Dal 2012 il film supera stabilmente il 12% di share la sera del 24 dicembre, con picchi che sfiorano i 3 milioni di spettatori. Uno dei film più amati in assoluto guardando il palinsesto.
La trama del film
Non è davvero Natale senza Una poltrona per due.
Dal 2012 il film supera stabilmente il 12% di share la sera del 24 dicembre, con picchi che sfiorano i 3 milioni di spettatori. Uno dei film più amati in assoluto guardando il palinsesto.
E la cosa curiosa è che questa tradizione è tutta italiana. Negli Stati Uniti il film uscì a giugno del 1983, in piena estate. Niente neve, niente atmosfera natalizia. Per gli americani è semplicemente una brillante commedia degli anni '80. Da noi quella miscela di ironia, satira sociale e caos finanziario ha fatto centro, trasformandosi in un rito come il panettone.
Ma allora perché proprio “Una poltrona per due” è diventato un must del Natale italiano? E soprattutto cosa ci può raccontare sul mondo della finanza?
Prometto: niente lezioni noiose, solo qualche spunto che farà fare figurone davanti ai parenti e magari farà capire meglio anche a chi non mastica finanza di cosa parla realmente il film.
La storia è ambientata nella Filadelfia degli anni '80, città perfetta per rappresentare, il mondo della finanza americana dell’epoca: limousine fuori dai club privati, broker che corrono da un telefono all’altro, un’élite convinta che il valore di una persona si misuri in dollari.
Ed è qui che incontriamo i nostri protagonisti, due persone che non potrebbero essere più diverse…
Louis Winthorpe III è l'incarnazione del successo: elegante, colto, cresciuto nel comfort più totale. Lavora come broker per la Duke & Duke, società di intermediazione su materie prime. Vive in una casa impeccabile, ha una fidanzata da copertina. Tutto nella sua vita è perfettamente ordinato, come se fosse stato programmato per avere successo.
Dall'altra parte c'è Billy Ray Valentine: sveglio, simpatico, un po' sregolato. Sopravvive con piccoli trucchi e improvvisazioni quotidiane. Non ha nulla, se non una grande abilità nel cavarsela sempre.
Due pianeti lontanissimi che stanno per collidere. Vediamo perché….
Dietro le quinte a tramare contro i nostri protagonisti ci sono i fratelli Randolph e Mortimer Duke, proprietari della Duke & Duke. La società che avevamo citato prima e dove lavora Louis.
Ricchissimi e abituati a comandare, vedono il mondo come un gioco in cui loro vincono sempre.
La loro società è un broker di materie prime. Mette in contatto chi vuole comprare e chi vuole vendere prodotti come caffè, zucchero o succo d’arancia, prendendo una commissione su ogni operazione. Più il mercato si muove, più entrano commissioni.
Un giorno, durante una discussione, i fratelli Duke notano come alcune persone sembrino avere tutto dalla vita, mentre altre devono lottare continuamente per sopravvivere. Da qui nasce la domanda: cosa determina davvero il successo?
Randolph è convinto che il talento conti poco, ciò che conta è l'ambiente in cui cresci e le opportunità che ti capitano. Mortimer invece pensa che alcune persone nascano destinate a vincere e altre a fallire, per caratteristiche innate.
Per mettere alla prova le loro idee, escogitano un esperimento: perché non scambiare le vite di Louis e Billy Ray, due uomini agli estremi della società?
La posta in gioco? Un solo dollaro.
I Duke mettono in moto il piano. Louis viene incastrato: accuse false, licenziamento, conti congelati, reputazione distrutta. In poche ore la sua vita crolla. Billy Ray invece viene catapultato nel mondo dei ricchi: si ritrova nella casa di Louis, nel suo ufficio, immerso in una vita che non aveva mai immaginato
E incredibilmente Billy Ray si adatta in fretta. Scopre che la finanza, soprattutto sul trading floor, è fatta anche di lettura delle persone: capire chi bluffa, chi è sotto pressione, chi si muove per paura e chi invece sa aspettare il momento giusto. È un ambiente diverso, ma le dinamiche umane gli sono familiari.
Ma proprio quando Billy inizia a sentirsi un vero broker, arriva la doccia fredda. Una sera, nascosto in bagno, sente i fratelli Duke parlare. E quello che dicono gli gela il sangue.
I Duke confessano di aver orchestrato tutto per scommessa e, peggio ancora, stanno già pianificando di rispedirlo nel ghetto appena finito il gioco. In un attimo, l'illusione crolla. Billy capisce la crudele verità: quella vita di lusso non è un regalo, lui e Louis sono solo cavie da usare e poi buttare via.
Ma appena scopre della scommessa, la disperazione lascia velocemente spazio alla rabbia e alla voglia di vendetta. Louis torna lucido in un istante e capisce una cosa fondamentale. Per distruggere i Duke devi colpirli in quello a cui tengono di più: il denaro.
Louis conosce i segreti della "Duke & Duke". Sa che i due fratelli sono avidi: non si accontentano dei profitti del loro business, vogliono il colpo della vita. Stanno preparando un’operazione speculativa gigantesca sul succo d'arancia surgelato.
Hanno corrotto Clarence Beeks, un funzionario, per rubare il Rapporto Governativo sul raccolto delle arance prima che venga pubblicato.
Perché è così importante questo pezzo di carta? Quel rapporto dice esattamente quante arance sono state prodotte in America. Se lo leggi prima degli altri, sai esattamente se i prezzi saliranno o scenderanno. Come?
- Se l'inverno è stato gelido, il raccolto sarà scarso e quindi il succo costerà tanto.
- Se l'inverno è stato mite ed il raccolto è stato abbondante, il prezzo crollerà.
Il piano di Billy Ray e Louis è semplice: far credere ai Duke l'opposto di ciò che sta per succedere. Intercettano Beeks, rubano il vero rapporto - che dice che il raccolto è andato meglio del previsto, quindi i prezzi scenderanno - e lo sostituiscono con uno falso che dice il contrario: raccolto disastroso, prezzi in salita.
Come possono sfruttare questa informazione dal punto pratico? Non è che i Duke vanno a comprare camion di arance vere. Sarebbe poco pratico… devono agire su grande scala, e per farlo usano uno strumento specifico: i Futures.
Cosa sono i Futures e come funzionano?
I futures sono contratti finanziari che ti permettono di fissare oggi il prezzo di una merce che verrà consegnata in futuro.
Immagina di essere un produttore di succo d'arancia. Oggi è gennaio, il tuo raccolto arriverà ad aprile, ma non sai che prezzo troverai sul mercato quando sarai pronto a vendere. Potrebbe essere alto, potrebbe crollare. E questo per te è un rischio: come fai a pianificare investimenti, spese, assunzioni, se non sai quanto guadagnerai?
Come ti proteggi?
Vendi un future: oggi, a gennaio, firmi un contratto con un acquirente. Vi mettete d'accordo su un prezzo fisso per il tuo succo che consegnerai ad aprile - diciamo 100. Questo prezzo è bloccato. Qualunque cosa succeda nei prossimi tre mesi, tu venderai a 100 e lui comprerà a 100.
- Se ad aprile il prezzo di mercato sarà 80, tu dovrai vendere a 100. Hai guadagnato 20 in più rispetto al mercato. Chi ti ha comprato il future ci perde.
- Se ad aprile il prezzo di mercato sarà 120, tu venderai comunque a 100. Hai perso l'opportunità di guadagnare di più, ma non ti sei esposto al rischio. Chi ti ha comprato il future fa un affare.
Questo meccanismo si chiama hedging (copertura): in cambio della rinuncia alla possibilità di guadagnare di più elimini l’incertezza.
Ma i futures non servono solo a proteggersi dal rischio, possono essere utilizzati anche per esporsi a questo rischio.
Qui entrano in scena gli speculatori, quelli come i Duke, quelli che cercano di guadagnare dalle oscillazioni di prezzo:
- Se prevedi che il raccolto sarà scarso, i prezzi saliranno. Quindi compri oggi futures a prezzo basso, aspetti che il prezzo salga, e poi rivendi. Nel gergo tecnico assumi una posizione long
- Se prevedi che il raccolto sarà abbondante, i prezzi crolleranno. Quindi vendi oggi futures mentre il prezzo è ancora alto (anche se non possiedi fisicamente la merce), aspetti che il prezzo crolli, poi ricompri a prezzo basso. Questo si chiama short selling.
Per facilitare le contrattazioni e semplificare gli scambi, i futures sono contratti standardizzati: ognuno ha caratteristiche e dimensioni precise che dipendono dalla merce trattata - il cosiddetto sottostante. Il petrolio si negozia in barili, l'oro in once troy... nel film si parla di succo d'arancia congelato, quindi libbre. Ogni contratto corrisponde a 15.000 libbre di succo concentrato, circa 6.800 chili, e il prezzo viene quotato in centesimi di dollaro per libbra.
Ma c'è un altro meccanismo fondamentale che caratterizza i futures e li rende così potenti (e pericolosi): la leva finanziaria. Quando compri o vendi un future, non devi versare subito l'intero valore del contratto. Basta una piccola garanzia iniziale, di solito tra il 5 e il 10% del totale. Questo significa che con poco capitale puoi controllare cifre enormi.
Il problema? È un'arma a doppio taglio. Se il mercato va nella tua direzione, i guadagni si moltiplicano. Ma se va contro di te, anche le perdite si amplificano rapidamente. E quando le perdite divorano la tua garanzia iniziale, arriva la temuta margin call: il broker ti chiede di versare immediatamente altro denaro per coprire. Se non ce l'hai, chiude tutto e la perdita diventa reale.
Ecco la trappola perfetta: i Duke, convinti dal report falso che le arance manchino, entreranno nel mercato per comprare tutto quello che possono. Billy Ray e Louis, che invece sanno che il raccolto è abbondante, sono pronti a fare l'esatto opposto: vendere allo scoperto.
Conclusioni: il finale del film
Spoiler alert: arriviamo alla scena finale
Il mercato apre. Il broker dei Duke lancia l'ordine: "Compra futures sul succo d'arancia. Qualsiasi quantità, a qualsiasi prezzo."
Gli altri trader vedono questo enorme acquisto e pensano: "I Duke devono sapere qualcosa. Compriamo anche noi!" È il classico effetto gregge: tutti comprano, e il prezzo schizza rapidamente da 100 a 142 centesimi per libbra. Sul trading floor regna il caos.
Nel frattempo, Louis e Billy Ray fanno l'opposto. Louis urla: "Vendo 200 aprile a 142!".
Cosa significa? Sta vendendo 200 contratti di succo d'arancia al prezzo di 142 centesimi per libbra. Considerando che ogni contratto rappresenta 15.000 libbre, stiamo parlando di 3 milioni di libbre di succo - circa 1.360 tonnellate - vendute a un prezzo altissimo rispetto al punto di partenza.
Poi arriva la notizia: il freddo non ha danneggiato il raccolto.
Silenzio, poi panico: tutti capiscono di aver comprato a prezzi folli. Scatta la vendita frenetica e il prezzo crolla: 120, 100, 80… fino a 29 centesimi per libbra.
A questo punto Louis e Billy Ray devono chiudere le loro posizioni: ricomprano i contratti a 29 centesimi - lo stesso succo che avevano venduto a 142. La differenza? 113 centesimi per libbra di profitto. Con 15.000 libbre per contratto, fanno circa 17.000 dollari su ogni singolo contratto. Moltiplicato per centinaia di contratti, parliamo di milioni di dollari.
I Duke invece hanno comprato a 142 usando la leva finanziaria. Quando il prezzo crolla a 29, le perdite esplodono e divorano completamente quella garanzia. Arriva la margin call: il broker richiede centinaia di milioni di dollari immediatamente per coprire le perdite.
Non li hanno. Vengono dichiarati insolventi.
Louis si avvicina a Mortimer, gli porge un dollaro e dice, freddo: «Questa era la scommessa. Noi abbiamo vinto. Voi avete perso.»
Ma i Duke saranno stati puniti dalla legge, o no?
Beh, il film non ce lo dice…ma la risposta sorprendente è no.
Nel 1983, quando esce Una poltrona per due, quello che fanno i Duke è perfettamente legale.
È proprio qui che il film esce dallo schermo. Nel 2010, quasi trent’anni dopo, Una poltrona per due viene citato davanti al Congresso degli Stati Uniti. Gary Gensler, allora a capo dell’autorità che controlla i mercati delle materie prime, lo usa come esempio concreto di un problema reale. Da quella discussione nasce la Section 746 del Dodd-Frank Act, nel settore ancora oggi conosciuta come la “Eddie Murphy Rule”: da quel momento usare informazioni governative riservate per speculare sulle materie prime diventa illegale.
Quale potrebbe essere per noi piccoli investitori la vera lezione che ci lascia Una poltrona per due?
Difficilmente ci troveremo a gestire operazioni speculative da centinaia di milioni come i fratelli Duke. Ma anche su scala più piccola, trattare un investimento come una scommessa, in modo così aggressivo, può esporre a rischi sproporzionati.
In questo senso il film ci offre anche un insegnamento più generale: l’avidità nei mercati inevitabilmente ci espone al rischio di rimanere scottati.
La finanza non è un gioco d’azzardo. Richiede prudenza, metodo e consapevolezza dei rischi. Con scelte equilibrate, diversificate e pianificate con attenzione, anche un errore o un imprevisto non si trasforma in un disastro, trasformando la finanza in uno strumento concreto, utile e accessibile a tutti.
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