ETF monetari: caratteristiche e curiosità

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La necessità di tenere sul conto corrente una parte dei propri risparmi al fine di avere a disposizione una quantità di denaro sufficiente per coprire sia le spese programmate che quelle impreviste ci espone ad un rischio finanziario implicito: l’inflazione.

L’inflazione erode il nostro potere d’acquisto, ciò significa che con il passare del tempo lo stesso importo di denaro ci permette di acquistare delle quantità inferiori di beni e servizi. Un risparmiatore attento sceglierà di “parcheggiare” sul proprio conto corrente una cifra sufficiente per far fronte alle esigenze di cassa di breve termine e la restante liquidità verrà investita al fine di minimizzare l’erosione del proprio capitale causata dall’inflazione.

Come si può investire la propria liquidità?

L’opzione alla quale gli italiani ricorrono più comunemente è quella del conto deposito (https://davideberti.it/blog/conto-deposito-vantaggi-svantaggi-e-alternative). Un’alternativa a questi è quella di vincolare le proprie somme di denaro per un determinato periodo di tempo a fronte di un rendimento leggermente maggiore. In questo caso i prodotti più popolari sono i certificati di deposito bancari o i buoni fruttiferi postali.

L’opzione forse meno conosciuta che negli ultimi anni sta riscuotendo un crescente apprezzamento è quella degli ETF monetari.

Gli ETF monetari sono un tipo specifico di exchange-traded fund (ETF) che investono i capitali in strumenti del mercato monetario e obbligazioni a breve termine di alta qualità. Questi fondi sono stati creati per offrire un’alternativa di investimento a basso rischio e liquidità elevata.

L’introduzione sul mercato di tali prodotti è relativamente recente: il primo fu l’iShares Lehman 1-3 Month Treasury Bond Fund lanciato nel 2001 che replicava l’andamento delle obbligazioni ad 1-3 mesi della banca Lehman Brothers, seguito a ruota da un’espansione importante. (https://www.davideberti.it/blog/etf-e-fondi-comuni-focus-etf?highlight=WyJldGYiXQ==)

Questi prodotti sono stati dimenticati per molto tempo a causa dei rendimenti prossimi allo 0%. Nell’ultimo anno, beneficiando della politica monetaria aggressiva di aumento dei tassi portata avanti dalle banche centrali per contrastare l’alta inflazione, sono tornati nuovamente appetibili.

ETF monetari: cosa sono e come funzionano 

Gli ETF monetari come abbiamo detto sono prodotti finanziari che investono tipicamente in un paniere di obbligazioni a breve o brevissimo termine. Di norma le obbligazioni contenute all’interno dei fondi monetari hanno una scadenza non superiore ai 12 mesi: per questo motivo essi rappresentano strumenti molto adatti per il parcheggio della liquidità di breve essendo la durata finanziaria del prodotto tendenzialmente inferiore ad un anno. 

Questi prodotti finanziari si caratterizzano per il fatto che non hanno una scadenza predeterminata e le obbligazioni del paniere mantengono una durata finanziaria costante nel tempo. Quando un titolo presente nel paniere giunge a scadenza viene sostituito con uno nuovo (il cosiddetto “rollover”) e la duration (durata in termini finanziari) rimane anch’essa invariata. Oltre alle obbligazioni gli ETF monetari possono avere al loro interno certificati di deposito o titoli di debito a breve termine emessi da aziende, strumenti volti a garantire stabilità e diversificazione degli attivi.

In quale contesto vengono utilizzati gli ETF monetari? 

Il principale obiettivo dell’investitore che inserisce questi strumenti in portafoglio è quello di preservare il proprio capitale ottenendo una maggiore stabilità oltre che garantire la possibilità di liquidare in tempi molto brevi l’investimento.

Gli ETF monetari sono progettati per offrire sicurezza e basso rischio, per questo motivo i loro rendimenti sono generalmente bassi dato che il loro principale utilizzo è quello di preservare il capitale. All’interno di un portafoglio quindi questi strumenti dovrebbero essere visti come la componente che nelle fasi negative di mercato o nel caso di grandi fluttuazioni meglio risponderanno a tale contesto garantendo una riduzione complessiva del rischio. Occorre specificare che i rendimenti di questa asset class non sono in grado di compensare integralmente l’inflazione. Nonostante ciò è più che ragionevole cercare di attutire l’effetto di impoverimento causato dall’aumento dei prezzi remunerando la liquidità in eccesso.

Influenza del contesto attuale

Un accorgimento da tenere a mente è quello di considerare il contesto in cui ci si trova. Questi strumenti sono direttamente proporzionali all’andamento dei tassi d’interesse. In un contesto di tassi d’interesse molto bassi, come ad esempio il periodo post Covid-19, ci si potrebbe ritrovare con ETF monetari dal rendimento negativo. Tale situazione è causata da un rendimento inferiore ai costi (seppur modesti) sostenuti per il mantenimento dell’ETF. Viceversa in periodi di tassi di interesse in crescita la performance di tali prodotti risulta essere positiva

A titolo esemplificativo, il grafico 1 mostra l’andamento dell’ETF monetario denominato “Invesco Euro Cash 3 Months Ucits ETF”. L'indice di riferimento che questo prodotto va a replicare include solo titoli di paesi dell'Eurozona con scadenze 0-6 mesi. Come si può notare il rendimento del prodotto segue perfettamente la logica appena descritta.

Grafico 1 - Prezzo di mercato “Invesco Euro Cash 3 Months Ucits ETF” a 3 anni

Grafico 1 - Prezzo di mercato “Invesco Euro Cash 3 Months Ucits ETF” a 3 anni

Fonte: Borsa Italiana

ETF monetario o conto deposito?

L’aspetto da tenere in considerazione quando si valuta se optare su un prodotto come l’ETF oppure scegliere un classico conto deposito è il rischio sottostante l’investimento. 

Da un lato dobbiamo fare i conti con il rischio che un ribasso del tasso di interesse impatti negativamente sul nostro ETF per via della duration mantenuta costante dallo strumento, dall’altro abbiamo un tasso pattuito ex ante con la banca e quindi noto fin dalla stipulazione del contratto. Va però detto che i soldi “parcheggiati” sui conti deposito (come del resto anche quelli presenti sul conto corrente) sono protetti fino a 100.000 euro dal Fondo di Tutela dei Depositi Interbancari. Questo fondo ha il compito di tutelare i clienti della banca in caso di un ipotetico fallimento dell’istituto di credito. Oltre tale soglia i soldi che depositiamo non sono garantiti. In quest’ottica l’ETF monetario può essere visto come una valida alternativa al fine di evitare inutili rischi di concentrazione della liquidità.

La tabella 1 mostra le differenze tra ETF monetari e conti deposito indicando evidenziando punti di forza e di debolezza delle due soluzioni per la gestione della liquidità

Tabella 1 – Le differenze tra ETF monetari e conti deposito

 Tabella 1 – Le differenze tra ETF monetari e conti deposito

Fonte: elaborazione Ufficio Studi Davide Berti

Conclusioni e considerazioni sugli ETF monetari.

In conclusione gli ETF monetari sono uno strumento che consente di garantire maggiore stabilità al portafoglio di un investitore. Sono molto utili nella composizione di portafoglio per investitori avversi al rischio e garantiscono un ulteriore grado di diversificazione configurandosi come strumenti molto liquidi caratterizzati da brevissima scadenza

A seguito del rialzo dei tassi avvenuto tra il 2021 ed il 2023 c’è stato un utilizzo crescente degli ETF “cash” in modo da controbilanciare e stabilizzare le perdite subite sui mercati obbligazionari di medio-lungo termine e su quelli azionari a causa di un possibile rallentamento dell’economia. Grazie a rendimenti che, dopo molti anni, sono tornate elevati, è naturale conseguenza che questi strumenti siano tornati ad essere di uso comune tra gli investitori.

Come sempre non esiste un prodotto finanziario adatto a tutti ma bisogna sempre valutare le esigenze del singolo e la sua propensione al rischio. Prima di investire in questi strumenti è consigliabile valutare attentamente il proprio portafoglio oltre che la strategia che si vuole adottare.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.

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Davide Berti, consulente finanziario

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In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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