Hai dubbi sull'efficienza o la pianificazione del tuo portafoglio di investimenti? Clicca qui e compila il modulo!
Se vuoi rimanere aggiornato sui contenuti finanziari in tempo reale seguimi sulla mia pagina instagram!
“Ho sentito che il Pil è sceso dello 0,2% questo trimestre… e quindi? Perché dovrebbe importarci?” Lo spiegherò in questo articolo.
Il termine Pil è una abbreviazione di prodotto interno lordo. La definizione dell’Istat (istituto nazionale di statistica) è la seguente: “il risultato finale dell’attività di produzione delle unità produttrici residenti. Corrisponde alla produzione totale di beni e servizi dell’economia, diminuita dai consumi intermedi ed aumentata dell’IVA e delle imposte indirette sulle importazioni”.
Perfetto, traduciamo la dicitura e semplifichiamola: il Pil è in sostanza il reddito complessivo che un paese è in grado di produrre nel corso di un anno solare.
Quindi è ovvio che, come il reddito di qualunque persona, più alto e meglio è. Spesso viene confrontato sia con gli anni passati per verificare che vi sia crescita, sia con quello di altre nazioni, per avere un parametro di confronto.
È molto utile come indicatore anche il Pil pro-capite ovvero il Pil/numero di abitanti del paese. In questo modo si vede la ricchezza media annua prodotta da ciascun individuo. È un indicatore più veritiero del benessere di un paese.
Prova a rifletterci: se il Pil di un paese è grande (es. India), ma ci abitano tantissime persone, alla fine non si può parlare di benessere generale. Il Pil della Finlandia è sicuramente più basso, ma il Pil pro capite è ben più alto ed infatti il tenore di vita Finlandese è migliore rispetto a quello dell’India.
Guardando i numeri aggiornati al 2018 (grafici sotto) notiamo come in Finlandia, a fronte di un Pil di 276 mld (circa un decimo di quello Indiano), si ha un Pil pro capite di 50.000,00$ (contro i soli 2000$ indiani). È infatti molto più rilevante considerare il Pil pro capite come misura di benessere di una nazione, piuttosto che il più generico Pil della nazione stessa.
Un altro motivo per cui è importante il Pil è il fatto che è correlato anche ad altre misure di benessere quali:
È quindi importante, per avere un dato macroeconomico immediato, che sia confrontabile nel tempo e possa identificare le nazioni e il loro valore complessivo di assets prodotti.
Il tasso di crescita del Pil può essere di due tipi:
La differenza tra i due è molto semplice da evidenziare; quello Nominale non considera l’inflazione (per approfondire su cosa sia leggi l'articolo: “Inflazione: quanto costa lasciare i soldi sul conto corrente”) mentre quello Reale ne tiene conto. Come per i rendimenti dei nostri investimenti è evidente che sia corretto considerare il rendimento reale ovviamente anche per il Pil è corretto considerare quello reale, al fine di dare un risultato più veritiero dell’effettiva crescita di un paese.
Come si calcola?
Ci sono essenzialmente 3 metodi di calcolo e questi differiscono gli uni dagli altri proprio per i concetti alla base del conteggio:
Fondamentalmente il risultato generato dai 3 metodi è molto molto simile.
A seguire 3 ottimi grafici che ho reperito online che rappresentano il calcolo del Pil Italiano con i 3 differenti metodi.
Fonte: articolo sul Pil di CheBanca gruppo Mediobanca.
Hai dubbi sull'efficienza o la pianificazione del tuo portafoglio di investimenti? Clicca qui e compila il modulo!
Se vuoi rimanere aggiornato sui contenuti finanziari in tempo reale seguimi sulla mia pagina instagram!