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Oggi parliamo dell'anomalia comportamentale indicata con il termine bias. Vediamo le varie tipologie di errori cognitivi che commettono gli investitori e cerchiamo di capire come evitare di farli.
La finanza comportamentale è una disciplina che ha iniziato a diffondersi a partire dagli anni Ottanta e si prefigge lo scopo di studiare, analizzare e spiegare i comportamenti irrazionali dell’essere umano in ambito economico. Tra le anomalie comportamentali che confermano l’irrazionalità dell’essere umano rientrano le distorsioni cognitive, anche detti bias cognitivi.
Con il termine bias cognitivo si intende una distorsione dalla razionalità nel giudizio, una tendenza dell’essere umano a distorcere la realtà sulla base delle informazioni in proprio possesso o delle percezioni errate. Appare quindi chiaro che il bias cognitivo ha come conseguenza diretta l’errore di valutazione o la mancanza di oggettività di giudizio che, in alcuni casi, soprattutto negli investimenti, possono portare ad ingenti perdite.
Dal punto di vista cognitivo, i bias che ritroviamo nell’uomo, sono molteplici. Questo approfondimento si prefigge lo scopo di evidenziare quelli che sono i bias più comuni tra gli investitori, così da permettere di essere al corrente di alcuni errori di giudizio che possono comportare gravi perdite finanziarie.
Quello che segue è un elenco puntato con i principali errori dal punto di vista cognitivo in cui un investitore potrebbe incorrere:
Errore cognitivo che consiste nel preferire la situazione attuale rispetto ad altre possibili.
Un esempio di questo errore applicato al mondo degli investimenti potrebbe essere preferire mantenere il proprio piano di investimenti con la propria banca, molto oneroso dal punto di vista commissionale, anziché gestire i propri risparmi in autonomia, con l’aiuto di un consulente, e questo solamente per pigrizia.
Errore cognitivo secondo il quale ad ognuno di noi piace essere d’accordo con le persone che sono in accordo col nostro pensiero ed evitare persone che ci fanno sentire a disagio.
Il bias di conferma può essere devastante dal punto di vista delle conseguenze in contesti di mercati azionari in bolla. Quando i corsi azionari sono favorevoli ai propri investimenti, sentire l’opinione ribassista di qualcuno può provocarci fastidio; ecco che cerchiamo persone che vanno a confermare le nostre visioni, al fine di sentirci, in un certo senso, autorizzati nel continuare a perseguire la nostra strategia.
In questo caso il giudizio attuale viene influenzato da una valutazione passata e non dall’effettiva situazione presente.
Nell’ambito degli investimenti, tale distorsione potrebbe influenzare le nostre scelte portandoci ad acquistare un titolo sulla base di valutazioni fatte nel passato, non pienamente esemplificatrici della realtà attuale. Ad esempio, la valutazione di alcuni titoli prima della pandemia di Covid-19 potrebbe non essere più applicabile alla situazione attuale.
Cercando sul dizionario l’aggettivo pavoneggiarsi, la prima definizione che si trova è “ostentare un vanitoso compiacimento di sé”. Secondo tale bias, l’essere umano tende a condividere maggiormente i propri successi piuttosto che i fallimenti.
Nel mondo degli investimenti, soprattutto nel breve periodo, non ci sono solo guadagni. Se sei un investitore lo sai: bisogna convivere con alcune fasi in cui il mercato è ribassista e ci potrebbe essere qualche posizione in rosso nel proprio portafoglio. Il bias del pavone può portare ad una eccessiva fiducia nei propri mezzi che va a tradursi in grossolani errori di investimento.
Distorsione cognitiva secondo la quale gli investitori si affidano ciecamente a ciò che è famigliare e conosciuto, senza nemmeno considerare altre situazioni di investimento.
Riadattando un vecchio proverbio si potrebbe dire: “Btp e buoi dei paesi tuoi”. Questo errore di giudizio può portare gli investitori a non perseguire una strategia di investimento ottimale per il proprio profilo di rischio, bensì quella più comoda perché l’unica conosciuta. Un esempio direttamente dai mercati finanziari potrebbe essere la scelta dell’investitore italiano di acquistare azioni di aziende italiane anziché un ETF sullo S&P500, semplicemente per “familiarità” con i titoli acquistati.
Secondo tale errore, le persone alle volte prendono decisioni al fine di ottenere una gratificazione immediata, ignorando le possibilità di guadagno differite nel tempo.
Esemplificando tale distorsione, un individuo potrebbe preferire utilizzare il proprio denaro per soddisfare oggi alcuni piaceri, senza però considerare le numerose gratificazioni che potrebbe ottenere a distanza di qualche anno in caso di investimento di quello stesso capitale. Non tutti conoscono le reali potenzialità dell’interesse composto e degli investimenti e preferiscono la soddisfazione di oggi piuttosto che la crescita, un domani, del proprio capitale.
Aumento di fiducia nelle proprie abilità in seguito ad alcuni eventi del tutto casuali.
A livello finanziario un investitore potrebbe incorrere nell’overconfidence in seguito ad alcune operazioni chiuse in profitto grazie alla Dea bendata. L’investitore, forte degli ultimi risultati ottenuti, potrebbe avventurarsi in operazioni meno ragionevoli, rischiando di perdere il proprio capitale.
Quelli presentati sono solo alcuni degli errori cognitivi in cui possono incorrere gli investitori. L’universo dei bias, ma più in generale della finanza comportamentale, è in costante evoluzione e questa trattazione ha il solo scopo di metterti al corrente di alcuni degli errori di giudizio più comuni tra gli investitori. Un’attenta pianificazione, la diversificazione dei propri investimenti, la figura di un consulente e la gestione delle proprie emozioni sono alcune delle carte vincenti per non restare vittima dei bias cognitivi.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.
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