Rischio specifico, come eliminarlo

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“Guarda che quell’azione è migliore delle altre, è chiaramente sottovalutata… i danni che ne possono derivare se si corrono dei rischi specifici senza le dovute competenze”.

Il rischio specifico è una delle componenti del rischio finanziario.

È uno dei rischi che viene intrapreso maggiormente dagli investitori inesperti. Molte persone che approcciano agli investimenti con il “fai da te” tendono a comprare qualche azione che, a sensazione, ritengono utile o che “l’amico che ne sa” gli ha consigliato.

A proposito di questo vai a leggere il mio articolo: “Home Bias: acerrimo nemico della diversificazione”.

Questo comportamento ha però dei rischi spesso molto più grandi di quelli percepiti dall’investitore. Infatti la volatilità di un investimento in cui non vi è una corretta diversificazione è maggiore a parità di rendimento atteso.

Esempio

Un esempio di rischio specifico elevato è un portafoglio composto da una azione soltanto. Se la società dovesse andare male o ancor peggio fallire, l’investitore si ritroverebbe con una importante svalutazione del suo capitale (alto rischio di drawdown) o ancor peggio con la perdita totale dello stesso (rischio di default).

Questo rischio è evitabile diversificando adeguatamente, ovvero selezionando un ampio paniere di titoli che siano in aree geografiche e settori differenti e che non siano correlati tra loro.

Ciò non vuol dire che gli investitori non debbano mai assumere dei rischi specifici ma, se li assumono, ciò deve avere un fondamento logico:

  • Serve la consapevolezza che le eventuali perdite possano essere elevate
  • La fase relativa alla selezione del titolo necessita uno studio approfondito e competenze di finanza per quanto riguarda analisi fondamentale e/o tecnica sul titolo

Altre soluzioni

Spesso le persone comprano singole azioni perché non hanno idea dell’esistenza di strumenti che permettono di comprare dei panieri di titoli con la diretta conseguenza di un abbassamento del rischio.

Tra questi i più famosi sono certamente:

Infatti non è detto che un investitore sia sempre in grado economicamente ossia abbia la capacità economica di investire su un numero elevato di azioni, al fine di abbassare il rischio specifico.

Esempio

Prendiamo ad esempio un investitore che voglia investire nel mercato americano e per farlo selezioni l’indice S&P 500 che, per definizione, è un indice che raggruppa le 500 società americane a maggiore capitalizzazione.

Dovrebbe comprare un controvalore minimo almeno pari al minimo comune multiplo del costo delle azioni che lo compongono. Ma ci sono azioni che costano molto e non si può acquistare meno di una azione.

Ad esempio, un’azione Amazon costa più di 1700 dollari. Ciò vuol dire che per comprare lo stesso quantitativo delle azioni (ipotizzando che Amazon ad esempio sia l’azione più costosa…) con l’importo minore possibile, ci vorrebbero almeno 1700*500 = 850.000,00€. Inoltre per farlo si dovrebbero pagare approssimativamente 4500 euro di costi di transazione per l’acquisto (9€ ad eseguito per 500 acquisti) e altrettanti per la vendita.

È molto più semplice comprare un fondo indicizzato a basso costo che abbia già fatto tutto questo per te.

È quindi preferibile acquistare le quote del fondo/ETF che ha comprato le azioni del mercato (tutte o una grossa parte) e, grazie a questo, si possono ridurre drasticamente le operazioni ad un solo eseguito (9€ circa quando compri e altrettanti quando vendi).

Con una prospettiva simile è ovvio che sia più efficiente e prudenziale investire diversificando. Serve però la competenza per poter selezionare il corretto fondo/ETF e per poter allocare il capitale secondo un adeguato profilo di rischio correlato all’investitore.

Ho interesse a precisare che non sono assolutamente contrario a prendersi dei rischi specifici.

È fattibile ma bisogna essere consapevoli delle azioni che si stanno compiendo altrimenti ci sono alte probabilità che il titolo prescelto possa incidere pesantemente sul gruzzolo nelle vostre tasche.

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Davide Berti, consulente finanziario

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Il rischio negli investimenti

Al giorno d'oggi non esiste una grande organizzazione che non abbia un ramo che si occupi di gestione dei rischi. Il rischio non deve essere visto come un giocare d'azzardo. Il rischio è un qualcosa omnipresente che va dominato, come la paura. E attenzione: spesso, ad un alto rischio non è detto corrisponda un alto possibile guadagno! Vediamo insieme qualitativamente e quantitativamente quali sono i rischi dei vari strumenti finanziari, come bilanciarli, affrontarli e, se possibile, evitarli.

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Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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