Obbligazioni inflation-linked: tutto quello che devi sapere sull’asset class.

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Tempo di lettura: 5 min

L'inflazione, dopo molti anni, è tornata a rivestire un ruolo centrale nelle preoccupazioni degli investitori. L’aumento generalizzato del livello dei prezzi di beni e servizi, non solo ha ripercussioni dirette sul nostro potere d'acquisto, ma ha effetti anche su altre variabili, tra cui le varie forme di investimento. L’inflazione riduce infatti i rendimenti reali degli investimenti finanziari.

Di fronte a tassi di inflazione che, in Europa e negli Stati Uniti, non si vedevano da decenni è essenziale comprendere le opzioni di investimento che possono proteggere il proprio capitale e parallelamente offrire un rendimento adeguato.

Fortunatamente, sul mercato esistono diverse soluzioni per affrontare anche un contesto di questo tipo. Un esempio molto popolare sono le obbligazioni indicizzate all'inflazione, conosciute come “obbligazioni inflation-linked”.

Le caratteristiche

Le obbligazioni inflation-linked (tradotto in italiano appunto come obbligazioni indicizzate all'inflazione) sono titoli obbligazionari il cui rendimento e/o valore nominale è legato ad una specifica misura dell'inflazione nazionale

Tipicamente tale indicatore è l’indice dei prezzi al consumo (in inglese: Consumer Price Index - CPI) o l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (in inglese: Harmonised Index of Consumer Prices - HICP). Non ci soffermeremo su come vengono calcolati nel dettaglio questi indici ma, al fine di una migliore comprensione dell’articolo, basta sapere che sono entrambi indicatori economici che misurano la variazione del livello medio dei prezzi di un paniere di beni e servizi di consumo. L’HICP è un indicatore utilizzato nell'Unione Europea per misurare l'inflazione armonizzata tra i diversi paesi membri (e viene calcolato dall'Eurostat) mentre il CPI è un indice utilizzato principalmente negli Stati Uniti (e viene calcolato dal Bureau of Labor Statistics).

Che differenza c’è con un’obbligazione convenzionale?

L’ammontare di ciascuna cedola è calcolato moltiplicando il tasso di interesse fisso, stabilito all’emissione, per il capitale sottoscritto rivalutato sulla base dell’inflazione verificatasi tra la data di godimento e la data di pagamento della cedola (vedi Grafico 1).

A differenza dei titoli di debito tradizionali, il valore nominale di una obbligazione inflation-linked può quindi variare in relazione ai tassi di inflazione: quando l'inflazione aumenta il valore nominale dell'obbligazione viene adeguato al rialzo, mentre in caso di deflazione, il valore nominale può diminuire. 

Una caratteristica di questi prodotti è poi la frequente presenza di una garanzia di rimborso del 100% del capitale investito (con alcune eccezioni come nel Regno Unito, in Canada e in Giappone). Questo aspetto offre un ulteriore livello di sicurezza, proteggendo gli investitori dai potenziali effetti di un periodo prolungato di deflazione.

Questa particolare tipologia di obbligazioni rappresenta quindi strumenti strategici progettati per offrire una protezione efficace contro l'impatto negativo dell'inflazione.

Grafico 1: Dinamica del capitale e della cedola negli inflation-linked

 Grafico 1: Dinamica del capitale e della cedola negli inflation-linked

Fonte: elaborazione Ufficio Studi Davide Berti

Come si comportano sul mercato

Durante la detenzione di obbligazioni indicizzate all'inflazione, il loro valore di mercato può variare rispetto al valore nominale in relazione alla dinamica che intercorre tra tassi d'interesse reali e inflazione. 

Un’obbligazione tradizionale offre un rendimento nominale certo; al momento dell’acquisto, però, non è possibile determinare quale sarà il rendimento reale (al netto dell’inflazione quindi). Al contrario un’obbligazione indicizzata all’inflazione garantisce al sottoscrittore un rendimento certo in termini reali, indipendente cioè dall’inflazione si realizzerà (mentre sarà incerto il rendimento nominale).

Per valutare il valore relativo delle obbligazioni indicizzate all'inflazione rispetto ai titoli nominali, si utilizza il concetto di "tasso di inflazione break-even". 

Dove:

  • Rendimento nominale: è il rendimento di un'obbligazione indicizzata all'inflazione;
  • Rendimento reale: è il rendimento di un'obbligazione nominale.

Il tasso di break-even ci indica il differenziale di tasso a cui i rendimenti attesi delle due tipologie di obbligazioni sono uguali, fornendo agli investitori un'indicazione delle attese di inflazione implicite nel mercato

Il tasso di breakeven non riflette solo le aspettative di inflazione, ma può anche scontare il rischio che l'inflazione sia superiore al previsto. Questo valore sarà minimo se l'inflazione è stabile e maggiore se le oscillazioni sono più volatili. 

Nel Grafico sottostante è rappresentato il tasso di break-even nel periodo 2019-2024.

Grafico 2: Tasso di break-even a 5 anni

 187.2

Fonte: Federal Reserve Bank of St. Louis

Acquistare delle obbligazioni indicizzate all’inflazione significa avere una posizione rialzista sui tassi reali: si guadagna quando i tassi reali scendono e si perde quando i tassi reali salgono.

Anche il framework della gestione del rischio di tasso è differente. Come abbiamo visto in un recente articolo (Durata finanziaria di un titolo obbligazionario (duration): cos’è e che informazioni ci dà?) l’indicatore che, nelle obbligazioni tradizionali, misura il rischio di tasso è la duration. Anche nel caso degli inflation-linked la duration misura il rischio di tasso, con una differenza però: se nel caso dei bond classici essa misurava la variazione dei prezzi per una data variazione di prezzo dei rendimenti nominali, in questo caso misura la variazione dei prezzi dell’obbligazione in funzione dei rendimenti reali

Evidenze circa l’andamento dell’asset class negli anni

Quando nell’Agosto-Settembre 2022 l’inflazione raggiungeva i livelli più alti da oltre 40 anni, superando la soglia del 9-10% nell’area Euro, le obbligazioni inflation-linked perdevano valore. Perché? 

Le obbligazioni indicizzate all'inflazione reagiscono non tanto agli aggiornamenti sull'inflazione, ma piuttosto alle aspettative riguardanti le azioni delle differenti banche centrali. Il fatto che l'inflazione sia alta e in crescita non implica automaticamente un aumento nei guadagni per un fondo o un indice legato all'inflazione. Anzi, spesso accade il contrario. Ciò che conta di più è la previsione sull'andamento dell'inflazione nei prossimi mesi, trimestri e anni. 

A titolo di esempio il Grafico 3 qui sotto illustra l'andamento dell’ETF “iShares € Inflation Linked Govt Bond” rispetto al valore dell’inflazione nell’Area Euro.

Grafico 3: ETF iShares € Inflation Linked Govt Bond

 Grafico 3: ETF iShares € Inflation Linked Govt Bond

Fonte: Koyfin

Come si può notare la performance ETF non segue linearmente l’andamento dell’inflazione: nonostante valori dell’inflazione ai massimi, l’indice perdeva valore.

Quello che si può quindi dedurre da ciò è che un’obbligazione inflation-linked incorpora già le aspettative di inflazione

Gli inflation-linked potrebbero quindi convenire qualora l’inflazione futura realizzata sarà maggiore di quella che incorporano nel loro prezzo (maggiore, cioè, dell’inflazione attesa). Nel nostro esempio sono coloro che hanno investito in queste obbligazioni all'inizio del 2021, quando non si prevedeva un'accelerazione così marcata dell'inflazione, che hanno sicuramente tratto grandi guadagni. 

Nel Grafico 4 viene evidenziato il momento in cui l’inflazione realizzata ha superato quella incorporata dalle aspettative.

Grafico 4: Inflazione attesa vs realizzata  

Grafico 4: Inflazione attesa vs realizzata

Fonte: Pimco

(“FWISEU55" misura di mercato dell'inflazione media prevista nel periodo di 5 anni che inizia tra 5 anni mentre "ECCPEMUY" indica l'Indice dei Prezzi al Consumo dell'Unione Europea.)

Conclusioni

Le obbligazioni indicizzate all'inflazione rappresentano uno strumento finanziario versatile per gli investitori che cercano di proteggere il proprio portafoglio dall'erosione del potere d'acquisto causata dall'inflazione.

È fondamentale che i risparmiatori comprendano le dinamiche e le caratteristiche specifiche di queste obbligazioni. Dalla scelta dell'indice di riferimento all'analisi dei tassi di interesse reali, passando per la valutazione della durata e dei meccanismi di adeguamento del capitale; ogni aspetto può influenzare la performance e la resilienza di un investimento in obbligazioni indicizzate all'inflazione.

Quando si valuta un potenziale investimento deve comprendere che strumento sta cercando sul mercato: si vuole proteggere il proprio portafoglio dall'aumento imprevisto dell'inflazione (e quindi optare per un inflation-linked) o da quello dei tassi d'interesse (e quindi preferire le tradizionali obbligazioni). 

Come sempre è utile ricordare che investitori dovrebbero essere consapevoli dell'importanza di una strategia ben ponderata e di una diversificazione adeguata del portafoglio. Bilanciare questa esposizione con altri asset e strumenti finanziari è cruciale per costruire un portafoglio robusto e resiliente.

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Davide Berti, consulente finanziario

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In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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