Il tema dei tagli dei tassi d'interesse è al centro del dibattito pubblico da diverso tempo. Come abbiamo visto nell’articolo Come la banca centrale influenza i tuoi investimenti quando un istituto centrale decide di alzare o ridurre i tassi di interesse, questo intervento genera ripercussioni significative sui mercati finanziari globali, influenzando profondamente il comportamento degli investitori e le performance delle diverse asset class.
Con riferimento alla riduzione dei tassi gli effetti di questa azione non sono uniformi, ma si manifestano in modo differenziato attraverso i vari segmenti di mercato: mentre alcuni strumenti finanziari possono beneficiare immediatamente del taglio dei tassi, altri potrebbero mostrare reazioni più contenute o addirittura negative. Questa complessità è ulteriormente amplificata dal contesto economico in cui il taglio viene effettuato, poiché lo stesso intervento può produrre risultati molto diversi a seconda che l'economia si trovi in una fase di rallentamento o di crescita robusta.
Comprendere l'impatto di un taglio dei tassi d'interesse
Un taglio dei tassi di interesse è una misura chiave di politica monetaria utilizzata dalle banche centrali per stimolare l'economia, riducendo il costo del denaro e favorendo prestiti più economici per banche, imprese e famiglie. Questo meccanismo incentiva investimenti, consumi e una maggiore accessibilità al credito, aumentando la liquidità nel sistema e sostenendo la domanda aggregata, soprattutto in fasi di rallentamento economico.
Tuttavia, l'efficacia di un taglio dei tassi non si limita al semplice abbassamento del costo del denaro: rappresenta anche un importante segnale di politica monetaria, progettato per rafforzare la fiducia dei mercati e favorire condizioni più propizie alla crescita economica. In questo processo, un ruolo cruciale è svolto dal modo in cui i mercati assimilano tali informazioni. Gli investitori, infatti, non si limitano a reagire agli annunci, come un taglio dei tassi, ma concentrano l'attenzione sulle aspettative e sulle previsioni relative agli sviluppi futuri.
I mercati finanziari tendono infatti a "prezzare" in anticipo gli eventi attesi, integrando nei prezzi degli strumenti finanziari le possibili conseguenze di una decisione politica o economica. Ad esempio, l'annuncio di un imminente taglio dei tassi da parte di una banca centrale può già influenzare i prezzi prima che la misura venga effettivamente attuata. Le obbligazioni a lungo termine potrebbero apprezzarsi, i settori azionari più sensibili al costo del capitale potrebbero registrare un rialzo, e alcune valute potrebbero subire oscillazioni significative.
Ciò che guida realmente i mercati, dunque, non è il taglio dei tassi in sé, ma le aspettative legate ai possibili sviluppi successivi. Gli investitori si interrogano su questioni chiave: il ciclo di riduzioni proseguirà? L'economia riuscirà a evitare una recessione, oppure inizieranno a emergere segnali di debolezza?
La risposta a queste domande influenza significativamente il comportamento degli operatori e determina le scelte di investimento.
Analisi per scenario
Per comprendere meglio come queste dinamiche si traducono in opportunità e rischi concreti, è fondamentale analizzare due scenari distinti: un contesto di rallentamento economico e uno di crescita (resiliente).
Ciascuno di questi scenari presenta peculiarità specifiche che influenzano in modo significativo il comportamento dei diversi asset finanziari e le strategie più appropriate per gli investitori. Ma entriamo più nel dettaglio…
1. Ciclo economico in rallentamento
In un contesto di debolezza economica, i tagli dei tassi rappresentano uno strumento chiave delle banche centrali per sostenere la domanda e incentivare il credito. Tuttavia, i settori ciclici e gli asset legati alla crescita tendono a soffrire a causa delle prospettive economiche incerte. In questo scenario, gli investitori adottano tipicamente un approccio difensivo, privilegiando asset stabili o rifugio che possano proteggere il capitale in periodi di volatilità.
Le tipologie di strategie di investimento favorite in questo scenario sono:
- Azioni difensive: i mercati sviluppati, in particolare Stati Uniti ed Europa, offrono maggiore stabilità rispetto ai mercati emergenti grazie a sistemi economici più robusti e diversificati. I settori difensivi come sanità, utilities e beni di consumo essenziali mostrano particolare resilienza grazie a una domanda relativamente costante e flussi di cassa prevedibili. Anche le aziende growth di qualità, specialmente nel settore tecnologico, possono beneficiare del basso costo del capitale per finanziare la propria espansione, mentre la loro minore dipendenza dal ciclo economico le rende attraenti in fasi di rallentamento.
- Obbligazioni a lungo termine: in un contesto di tassi in calo, le obbligazioni già emesse con cedole più elevate diventano particolarmente appetibili. La duration più lunga amplifica l'effetto positivo sui prezzi quando i tassi scendono, offrendo opportunità di capital gain oltre al rendimento cedolare. I titoli governativi di alta qualità, in particolare, beneficiano anche del "flight to quality" tipico delle fasi di incertezza.
- REIT (Real Estate Investment Trusts): Il settore immobiliare commerciale quotato trae vantaggio dal calo dei tassi attraverso diversi canali. I costi di finanziamento più bassi migliorano i margini operativi e permettono di rifinanziare il debito esistente a condizioni più favorevoli. Inoltre, il rendimento da dividendo tipicamente elevato dei REIT diventa più attraente in un contesto di tassi bassi, mentre la natura degli affitti di lungo termine offre una certa protezione contro il rallentamento economico, specialmente in segmenti difensivi come la logistica o le infrastrutture per le telecomunicazioni. Ovviamente bisogna tenere a mente che i REIT potrebbero soffrire significativamente in caso di deterioramento economico eccessivo a causa del rischio di insolvenza degli inquilini e della pressione sui valori immobiliari.
In uno scenario di rallentamento economico e tassi in calo, mentre alcuni asset mostrano resilienza o addirittura beneficiano del contesto, altri strumenti finanziari subiscono pressioni significative. In particolare, sono tre le categorie di investimento che tendono a mostrare particolare vulnerabilità, per ragioni sia cicliche che strutturali:
- Materie Prime: in particolare il petrolio e i metalli industriali, risentono di una domanda globale più debole. Un rallentamento della produzione industriale e un calo degli investimenti riducono la necessità di energia e materiali, causando pressioni ribassiste sui prezzi.
- Azioni Cicliche: le società che operano in settori come l’industriale, energia, trasporti e beni voluttuari soffrono maggiormente in fasi di rallentamento. La riduzione della spesa da parte dei consumatori e delle imprese, insieme a prospettive incerte sugli utili futuri, penalizza questi titoli che dipendono fortemente dalla crescita economica.
- Banche: i margini di interesse netto si comprimono significativamente (a causa dei tagli dei tassi), causando una riduzione dei profitti derivanti dall'attività di prestito. La situazione è ulteriormente complicata dal rallentamento economico, che può portare a un aumento del rischio di insolvenza sui prestiti, con conseguenti impatti negativi sui bilanci bancari. A peggiorare il quadro contribuisce anche la riduzione della domanda di credito da parte delle imprese e dei consumatori.
2. Ciclo economico resiliente
Se l’economia mostra segnali di resilienza o è in espansione, i tagli dei tassi amplificano la liquidità disponibile, favorendo asset più rischiosi e ciclici. In questi casi, gli investitori sono incentivati a prendere maggiori rischi per ottenere rendimenti più elevati. Di seguito un elenco delle asset class favorite:
- Azioni growth & value: le azioni growth beneficiano della riduzione del tasso di sconto sui flussi di cassa futuri, mentre i titoli value traggono vantaggio dal miglioramento delle condizioni economiche e creditizie. In particolare, i settori finanziari e industriali tendono a sovraperformare in questo contesto, beneficiando sia dell'aumento dei margini che della maggiore propensione al rischio degli investitori.
- Small cap: il concetto vale ancora di più per le aziende di piccole dimensioni, più sensibili alla crescita economica. Queste possono generare rendimenti anche superiori rispetto al resto del comparto grazie all'aumento dell'accesso al credito. Un esempio? Le azioni growth a grande capitalizzazione, dopo aver sottoperformato rispetto alle small cap nel 2022, hanno nettamente superato i titoli a piccola capitalizzazione nel 2023 e nella prima metà del 2024. Solo a metà 2024, con la discesa dei tassi d'interesse, le azioni di società più piccole hanno iniziato a sovraperformare nuovamente i titoli growth a grande capitalizzazione.
Grafico 1: Large Cap Growth vs Small-Cap: 2022-2024
Fonte: S&P Dow Jones, FTSE Russell, US Bank
- Obbligazioni high yield: le obbligazioni ad alto rendimento e quelle dei mercati emergenti sono particolarmente attraenti in presenza di tassi bassi e condizioni economiche favorevoli.
Come spiegato in un precedente articolo del blog Perché l'aumento dei tassi fa scendere il prezzo delle obbligazioni, la relazione inversa tra tassi e prezzi obbligazionari rende questi strumenti particolarmente interessanti in una fase di tagli dei tassi, soprattutto quando accompagnati da una crescita economica che riduce il rischio di default. Per un'analisi approfondita del confronto si rimanda all'articolo "Meglio investire in obbligazionario High Yield o in azionario" pubblicato sul blog.
- Azioni dei mercati emergenti: i mercati emergenti traggono vantaggio da migliori condizioni di finanziamento e da una domanda globale in crescita.
Anche in un contesto di crescita resiliente con tagli dei tassi, alcuni asset possono essere meno attraenti rispetto ad altri. In particolare:
- Dollaro americano (USD): una politica monetaria espansiva della Federal Reserve porta spesso a un deprezzamento del dollaro. I tassi più bassi rendono il dollaro meno appetibile per gli investitori internazionali in cerca di rendimenti più elevati, spostando la domanda verso altre valute o asset nei mercati emergenti.
- VIX: l’indice della volatilità attesa, tende a diminuire in un contesto di crescita economica e politica monetaria accomodante, poiché gli investitori sono più propensi al rischio e meno preoccupati di cercare protezione. La combinazione di tassi in calo e crescita stabile riduce l'incertezza nei mercati, rendendo questo strumento meno attraente come investimento.
A titolo esemplificativo ecco un grafico che riassume la performance delle varie asset class nel periodo 1981-2019 e che ci mostra come si sono comportate le varie tipologie di investimenti nei due scenari analizzati oltre che nel loro complesso.
Grafico 2: Extra rendimento vs cash durante tagli tassi Fed (1981-2019)
Fonte: Allianz Global Investors, Bloomberg, Refinitiv (dati: Febbraio 2024)
Conclusioni
Il 2025, sulla scia della fine del 2024, si prepara ad accogliere una probabile nuova fase di politica monetaria espansiva, con importanti implicazioni per i mercati finanziari. L'esperienza ci insegna che in queste fasi mentre alcuni strumenti finanziari beneficiano immediatamente della maggiore liquidità e dei costi di finanziamento più bassi, altri possono subire pressioni temporanee prima di adattarsi al nuovo regime.
La chiave per navigare con successo questo cambiamento sta nel riconoscere che l'impatto dei tagli dei tassi non è uniforme, ma varia significativamente in base al contesto economico sottostante.
In uno scenario di rallentamento, i settori difensivi tendono a sovraperformare, insieme ai REIT ed alle obbligazioni a lunga duration mentre i settori ciclici, le banche e le materie prime possono attraversare fasi di maggiore volatilità. Al contrario, in un contesto di crescita resiliente, tutto il comparto azionario ne beneficia, soprattutto gli asset più rischiosi come le azioni growth o le small cap e le obbligazioni high yield potrebbero beneficiare maggiormente della liquidità aggiuntiva, mentre bisognerebbe essere cauti da investimenti in valute come il dollaro o, in generale, su strategie basate sulla volatilità dei mercati.
È fondamentale ricordare che le politiche monetarie, per quanto significative nel breve termine, rappresentano solo una delle numerose variabili che influenzano i mercati finanziari. La vera chiave del successo negli investimenti risiede nella costruzione di un portafoglio strategico di lungo termine, fondato su solidi principi di diversificazione e allineato ai propri obiettivi di investimento.
Un'asset allocation ben strutturata è progettata per attraversare con resilienza i diversi cicli di mercato, dalle fasi espansive a quelle restrittive della politica monetaria. Le oscillazioni dei tassi d'interesse, come molti altri fattori di mercato, diventano essenzialmente rumore di fondo quando si adotta una prospettiva di lungo periodo accompagnata da una strategia di investimento robusta e disciplinata.
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