafoglio). I costi in cui un investitore può incorrere durante la selezione degli strumenti possono essere molteplici (es. consulenza, acquisto fondi, prodotti, ecc) ed è quindi sempre necessario controllare i costi prima di investire. Se un portafoglio ha un TER pari o superiore al 3% è sicuramente inefficiente.
Per approfondire questo argomento ascolta l’episodio 4 del podcast che ho fatto insieme a Warren buffet Italia.
Ingresso a tranche sui mercati per diluire il rischio di errore nel timing
Il quinto step consiste nel fare ingressi a tranche sui mercati per diluire il rischio di errore nel timing. Fare un ingresso a piedi pari sul mercato può essere rischioso infatti, conviene entrare gradualmente sul mercato onde evitare il “rischio timing”. Vi sono due diverse modalità di entrata nei mercati:
- A tranche, in funzione del tempo: si sceglie un arco temporale per investire a tranche la propria disponibilità. Modalità consigliata in condizioni normali di mercato.
- A tranche, in funzione del drow down: si investe non con una cadenza temporale prefissata ma in funzione di quanto è stornata la tranche precedente. Questa struttura è caldamente consigliata nei momenti di alta volatilità dei mercati, ovvero di discesa/crollo.
Essere in grado di gestire la propria emotività e di mettere in pratica i primi cinque step
Il sesto step consiste nell’essere in grado di gestire la propria emotività e mettere in pratica in maniera efficiente ed efficace i cinque step precedenti. Gestire la propria emotività nei momenti di stress è complesso: molti investitori “perdono le staffe” perché solitamente gestiscono il proprio denaro in autonomia, anche nei momenti di crisi. È utile un supporto di qualità, una spalla su cui appoggiarsi e con la quale confrontarsi per reggere lo sforzo emotivo durante i momenti di ribasso: la spalla del consulente dovrebbe fornire un aiuto finanziario e morale quindi essere presente non solo come professionista esperto ma, anche, come amico.
Con i giusti accorgimenti è possibile guadagnare bene nel lungo termine sui mercati finanziari ma perché solo pochi investitori ottengono buoni rendimenti nel lungo termine? La risposta potrebbe risiedere nella pazienza: è necessario che il singolo investitore impari ad avere pazienza di aspettare e avere la forza psicologica di non spaventarsi nei momenti difficili. Spesso possono sorgere molti dubbi quali, ad esempio, “Questa crisi sarà diversa dalle altre?” “il mio metodo è giusto?” “Se comprassi quel titolo non riuscirei a guadagnare di più?”, ma non bisogna farsi scoraggiare se il portafoglio creato è stato ben strutturato e diversificato.
Vuoi fruire di questo contenuto, arricchito di particolari, anche in formato audio? Allora ascolta l’episodio 5 del podcast che ho fatto insieme a Warren buffet Italia
Investire è un processo, non un’azione, e ciò non deve essere mai dimenticato.
Hai dubbi sull'efficienza o la pianificazione del tuo portafoglio di investimenti? Clicca qui e compila il modulo!
Se vuoi rimanere aggiornato sui contenuti finanziari in tempo reale seguimi sulla mia pagina instagram!