Perchè dobbiamo imparare a convivere con un VIX maggiore di quello visto nell'ultimo decennio?

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L’indice VIX non è conosciuto da tutti, ma merita di essere approfondito dal momento che viene definito come “l’indice della paura del mercato azionario”.

Il VIX è un indice sulla volatilità creato dal CBOE (Chicago Board Options Exchange) e mostra la volatilità implicita dello S&P500 nei 30 giorni successivi, permettendo di definirlo, a differenza dei classici indicatori comunemente utilizzati nel portfolio management, una misura non retroattiva.

Ma cos’è la volatilità implicita?

La volatilità in finanza è il movimento di prezzo di uno strumento finanziario e può essere storica o implicita: la volatilità storica guarda alle serie di prezzo di uno strumento finanziario su un determinato arco temporale e misura le oscillazioni che questo ha mediamente avuto; la volatilità implicita (o volatilità attesa) viene estrapolata dai prezzi delle opzioni dal momento che questi indicano le aspettative degli investitori circa i futuri movimenti di prezzo di uno strumento.

La formula che genera come output l’indice VIX è di complessa derivazione matematica e l’output che genera è un importante indicatore per i mercati finanziari. Infatti, l’indice VIX è la misura di volatilità attesa più conosciuta a livello globale e fa molta notizia quando cresce esponenzialmente, indicando molta agitazione sul mercato azionario USA (ma in generale sui listini azionari globali).

L’andamento del VIX e i livelli da monitorare

Il VIX ha un andamento inversamente correlato con quello dello S&P500 (SPX), l’indice delle principali 500 aziende USA per capitalizzazione. Il grafico che segue mostra l’andamento di VIX e SPX dall’ottobre del 2016, mostrando come a ribassi accentuati del principale listino azionario USA sia seguito un deciso allungo del VIX sulla base dell’aumento della volatilità attesa nei 30 giorni successivi.

VIX e SPX dall'ottobre del 2016 ad oggi

Emblematico è stato il caso della crisi Covid, con il VIX che è arrivato a superare i 60 punti, quando tendenzialmente la soglia psicologica della paura e della tensione è rappresentata dai 30 punti. Di base, infatti, maggiore è il VIX maggiore sarà la percezione del rischio presente sul mercato e maggiore sarà la volatilità attesa dagli investitori nel mese successivo.

I livelli da monitorare attentamente per quanto concerne il VIX sono a ridosso dei 30 punti: quando l’indice è al di sopra di tale valore tipicamente gli operatori si attendono volatilità e, tendenzialmente, ribassi sul mercato azionario. Un valore sotto i 20 punti del VIX indica invece una fase di tranquillità sui mercati azionari, dove c’è molta fiducia e la fase rialzista è ben impostata, con gli operatori che non necessitano di hedgiarsi.

Attualmente la struttura a termine del VIX, ossia il valore dei diversi contratti future sul VIX riportati in base alle scadenze stesse dei future, è confortante nel breve periodo, ma sempre a ridosso dei 30 punti.

VIX Futures Term Structure

Gli operatori, infatti, guardando alla struttura e termine del VIX, si attendono una riduzione della volatilità implicita tra novembre e dicembre, per poi tornare ad un aumento della volatilità nel primo semestre del 2023. Con giugno 2023 la tensione dovrebbe allentarsi, complice anche lo stop alle politiche monetarie aggressive da parte della FED.

Come utilizzare il VIX?

Gli strumenti che derivano il proprio valore dal VIX sono molto complessi e come tali sono da maneggiare con cura. Strumenti che derivano il proprio valore dall’andamento del VIX sono utilizzati prevalentemente da esperti trader per finalità di copertura o per speculazione. I trader long azionario USA acquistano il VIX, per mezzo di appositi strumenti derivati, per coprirsi da eventuali ribassi inaspettati di breve e vendono il VIX quando si attendono una riduzione della volatilità e un rialzo dei mercati.

Esistono anche ETF che replicano l’andamento dell’indice VIX, ma tali strumenti soffriranno del problema del contango nei prossimi due mesi. Il contango è la situazione in cui i prezzi futuri (espressi dai futures) sono superiori al prezzo corrente (espresso dal prezzo spot) per cui la curva forward risulta inclinata verso l’alto. Quando la struttura a termine è in contango, gli investitori pagano un premio per il mantenimento della posizione: di conseguenza un investimento che utilizza i futures diminuisce automaticamente di valore. La struttura a termine del VIX è in contango per i prossimi due mesi ed in backwardation (l’opposto del contango) per gennaio, febbraio e marzo.

Perchè dobbiamo abituarci ad un VIX sopra i 30 punti?

Come mostra la struttura a termine del VIX, nei prossimi mesi tale indice è atteso stabilmente a ridosso della soglia della paura, ossia i 30 punti. L’incertezza derivante da un’inflazione persistentemente sopra il livello target delle banche centrali (2%) e dal perdurare del conflitto Russia-Ucraina rendono lo scenario di breve periodo tutt’altro che tranquillo per l’economia reale e per gli investimenti di natura finanziaria.

L’incertezza circa il breve-medio periodo è confermata anche dal VIX, l’indice della paura, che potrebbe restare sopra ai 30 punti fintanto che non ci sarà un deciso rallentamento dell’inflazione e uno stop ai rialzi dei tassi messi in atto dalle banche centrali per contenerla.

Guardare al solo indice VIX, senza capire dove è diretto il ciclo macroeconomico, non è una strategia sensata per l’investitore di lungo periodo. Al contrario, il VIX deve essere un importante strumento di supporto per l’investitore, al fine di ottimizzare la propria asset allocation strategica.

In una fase come quella attuale, dove i mercati azionari e obbligazionari sono scesi molto dai massimi e dove l’incertezza regna sovrana non ha senso interrompere i propri piani d’accumulo in essere o disinvestire: un investitore con un portafoglio ben architettato in strumenti finanziari efficienti non deve temere per le potenziali oscillazioni di breve periodo, sfruttando ogni ribasso per accumulare e proseguire con la strategia impostata.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.

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Davide Berti, consulente finanziario

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Macroeconomia e analisi di mercato

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In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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