Spiegazione del film “The Big Short”

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"La grande scommessa" (“The Big Short” in inglese) è un film del 2015 diretto da Adam McKay, basato sul libro di Michael Lewis del 2010, candidato a cinque Premi Oscar e vincitore del premio per la miglior sceneggiatura non originale. La storia si ripercorre le tappe che hanno portato al grande crollo finanziario di Wall Street del 2008 e segue un gruppo di investitori che ha previsto e scommesso sul crollo del mercato immobiliare statunitense. 

Il film inizia con una scena ambientata alla fine degli anni Settanta introducendo la figura di Lewis Ranieri, trader americano che rivoluzionò il sistema bancario americano, introducendo sul mercato i “mortgage-backed securities”. Il nome potrebbe spaventarci ma nel paragrafo successivo capiremo in modo semplificato il funzionamento e la logica di questi che saranno centrali all’interno della narrazione del film.   

Dopo questa scena introduttiva si viene catapultati al 2005 con la presentazione di Michael Burry (interpretato da Cristian Bale), protagonista del nostro film e manager di un hedge fund (ovvero un fondo di investimento speculativo) chiamato “Scion Capital”. 

Burry studia il sistema finanziario statunitense ed in particolare si focalizza su questi prodotti finanziari strutturati chiamati mortgage-backed securities giungendo alla conclusione che si era creata una bolla finanziaria identificando il probabile punto di inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007.

Ma come siamo arrivati a questa situazione? Quali sono gli antefatti di questa storia?

Antefatti storici

Dopo il crollo a seguito bolla dot-com e dell’11 settembre la Federal Reserve (banca centrale statunitense) abbassò i tassi di interesse dal 6.5% del maggio 2000 all’1% del giugno del 2003. Tale decisione portò ad un importante impulso per l’economia americana che in quegli anni venne trainata dalla forte domanda sul mercato immobiliare. Ogni americano desiderava acquistare la casa dei propri sogni. La bolla immobiliare si stava alimentando e gli USA avevano raggiunto un livello record di proprietari di immobili

Gli istituti di credito, al fine di alimentare i loro ricavi avevano iniziato a sponsorizzare l’offerta di mutui accessibili anche dalle famiglie finanziariamente meno solide che non avrebbe potuto altrimenti avere accesso a queste risorse. Si trattava di clienti senza una storia creditizia con delle garanzie non sufficientemente affidabili e per questo motivo definiti ad “alto rischio”. Tali mutui venivano chiamati “subprime” ("sub" perché condizioni inferiori a quelle ottimali del “prime loan”).

Le banche che offrivano questi finanziamenti procedevano poi a “cartolarizzare” (cioè rendere carta, rendere liquidi) prodotti come i mutui tradizionalmente illiquidi. In altre parole, se una banca concedeva un mutuo a 20/30 anni doveva aspettare questo periodo di tempo per vedersi restituire per intero la somma di denaro prestata; con la cartolarizzazione le banche “impacchetavano” una serie di mutui e li vendevano alle banche di investimento (più nello specifico le vendevano a società chiamate “veicoli” creati ad hoc per tale operazione) per ottenere subito la liquidità e concedere altri mutui.

Queste società come facevano a comprare questi pacchetti di mutui? Emettendo obbligazioni.

L’idea di base era questa: acquistare un’obbligazione emessa da una banca e garantita da un mutuo immobiliare è un investimento poco rischioso (i mutui vengono pagati praticamente sempre) ma anche poco remunerativo. Se però una banca crea un pacchetto garantito da migliaia di mutui, ecco allora un prodotto con rischi, comunque, molto bassi ma rendimenti molto più alti, che sarà ben valutato dalle agenzie di rating (per approfondire il tema delle agenzie di rating e capire il loro funzionamento vi consiglio questo mio articolo Cosa sono le agenzie di rating e a cosa servono?).

Queste a loro volta le riassemblavano in prodotti ritenuti più sicuri come i mortgage-backed securities. I mortgage-backed securities (in italiano “obbligazione assistita da garanzia ipotecaria”) sono letteralmente titoli con alle spalle/garantiti da un insieme di mutui.

Questi erano i prodotti finanziari strutturati che avevano attirato l’attenzione del nostro protagonista e che saranno al centro di tutta la nostra storia.

(Per una migliore comprensione potete approfondire il tema della Grande Crisi Finanziari su questo altro mio articolo: La crisi del 2008: racconto di una delle più grandi crisi finanziarie della storia).

Trama

Ma torniamo alla nostra storia. Come detto, siamo nel 2005 ed un giovane Michael Burry studiando il sistema finanziario americano si rende conto che qualcosa non quadra e vuole capire meglio cosa c’è dentro questi pacchetti di mutui. Egli si rende conto che si era creata una bolla immobiliare che questa, se fosse scoppiata, avrebbe trascinato con sé il sistema finanziario americano a causa dell’enorme castello di carta che si era creato. Burry capisce che si sarebbero potuti generare grandi profitti scommettendo contro il mercato e compra oltre un miliardo di dollari di un prodotto chiamato “credit default swap” (o anche conosciuto in finanza con l’abbreviazione di CDS). 

Grafico 1: Funzionamento dei CDS

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Fonte: elaborazione Ufficio Studi Davide Berti

I credit defualt swap, il cui meccanismo di funzionamento è illustrato nel Grafico 1, sono fondamentalmente un tipo di assicurazione contro il default di un prestito. Possiamo immaginarci di prestare del denaro a qualcuno e visto che siamo preoccupati che questa persona non possa restituirlo acquistiamo un CDS da un'altra persona o istituzione, pagando loro un piccolo premio regolare. In cambio, se la persona a cui hai prestato non riesce a restituire i soldi, la persona o istituzione che ti ha venduto il CDS ti risarcisce per la perdita subita. È come se pagassi qualcuno per coprire il rischio che il tuo prestito non venga rimborsati.

A questo punto della storia entra in gioco il secondo protagonista della nostra storia: Jared Vennett (interpretato da Ryan Gosling e basato sul personaggio reale di Greg Lippmann). Vennett è un cinico trader del gruppo Deutsche Bank che durante un ricevimento ascolta per puro caso gli uomini della Morgan Stanley che ridono raccontando dell’investimento folle di Michael Burry. Vennett però si convince che Michael ha ragione e si rivolge a varie banche per comprare anche lui i CDS. Vennett telefona al Morgan Stanley ma sbaglia interno e accenna alla sua idea con il team di giovani analisti guidati da Mark Baum (interpretato da Steve Carell e basato sul personaggio reale di Steve Eisman), manager di un fondo chiamato FrontPoint Partners. Baum è un idealista perseguitato dal ricordo del fratello suicida e dal rimorso continuo per la poca eticità del suo lavoro ma che comprende l’opportunità e mosso dal suo intuito cerca di entrare in profondità della questione.

Mark Baum convoca Vennett, che rivela come i tassi di insolvenza dei mutui siano già saliti dall’1% al 4% e qualora fossero arrivate all’8% molte delle obbligazioni contenute in un pacchetto sarebbero arrivare a valere zero. Vennett prosegue spiegando cosa fanno le banche mettono tutti i titoli a rischio in un pacchetto chiamato CDO (Collateralized Debt Obligation) tramite dei credit default swap.

Fermiamoci un momento. Cosa sono i CDO?  Innanzitutto, partiamo con il dire che, quando abbiamo uno strumento finanziario costruito a fronte di una operazione di cartolarizzazione (ossia la cessione di attività o beni attraverso l'emissione e il collocamento di titoli obbligazionari) garantita dagli attivi sottostanti parliamo di Asset backed security (ABS). I CDO sono un pacchetto di numerosi ABS (o nel caso dei mutui MBS). In altre parole, un pacchetto di un altro pacchetto (nel caso in questione di mutui). Il Grafico 2 riassumente graficamente questo concetto.

Grafico 2: Struttura di un CDO

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Fonte: Daniel Tischer (University of Sheffield)

Ritorniamo alla nostra storia. 

Burry visita numerose banche che, nella convinzione che il mercato immobiliare sia incrollabile, accettano la sua proposta. Questo comportamento, apparentemente illogico, spazientisce gli investitori di Burry, che credono che egli stia sprecando il loro denaro, e gli chiedono di sospendere la sua attività, ma lui rifiuta. Il collasso si avvicina ma non è immediato, i suoi investitori perdono fiducia e considerano la possibilità di ritirare i propri soldi investiti dato che più il tempo passava e più il rischio che Burry avesse sbagliato strategia era maggiore. Burry però ha fiducia ed impone una penalità per i ritiri, provocando una grande rabbia tra i suoi clienti ma bloccando l’emorragia.

Ad inizio 2007, i tassi di default dei mutui iniziarono a salire significativamente, ma le valutazioni di questi bond rimasero invariate e il loro valore aumentò. Confuso dai movimenti di mercato, Mark Baum visita un conoscente che lavora presso Standard & Poor's per chiedere delle valutazioni immutate. Baum aveva scoperto il conflitto di interessi esistente in queste agenzie di rating e ne rimase frustrato. 

Mark Baum, nel frattempo, viene invitato, con il suo team, all’American Securitization Forum a Las Vegas dove incontra il signor Chau, l’ideatore dei CDO sintetici. Il CDO sintetico è un tipo di obbligo di debito (CDO) garantito utilizzando swap predefiniti del credito (CDS) anziché obbligazioni o prestiti effettivi e viene utilizzato per raddoppiare le scommesse sui mercati immobiliari. Mark avverte la rovina dell'intera economia statunitense e aumenta la sua esposizione al ribasso sui bond acquistando ulteriori credit default swaps.

Vengono poi introdotti i personaggi di Charlie Geller e Jamie Shipley, due giovani investitori amatoriali che trovano una copia della presentazione dei CDS di Jared Vannet alla reception di JPMorgan. I due ragazzi mostrano grande interesse nell’opportunità e vogliono approfondire e per questo motivo contattano un loro amico Ben Rickert, ex trader da Deutsche Bank per farsi aiutare ad acquistare questi swap. Charlie Geller e Jamie Shipley pianificano di acquistare credit default swaps contro titoli valutati AA, considerati gli investimenti più sicuri, e ottengono offerte con premi molto bassi e pagamenti elevati. Ben è molto preoccupato per l'imminente crollo dell'economia statunitense e attacca Charlie per scommettere contro l'intero settore finanziario dell'economia

Nel corso del 2008, il mercato inizia a crollare, con grandi banche che non onorano i loro pagamenti e rischiano il fallimento. Tutti i professionisti che detengono credit default swaps fanno fortuna dal mercato, ma nessuno sembra essere felice della salute attuale del sistema finanziario e delle pratiche commerciali immorali seguite al suo interno. Come previsto da Mark Baum, le grandi banche vengono salvate mediante salvataggi pubblici e a farne le spese è la classe sociale più bassa. 

Al momento del collasso economico, Vennett guadagna 47 milioni di $ mentre Baum, a malincuore, decide di vendere le azioni swap in possesso ricavando 1 miliardo di dollari.

Tuttavia, alla fine il mercato crolla in modo ancora più devastante. Burry che aveva previsto tutto fin dall’inizio aspetta a vendere ed arriva a conseguire un profitto del 489% con un utile complessivo di oltre 2.69 miliardi di dollari.

Nell'epilogo del film vengono indicate le carriere perseguite dai protagonisti dopo lo scoppio della bolla. Burry si semi-ritira dall'industria finanziaria e si occupa di investimenti alternativi come l’acqua (oggi è di nuovo a capo del fondo Scion Asset Management LLC rilanciato nel 2013), Baum continua la sua carriera senza gloriarsi della sua capacità premonitrice, Rickert torna alla sua pensione e Shipley e Geller, senza successo, tentano di citare in giudizio le società di rating, venendo derisi per questo dall'opinione pubblica, e infine dividendosi. Quasi nessuno dei banchieri coinvolti nella creazione della bolla CDO viene arrestato tornando di lì a breve sul mercato

Cosa possiamo imparare da questo film?

"La grande scommessa" non è solo un film sulla finanza, ma una riflessione critica sulla società, sulla moralità e sulle dinamiche di potere che hanno contribuito a una delle crisi finanziarie più significative della storia moderna.

Il film è divertente e talvolta umoristico, ma non perde mai di vista la storia che sta raccontando. Come una versione economica del Titanic, un'atmosfera di tragedia e tristezza pervade mentre la nave finanziaria affonda, proprio come sappiamo che accadrà.

La sua analisi va oltre la semplice esposizione dei fatti, affrontando temi più ampi di responsabilità, etica e le conseguenze delle azioni degli attori coinvolti.

Ma oltre all’aspetto ludico c’è qualcosa che questo film ci può trasmetterci? Sicuramente sì. Se volessimo dei concetti chiave che questa storia può lasciarci potremmo così riassumerli:

  • La leva finanziaria può essere pericolosa: utilizzare il leverage (ovvero la possibilità di acquistare o vendere attività finanziarie per un ammontare superiore al capitale posseduto, in altre parole a debito) per moltiplicare i loro potenziali profitti può causare enormi perdite nei mercati quando le condizioni sono sfavorevoli. La stessa lezione si applica anche al leverage che potremmo utilizzare personalmente nel settore immobiliare o quando investiamo: il leverage può accentuare sia le perdite che i guadagni. 
  • L’interconnessione economica: diversi aspetti dell'economia, dai settori bancario, azionario e delle agenzie di rating al mercato immobiliare e alle obbligazioni ipotecarie, sono strettamente intrecciati. Ciò che accade in un settore influisce su un altro: è il cosiddetto rischio sistemico. Non sottovalutiamo
  • Non seguire ciecamente "i professionisti": guardiamo i numeri. Il fatto che la maggior parte degli investitori, gestori patrimoniali, analisti finanziari e giornalisti non preveda un crollo non significa che non ce ne sia uno dietro l'angolo. Se si chiedesse a un responsabile del desk dei mutui di una società di Wall Street nel 2006 se il mercato immobiliare fosse in una bolla, probabilmente avrebbe detto che la tua domanda era ridicola. Eppure, tutti i dati che indicavano una bolla. Prevedere il futuro è estremamente difficile, probabilmente impossibile, dato che ci sono moltissime variabili in gioco che si intrecciano tra loro!

In conclusione, possiamo constatare che il nostro compito non dovrebbe essere tanto quello di prevedere le bolle ma piuttosto di agire in modo consapevole, coprendoci da questo rischio. In altre parole avere una strategia che consideri anche gli scenari avversi per non farci cogliere impreparati, perché il “cigno nero” può sempre colpire.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.

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Davide Berti, consulente finanziario

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In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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