Spesso mi viene chiesto se sia meglio investire in un fondo pensione o fare un piano di accumulo. Cerchiamo di capire insieme quale ragionamento dobbiamo fare per rispondere a questa domanda.
Molto spesso mi capita di imbattermi in conversazioni con persone che mi chiedono quale soluzione sia migliore tra un fondo pensione o piano d’accumulo (se non sai di cosa sto parlando leggi l'articolo PAC: piano di accumulo di capitale) per non vedere erosi i propri risparmi dall’inflazione e per crearsi una pensione integrativa per il futuro. La mia risposta è sempre la stessa: “Dipende!”. Lo scopo di questo approfondimento è quello di valutare i pro e i contro di fondo pensione e PAC al fine di permettere ad ognuno di fare le proprie valutazioni.
Il presupposto iniziale è il seguente è ciò che accomuna le due soluzioni di investimento, ossia l’accantonamento di denaro (risparmio) che non serve nel breve periodo al fine di far crescere il proprio patrimonio. I motivi per cui investire i propri soldi piuttosto che lasciarli sul conto corrente li abbiamo già visti nell'approfondimento PAC vs conto corrente. Dove è meglio mettere i propri soldi? che ti invito a leggere qualora te lo fossi perso.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un fondo pensione?
Iniziamo con l'analizzare i vantaggi e gli svantaggi di un fondo pensione.
I vantaggi di un fondo pensione
I vantaggi di accantonare il proprio risparmio in un fondo pensione sono essenzialmente riconducibili a:
- Deducibilità;
- Tassazione agevolata sulle plusvalenze;
- Impossibilità di cedere alle emozioni e disinvestire;
- Impignorabilità ed insequestrabilità.
I versamenti a fondo pensione sono deducibili fino ad un massimo di 5164,47€ annui. La deducibilità fiscale è un’operazione mediante la quale viene ridotto il reddito imponibile su cui vengono calcolate le imposte. L’abbassamento dell’imponibile, a seconda dell’aliquota IRPEF di appartenenza, comporta un vantaggio fiscale non indifferente. La tabella che segue mostra il risparmio fiscale per ogni aliquota IRPEF, evidenziando il risparmio fiscale netto dopo 40 anni di permanenza nel fondo pensione.
Aliquote IRPEF | 23% | 25% | 35% | 43% |
Riservato a fasce di reddito | 0-15.000 € | 15.001-28.000 € | 28.001-50.000 € | >50.001 € |
Versamento massimo deducibile | 5.164,57 € | 5.164,57 € | 5.164,57 € | 5.164,57 € |
Risparmio fiscale | 1.187,85 € | 1.297,14 € | 1.807,60 € | 2.220,77 € |
Costo di uscita massimo | 15% | 15% | 15% | 15% |
Costo di uscita minimo (>35 anni di permanenza) | 9% | 9% | 9% | 9% |
Per quanto concerne la tassazione, l’imposta sul capital gain (ossia le plusvalenze realizzate mediante l’investimento) è pari al 26% per i fondi di investimento, mentre per i fondi pensione corrisponde al 20%, garantendo un risparmio del 6%.
Un ulteriore vantaggio è l’impossibilità di cedere alle emozioni e disinvestire il capitale allocato nel fondo pensione. Le condizioni che garantiscono accesso limitato alle risorse allocate nel fondo pensione in via anticipata sono limitate e vanno da spese sanitarie gravi a spese per ristrutturazione o acquisto casa (fino al 75% delle somme versate), per arrivare fino alle esigenze personali (fino a 30% delle somme versate). È inoltre previsto il riscatto totale nel caso di morte del contribuente, invalidità permanente superiore al 66% e altri casi previsti dallo statuto.
Infine, un ultimo vantaggio sono l’impignorabilità e l’insequestrabilità, non proprio le motivazioni principali per cui un individuo dovrebbe sottoscrivere un fondo pensione.
Gli svantaggi del fondo pensione
Tra gli svantaggi del fondo pensione rientra la questione dei costi. I costi elevati di un fondo pensione vanno ad erodere gran parte del potenziale guadagno di lungo periodo. Capire il costo di ogni comparto di un fondo pensione e capire se costa più o meno rispetto alla media è fondamentale per la scelta dello stesso. Ogni individuo può accedere alla scheda dei costi dal sito della Covip, cercando la scheda del fondo pensione prescelto e analizzandolo rispetto alla media.
Ulteriori svantaggi sono il rendimento tendenzialmente inferiore rispetto a quello che si potrebbe ottenere con un PAC e l’immobilizzazione del capitale per un periodo prolungato di tempo, a meno che non sussistano le condizioni sopra citate che danno la facoltà all’investitore l’accesso anticipato alle risorse allocate.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un PAC?
Il PAC, a differenza del fondo pensione, non ha caratteristiche di deducibilità. D’altra parte, il PAC presenta un notevole vantaggio, ossia quello di decidere in autonomia l’orizzonte temporale del proprio investimento, con la possibilità di investire e disinvestire in relazione alle proprie esigenze e alle proprie necessità.
I vantaggi del piano di accumulo
Tra i vantaggi del PAC rientrano:
- Possibilità per qualsiasi investitore di crearsi un patrimonio;
- Diversificazione temporale;
- Risparmio di una quota di stipendio;
- Riduzione della trappola dell’emotività.
Partendo da quest’ultimo vantaggio, il PAC agisce essenzialmente come il fondo pensione: destinando una quota di risparmio all’investimento con una precisa cadenza, l’investitore non incorre in rischi emotivi, quale ad esempio il classico “investimento sui massimi e disinvestimento sui minimi”.
La possibilità di crearsi un patrimonio nel tempo dipende essenzialmente dall’andamento dei mercati, ma con un asset allocation strategica ben bilanciata e un orizzonte temporale superiore ai 5 anni, le probabilità di perdere denaro mediante un investimento che segue le logiche del PAC sono remote.
La diversificazione temporale consiste nel diversificare i propri ingressi nel mercato, acquistando con cadenze differenti nel corso del tempo a seconda del risparmio a disposizione. La diversificazione temporale congiuntamente alla diversificazione per asset class e alla diversificazione settoriale sono i pilastri dell’investimento intelligente.
Infine, l’investimento in PAC, così come quello in un fondo pensione, impongono all’individuo di risparmiare in modo costante: per coloro che tendono a spendere i soldi sul conto corrente appena vedono accreditarsi lo stipendio, avere l’obiettivi di accantonare una somma al fine di crearsi un tesoretto per il futuro, potrebbe essere una buona scelta.
Gli svantaggi di un piano di accumulo
Tra gli svantaggi di un PAC rientra sicuramente la questione costi. Non tutti i piani di accumulo sono uguali in quanto possono essere fatti PAC su ETF, su fondi a gestione attiva, su azioni e/o su obbligazioni.
I costi di un piano d’accumulo vanno ad incidere molto sul capitale finale: ipotizzando infatti un rendimento annuo del 5%, ma costi al 3,5% per via dell’investimento in fondi attivi particolarmente onerosi, la performance finale sarebbe dell’1,5% lordo, target sicuramente migliorabile.
Quale delle due soluzioni fa al caso mio?
Fondo pensione e PAC sono due soluzioni di investimento differenti. Possono essere alternative, ma anche complementari in alcuni casi, ad esempio in caso di grande disponibilità patrimoniale.
Scegliere una delle due soluzioni, o entrambe, non è una scelta banale in quanto entrambe presentano vantaggi e svantaggi notevoli, dove questi ultimi potrebbero incidere molto sulla performance futura del capitale investito, riducendo il potenziale guadagno.
Le logiche di scelta di un individuo dovrebbero considerare la propria posizione lavorativa, la propria capacità di risparmio e il proprio orizzonte temporale, al fine di procedere con la soluzione che più si addice alle proprie caratteristiche.
Compito del consulente finanziario è anche quello di analizzare insieme al cliente quale soluzione di investimento più si addice alla situazione dello stesso, indicandogli la miglior via per la creazione di un tesoretto per gli anni avvenire.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.
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