Azionario value: tutto quello che devi sapere sull’asset class.

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Il mondo degli investimenti azionari è vasto e complesso, popolato da un'infinità di strategie diverse. Tra queste, il value investing, reso celebre da figure leggendarie come Warren Buffett e Benjamin Graham, ha guadagnato un posto di rilievo. Ma cosa sono esattamente le azioni value e perché dovrebbero attirare l'attenzione degli investitori?

Le caratteristiche

Le azioni value (che tradotto dall’inglese significa letteralmente “valore”) sono titoli di società che gli investitori ritengono sottovalutati rispetto al loro valore intrinseco. 

Storicamente, la prima definizione di questa tipologia di azioni risale al 1992, quando gli economisti Eugene Fama e Kenneth French identificarono come "value" quegli asset caratterizzati da un alto rapporto tra valore contabile e valore di mercato, ovvero con un prezzo basso rispetto al loro valore intrinseco. 

Questo accade perché, in molti casi, queste società hanno esaurito gran parte del loro potenziale di crescita e vengono quindi scambiate ad un prezzo inferiore rispetto a quanto suggerito dalla loro performance aziendale.

Un'azione può essere sottovalutata per diverse ragioni: la ciclicità o stagionalità del business, le recessioni di mercato, cattive notizie o semplicemente perché certe società passano di “moda”, uscendo dai riflettori del mercato.

Generalmente, le società value provengono da settori consolidati come l'energia (petrolio, gas), le telecomunicazioni (telefonia e internet), e i beni di consumo (alimentari e bevande). Questi settori sono caratterizzati da una domanda stabile e prevedibile, il che contribuisce alla solidità finanziaria delle aziende, oltre a garantire flussi di cassa stabili e regolari. 

Nel Grafico 1 sono riportati i primi dieci titoli, in termini di peso, dell’indice MSCI World Value, uno dei benchmark di riferimento per questa tipologia di asset class.

Grafico 1: Componenti MSCI World Value

 Grafico 1: Componenti MSCI World Value

Fonte: MSCI

Un’altra caratteristica delle azioni value è che, proprio grazie ai flussi di cassa che generano, tendono a pagare dividendi regolari. Dividendi che in alcuni settori possono raggiungere anche cifre rilevanti superiori al 7-8% annuo. 

In termini di valutazione, le azioni value sono spesso scambiate a multipli inferiori alla media del mercato. In particolare, si tende a osservare:

  • Prezzo/Valore Contabile (P/B) basso: l'azienda è sottovalutata rispetto al valore contabile dei suoi asset.
  • Prezzo/Utili (P/E) basso: l'azienda è valutata a un prezzo relativamente basso rispetto ai suoi utili.
  • Prezzo/Vendite (P/S) basso:l'azienda è sottovalutata rispetto alle sue vendite.

Tali caratteristiche rendono questa tipologia di azioni la perfetta contrapposizione delle società growth; aziende con un forte potenziale di crescita previsto, spesso in fase di espansione o con innovazioni promettenti, scambiate con multipli molto elevati (se volete approfondire la tematica relativa alle azioni growth vi lascio questo mio vecchio articolo: Azionario growth: tutto quello che devi sapere sull’asset class ).

Di seguito (Grafico 2) vengono riassunte le principali differenze tra queste due tipologie di azioni.

Grafico 2

 Grafico 2

Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Davide Berti

Come si comportano sul mercato

Le azioni value generalmente presentano una scarsa sensibilità ai tassi di interesse. L'aumento dell'inflazione spesso coincide con tassi di sconto più elevati, come visto nel contesto di mercato attuale. Valori elevati dei tassi di interesse riducono il valore dei flussi di cassa futuri delle aziende growth, favorendo invece le aziende value, la cui redditività è basata più sul presente. Inoltre, le azioni value tendono ad avere un forte potere di determinazione dei prezzi, posizionandosi meglio per affrontare l'aumento dei costi e continuare a generare utili.

Storicamente, le azioni value hanno performato bene in ambienti caratterizzati da inflazione più elevata, curve dei rendimenti più ripide e una riapertura economica alimentata dai consumatori. Le azioni value sono state spesso popolari quando l'economia era in espansione, grazie al carattere ciclico di settori come quello industriale ed energetico. D'altra parte, anche quando l'economia era in difficoltà, le azioni difensive, come quelle delle utility (anche queste tipicamente value), sono state molto favorite.

Evidenze circa l’andamento dell’asset class negli anni

Storicamente, i periodi di predominanza delle azioni value e growth si sono alternati con una certa regolarità. Dal 2007 circa, le condizioni economiche hanno creato un contesto in cui, con una notevole eccezione nel 2022, le azioni growth hanno prosperato, mentre le azioni value hanno rallentato. I tassi di interesse eccezionalmente bassi dell'ultimo decennio e mezzo hanno creato uno squilibrio: con i tassi vicini allo zero, è diventato attraente per gli investitori assumere rischi azionari a lungo termine. Di conseguenza, le società value, che tendono a generare utili in tempi più brevi, hanno ricevuto meno attenzione. Di seguito la rappresentazione grafica (Grafico 3) dell’andamento di mercato delle società value con riferimento al resto del mercato dal 2009 ad oggi. 

Grafico 3: MSCI World Value vs MSCI World

 Grafico 3: MSCI World Value vs MSCI World

Fonte: MSCI

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Davide Berti, consulente finanziario

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In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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