Con lo scoppio della guerra in Ucraina e le crescenti pressioni inflazionistiche che stanno travolgendo il mondo, i principali notiziari e i principali quotidiani di stampo economico sono tornati a parlare di spread.
Ma cos’è lo spread e perché è un indicatore tanto importante da considerare?
Il termine spread, traducibile con “differenziale”, indica la differenza di rendimento tra i titoli di Stato italiani con scadenza decennale (Btp a 10 anni) e i titoli di Stato tedeschi con la medesima scadenza (Bund a 10 anni).
I Btp a 10 anni, ma in generale tutti i titoli di stato con differenti scadenze, quali ad esempio i BOT e i CTZ, sono titoli obbligazionari emessi dallo stato italiano al fine di raccogliere risorse per finanziare il proprio debito pubblico. L’emissione sul mercato interno è regolata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e possono essere sottoscritti sia da investitori pubblici, sia da investitori istituzionali, i quali acquistano i titoli di Stato in cambio della promessa di un rendimento.
Per il calcolo dello spread vengono considerati come riferimento i rendimenti lordi del Btp con scadenza decennale e del Bund con la medesima scadenza. Ad esempio, se il rendimento del Btp decennale è pari al 3% e il rendimento del Bund decennale è pari all’1%, il differenziale di rendimento tra i due titoli è del 2%, o di 200 punti base.
Viene comunemente usata la scala di misura in punti base e non in percentuale perché generalmente piccole variazioni tra i rendimenti hanno importanti effetti sui mercati obbligazionari (e a cascata su tutti i mercati).
Chiarito cos’è lo spread e la scala di misura, il grafico che segue mostra l’andamento dei tassi di interesse a 10 anni dei titoli di stato italiani e tedeschi nel periodo compreso tra il 2008 e l’aprile del 2022.
Fonte: Interest rates - Long-term interest rates - OECD Data
Come mostra il grafico, la differenza tra i rendimenti dei titoli di stato italiani e tedeschi con scadenza decennale, nel novembre 2011 ha raggiunto i 574 punti base (5,74%), in scia a diversi eventi, quali:
- la crisi dei debiti sovrani;
- le politiche di austerity (di restrizione) messe in atto per contenere la spesa, che hanno affossato un’economia già traballante;
- l’incertezza sul fronte di politica interna.
Da ciò si comprende come le variazioni dei rendimenti dei titoli di stato di un Paese dipendano da molteplici variabili, riconducibili essenzialmente a quanto viene percepito rischioso l’investimento nel debito di un Paese e al grado fiducia risposta dagli investitori nel Paese circa la capacità di ripagare i debiti assunti.
Con l’aumento dello spread, e quindi quando l’aumento dei rendimenti sui titoli di stato italiani con scadenza decennale è maggiore dell’aumento dei rendimenti sui titoli di stato tedeschi con la medesima scadenza, aumenta il rischio Paese dell’Italia, percepito come investimento tanto più rischioso tanto più aumenta lo spread.
A partire dall’estate 2012 lo spread ha iniziato la sua fase di declino per via delle politiche monetarie espansive introdotte dalla BCE: aprire i rubinetti del credito è stata una soluzione concreta che ha contribuito a stimolare l’economia, abbassando lo spread e riducendo la percezione del rischio Paese dell’Italia.
Perché oggi lo spread sta risalendo?
Dopo l’insediamento di Mario Draghi a presidente del Consiglio, lo spread, complice una ritrovata fiducia degli investitori nell’Italia, è sceso sotto quota 100.
Dall’inizio dell’anno, sia i rendimenti sul decennale tedesco, sia quelli sul decennale italiano, sono tornati a salire, scontando l’aumento dei tassi che metterà in atto la BCE al fine di frenare le spinte inflazionistiche.
Complice l’elevato livello di indebitamento dell’Italia (rapporto debito pubblico/PIL circa pari al 150%), un aumento massiccio dei tassi potrebbe essere particolarmente rischioso per il Paese, che andrebbe a pagare maggiori interessi sul nuovo debito emesso per finanziarsi.
La BCE si trova quindi a fronteggiare un’importante sfida: da un lato è chiamata a contenere la crescita dell’inflazione (alzando i tassi d’interesse), dall’altra non deve rialzare velocemente ed eccessivamente i tassi di interesse in quanto potrebbe complicare le dinamiche dei Paesi dell’area euro che hanno un livello di indebitamento elevato.
Comprendere lo spread e le dinamiche che lo influenzano è molto importante al fine di riuscire a capire le dinamiche macroeconomiche che riguardano l’Italia e l’Europa.
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