Crollo dell’azionario. Cosa sta succedendo sui mercati?

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Gli investitori di tutto il mondo si sono svegliati lunedì 5 agosto vedendo forti ribassi sul fronte dell’azionario globale, con il Nikkei, l’indice dell’azionario giapponese, in perdita di più del 13% ed i principali indici azionari europei e statunitensi che hanno aperto la seduta borsistica in profondo rosso.

Cos’è successo in questi giorni e perché l’azionario sta perdendo così tanto? 

Le vendite sul fronte dell’azionario statunitense sono iniziate con il primo giorno del mese di agosto e le cause sono da ricondursi a: 

  • i dati sul mercato del lavoro statunitense che hanno diffuso i timori di una possibile recessione nel Paese; 
  • l’indebolimento del cambio tra dollaro e yen – con l’apprezzamento di quest’ultimo – che ha fatto saltare le operazioni di carry trade che avevano in essere molti trader ed investitori;
  • le decisioni di investimenti di Warren Buffett e della sua holding, la Berkshire Hathaway.

Andiamo con ordine e vediamo cos’è accaduto negli ultimi giorni sui mercati.

I timori di una recessione

Venerdì 2 agosto sono stati rilasciati importanti dati macroeconomici con il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti che è schizzato al 4,3%, 0,2% al di sopra delle aspettative. Il grafico 1 mostra l’andamento del tasso di disoccupazione da settembre 2021 ad oggi, evidenziando come da inizio 2024 tale tasso negli Stati Uniti sia accelerato dal 3,4% di gennaio al 4,3% dell’ultimo mese. 

Grafico 1 – Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti, settembre 2021-settembre 2024 

 Grafico 1 – Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti, settembre 2021-settembre 2024

Fonte: Fair Economy, Inc.

Un tasso di disoccupazione sopra le aspettative e al di sopra del 4% e un dato circa i nuovi occupati al di sotto delle attese hanno confermato i timori di una recessione negli Stati Uniti, con gli investitori che hanno iniziato a prezzare tagli dei tassi imminenti da parte della FED, il cui mandato oltre che al controllo del livello dei prezzi è anche quello di mantenere piena occupazione. 

Il carry trade

Sebbene in passato un mercato del lavoro in indebolimento fosse visto dagli investitori come segnale positivo (soprattutto per un rallentamento dell’inflazione), questa volta i timori di una recessione e di forti tagli dei tassi da parte della FED hanno portato a vendite diffuse lato azionario, con l’indebolimento del dollaro nei confronti di yen giapponese e franco svizzero. 

Il grafico 2 mostra l’andamento del tasso di cambio tra dollaro statunitense contro yen (linea blu) e franco svizzero (linea arancione), evidenziando importanti perdite del biglietto verde contro le due valute rifugio negli ultimi giorni.

Grafico 2 – L’andamento del tasso di cambio USD/JPY e USD/CHF

 Grafico 2 – L’andamento del tasso di cambio USD/JPY e USD/CHF

Fonte: tradingview

Proprio l’apprezzamento dello yen è stata una delle cause del sell-off sul fronte azionario, con l’azionario domestico giapponese che, complice un forte apprezzamento della valuta domestica, ha perso più di quindici punti percentuali in due giornate borsistiche.

Un apprezzamento dello yen contro il dollaro ha fatto saltare le operazioni di carry trade che molti investitori avevano in essere. Vi ricordo brevemente che con carry trade si fa riferimento alla strategia secondo la quale si prendono in prestito capitali in una valuta (yen giapponese) al fine di investirli in strumenti finanziari denominati in altre valute (dollaro statunitense), strumenti con un rendimento atteso superiore al costo di finanziamento al fine di ottenere un profitto pari alla differenza di rendimento derivante dall’investimento e il costo del finanziamento. 

Con un costo di indebitamento in yen giapponesi molto basso, per via dei tassi bassi decisi dalla Bank of Japan, molti investitori hanno sfruttato profittevolmente il carry trade negli ultimi anni. Con il recente forte apprezzamento dello yen nei confronti del dollaro statunitense molti investitori sono stati costretti a chiudere le proprie posizioni al fine di coprire le perdite, elemento che, in un contesto di sedute borsistiche caratterizzato da bassi volumi, ha portato al massiccio sell-off che stiamo vedendo fronte azionario.

L’operatività di Warren Buffett

In ultima istanza, ad alimentare le vendite lato azionario ci sono state le decisioni di investimento prese dalla holding di Warren Buffett, uno nei più grandi investitori al mondo la cui operatività è guardata con attenzione dai mercati.

Nel weekend la Berkshire Hathaway ha rilasciato la propria trimestrale e le operazioni messe in atto nei recenti mesi. L’oracolo di Omaha ha venduto il 49% della propria posizione in Apple, aumentando la liquidità della holding ad uno storico record di 277 miliardi di dollari (vedi immagine 1). La scelta di mantenere un così ingente quantitativo di liquidità è stata giustificata dalla mancanza di opportunità lato azionario, elemento che ha portato gli investitori a temere per un potenziale rallentamento dei mercati. 

Immagine 1 – La liquidità della Berkshire Hathaway ha raggiunto livelli record

 Immagine 1 – La liquidità della Berkshire Hathaway ha raggiunto livelli record

Fonte: Financial Times

Il sell-off potrebbe proseguire? 

La risposta alla domanda appena posta è molto difficile in quanto dipende da molti fattori, su tutti la reazione delle banche centrali agli attuali sviluppi di mercato e l’effettiva esposizione degli investitori mondiali ad operazioni di carry trade. 

Per quanto concerne una possibile reazione delle banche centrali, nella mattina di lunedì 5 agosto 2024 i mercati hanno iniziato a prezzare – come riportato da Bloomberg – un possibile taglio dei tassi già in settimana da parte della FED in un meeting straordinario non programmato (evento raro e – al momento – improbabile).

Lato esposizione degli investitori ad operazioni di carry trade sarà fondamentale capire il livello di leva finanziaria presente sui mercati in quanto eventi come quello attuale potrebbero portare a diffuse margin call (https://davideberti.it/blog/spiegazione-tecnica-del-film-margin-call).

I principali indici azionari, su tutti il Nasdaq 100, hanno raggiunto importanti livelli di supporto che potrebbero portare ad un rimbalzo nel breve che potrebbe, a seconda della magnitudo, far cambiare l’andamento del mercato (grafico 3).

Grafico 3 – Il Nasdaq100 e l’importante supporto toccato nel pre-market di lunedì 5 agosto

Grafico 3 – Il Nasdaq100 e l’importante supporto toccato nel pre-market di lunedì 5 agosto 

Fonte: Bloomberg

Chiaramente, in contesti di mercato come quello attuale, ad un rimbalzo tecnico deve seguire un cambio di sentment da parte degli investitori, al momento travolti dall’eccessivo panico e dai timori di ulteriori crolli, variabili che hanno fatto dimenticare l’importanza dell’analisi fondamentale e del lungo periodo. 

In contesti come quello attuale è bene mantenere i nervi saldi, ricordarsi i propri obiettivi di investimento e cogliere eventuali valutazioni a sconto come opportunità di ingresso per il lungo periodo.

Coloro che non hanno ben chiari i propri obiettivi di investimento e hanno un portafoglio eccessivamente rischioso rispetto a al rischio che sono disposti effettivamente a tollerare subiranno tale crollo dei mercati. Chi invece ha un portafoglio ben diversificato e chiari obiettivi di investimenti vivrà serenamente tale sell-off, prediligendo l’accumulo (a seconda della liquidità e degli obiettivi di investimento) alle vendite dettate dall’emotività.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.

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Davide Berti, consulente finanziario

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Macroeconomia e analisi di mercato

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In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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