Come ho risolto il problema della pensione ad un giovane con un buon reddito

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Nel mio percorso come consulente finanziario, ho incontrato numerosi professionisti che, nonostante un reddito considerevole, si trovano in una situazione di profonda incertezza quando si parla di futuro pensionistico. Oggi voglio condividere con voi una storia particolarmente significativa, quella di Marco (nome di fantasia), un giovane professionista del settore IT che ha scelto di intraprendere con me un percorso di pianificazione finanziaria strutturato.

Fase 1: L'incontro e l'analisi

Fin dal primo incontro, Marco ha dimostrato una maturità finanziaria sorprendente per i suoi 32 anni. Con una carriera affermata nel settore tecnologico, aveva già sviluppato un’ottima consapevolezza: non era alla ricerca di soluzioni miracolose o di facili promesse di rendimenti stratosferici, ma aveva chiaro in mente che la vera sfida fosse costruire un percorso in grado di accompagnarlo attraverso le diverse fasi della sua vita. La sua comprensione delle trasformazioni in atto nel sistema pensionistico pubblico lo aveva spinto a voler prendere in mano il suo futuro finanziario.

Il nostro lavoro insieme è iniziato con un'analisi approfondita della sua situazione finanziaria attuale. Marco aveva già dimostrato una buona capacità di risparmio, accumulando un discreto capitale che però giaceva in un conto corrente senza generare alcun rendimento. Le sue spese mensili erano ben gestite, con un tasso di risparmio significativo intorno al 20% del suo reddito netto. Come molti giovani, si trovava però paralizzato da quello che in psicologia finanziaria chiamiamo "paradosso della scelta": troppe opzioni disponibili e la paura di fare la scelta sbagliata lo avevano portato all'inazione.

Durante i nostri primi incontri, abbiamo dedicato molto tempo a definire gli obiettivi di lungo periodo. Non mi sono limitato a compilare un questionario standard di profilazione del rischio, ma ho cercato di comprendere profondamente le sue aspirazioni e preoccupazioni. È emerso che Marco desiderava costruire una pensione integrativa che potesse garantirgli almeno il 70% del suo ultimo stipendio, mantenendo una certa flessibilità negli investimenti per poter far fronte a eventuali necessità future, oltre a ottimizzare la sua posizione fiscale, aspetto spesso sottovalutato nella pianificazione finanziaria.

Sulla base di questa analisi, ho sviluppato per Marco una strategia d'investimento personalizzata, accompagnandola con le necessarie spiegazioni sui meccanismi finanziari fondamentali. Questo approccio gli ha permesso di comprendere appieno le scelte proposte e di sentirsi sicuro nel percorso intrapreso. Insieme abbiamo costruito un portafoglio diversificato, bilanciando strumenti previdenziali con soluzioni d'investimento più flessibili, sempre tenendo conto dei suoi obiettivi di lungo termine e della sua propensione al rischio.

Durante i nostri incontri, il dialogo si è naturalmente esteso verso altri aspetti cruciali del mondo degli investimenti. Abbiamo esplorato il concetto di diversificazione, comprendendo come distribuire il rischio su diversi strumenti e mercati possa proteggere il patrimonio nel tempo. Ci siamo soffermati sull'importanza dell'orizzonte temporale e abbiamo analizzato come i costi di gestione possano impattare significativamente sui rendimenti finali del portafoglio.

Questo percorso di approfondimento ha portato risultati concreti: Marco non solo ha acquisito gli strumenti per prendere decisioni finanziarie più consapevoli, ma è anche riuscito a superare quella naturale "paralisi decisionale" che spesso frena molti investitori. Con queste solide basi, siamo stati pronti per sviluppare insieme una strategia d'investimento veramente efficace e personalizzata.

Fase 2: La Strategia Operativa

Una volta stabilite solide basi di comprensione finanziaria e delle esigenze di Marco, siamo passati alla fase operativa della nostra strategia. Il primo elemento fondamentale è stato il fondo di emergenza, un aspetto che troppo spesso viene sottovalutato nella pianificazione finanziaria. La sua importanza è cruciale: senza un adeguato cuscinetto di sicurezza, anche la migliore strategia d'investimento rischia di essere compromessa dalla necessità di disinvestire in momenti non opportuni per far fronte a spese impreviste.

Con questa prima protezione in atto, ci siamo concentrati sulla costruzione del portafoglio d'investimento core, elemento centrale della strategia di lungo periodo. La nostra discussione si è concentrata inizialmente su due pilastri fondamentali: l'efficienza dei costi e la diversificazione. Ho spiegato a Marco come, nel lungo periodo, anche piccole differenze nei costi di gestione possano avere un impatto significativo sui rendimenti finali.

La costruzione del portafoglio è stata guidata dal principio della diversificazione multidimensionale, sia geografica che per asset class. Questo approccio ci permette di ridurre il rischio complessivo del portafoglio mantenendo interessanti prospettive di rendimento nel lungo periodo. Un elemento distintivo della nostra strategia è stato l'approccio al ribilanciamento periodico. Invece di inseguire le mode del momento o tentare di anticipare i movimenti di mercato, abbiamo impostato un piano di ribilanciamento che ci permette di mantenere le proporzioni target del portafoglio, sfruttando in modo sistematico la naturale volatilità dei mercati.

Per ottimizzare l'implementazione di questa strategia e massimizzare i benefici della diversificazione temporale, abbiamo strutturato un Piano di Accumulo Capitale (PAC). Questa scelta si è rivelata particolarmente adatta alle esigenze di Marco per diversi motivi. Innanzitutto, il PAC permette di investire gradualmente il capitale disponibile, riducendo il rischio di timing sfavorevole sui mercati. In secondo luogo, la regolarità dei versamenti mensili si integra perfettamente con il suo flusso di reddito e la sua capacità di risparmio del 20%. Abbiamo calibrato l'importo delle rate mensili per garantire un accumulo costante ma sostenibile, che non metta sotto pressione le sue finanze personali. Inoltre, questo approccio sistematico aiuta a sviluppare quella disciplina d'investimento fondamentale per il successo nel lungo termine, evitando le trappole emotive del market timing e permettendo di sfruttare le oscillazioni di mercato attraverso il dollar-cost averaging.

Un altro aspetto cruciale della nostra strategia ha poi riguardato la pianificazione previdenziale. Dopo un'attenta analisi delle diverse opzioni disponibili - ho approfondito questo tema in un recente articolo sul confronto tra TFR in azienda e fondo pensione - abbiamo optato per l'adesione al fondo pensione negoziale di categoria. Come ho dettagliato nell'articolo sui vantaggi fiscali dei fondi negoziali, questa scelta offre molteplici benefici sia in termini di deducibilità fiscale che di tassazione agevolata, oltre alla possibilità di beneficiare del contributo del datore di lavoro.

Fase 3: Risultati e Monitoraggio 

Durante questo primo anno ho seguito con attenzione l'evoluzione del portafoglio di Marco, che ha beneficiato di un contesto di mercato generalmente favorevole. I principali indici azionari hanno mostrato una buona resilienza, creando un ambiente positivo per l'implementazione della nostra strategia. Sono particolarmente soddisfatto di come Marco abbia seguito il piano con disciplina e costanza: non solo ha completato la costituzione del fondo di emergenza nei tempi previsti, ma ha mantenuto con regolarità i suoi versamenti periodici anche durante le fasi di maggiore volatilità dei mercati. Questa costanza nell'esecuzione del piano è uno degli elementi che più mi ha colpito positivamente.

Nel mio ruolo di consulente, dedico particolare attenzione all'attività di monitoraggio continuo del portafoglio. Questo significa non solo verificare che l'asset allocation rimanga in linea con gli obiettivi stabiliti, ma anche controllare costantemente l'efficienza dei costi e l'adeguatezza degli strumenti scelti. I nostri incontri periodici sono diventati occasioni preziose per discutere l'andamento della strategia e valutare eventuali aggiustamenti: proprio nel nostro ultimo confronto, alla luce di una sua promozione lavorativa, abbiamo discusso approfonditamente l'opportunità di incrementare gradualmente i versamenti periodici. È stato stimolante vedere come Marco abbia colto immediatamente il valore di questa opportunità per accelerare il raggiungimento dei suoi obiettivi.

Guardando al futuro, ho già strutturato un programma dettagliato delle revisioni trimestrali per il prossimo anno. Il primo appuntamento, previsto per marzo, sarà particolarmente significativo: oltre alla consueta verifica dell'asset allocation, dedicheremo tempo a valutare l'ottimizzazione della componente previdenziale, un aspetto che diventerà sempre più rilevante con l'avanzare della carriera di Marco. Studieremo anche l'eventuale introduzione di una quota di investimenti alternativi, sempre nel rispetto del profilo di rischio concordato. 

Quello che mi dà maggiore soddisfazione è vedere come Marco abbia veramente interiorizzato i principi fondamentali della nostra strategia. Non si tratta solo di seguire meccanicamente un piano, ma di aver sviluppato una vera comprensione dell'importanza di un approccio disciplinato e di lungo periodo. La sua crescente confidenza nelle decisioni finanziarie e la capacità di mantenere la rotta anche nei momenti di maggiore incertezza dei mercati sono la dimostrazione tangibile che il percorso di educazione finanziaria sta dando i suoi frutti. 

Nei prossimi mesi, oltre al monitoraggio ordinario, prevedo di introdurre analisi più approfondite delle dinamiche di mercato e delle opportunità di investimento, sapendo che Marco ha ormai gli strumenti per comprendere e valutare criticamente queste informazioni. Il suo percorso dimostra come un approccio strutturato alla pianificazione finanziaria, unito a un'adeguata educazione, possa trasformare un investitore inesperto in un protagonista consapevole delle proprie scelte finanziarie.

Conclusioni

La storia di Marco rappresenta un esempio emblematico di come un approccio strutturato alla pianificazione finanziaria possa trasformare l'incertezza sul futuro in un percorso chiaro e consapevole. I tre elementi chiave che hanno determinato il successo di questo percorso - educazione finanziaria, strategia personalizzata e monitoraggio costante - sono applicabili a chiunque desideri prendere in mano il proprio futuro finanziario, indipendentemente dall'età o dalla situazione di partenza.

L'esperienza ci insegna che non esiste una formula magica valida per tutti, ma esistono principi fondamentali che, se correttamente applicati e personalizzati, possono fare la differenza. Un esempio? Partire il prima possibile, investire con regolarità, diversificare gli investimenti e, soprattutto, mantenere una visione di lungo periodo. Il vero valore di una consulenza finanziaria professionale non risiede tanto nella capacità di selezionare i migliori strumenti d'investimento, quanto nel costruire un percorso sostenibile che resista alla prova del tempo e delle emozioni.

La pianificazione finanziaria oggi non può più essere rimandata o lasciata al caso. In un contesto di crescente incertezza del sistema previdenziale pubblico, prendere in mano il proprio futuro finanziario non è solo un'opportunità, ma una necessità che riguarda tutti noi. La chiave del successo sta nel trovare il giusto equilibrio tra protezione del capitale, crescita degli investimenti e flessibilità della strategia, sempre mantenendo una visione chiara dei propri obiettivi di lungo termine.

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Davide Berti, consulente finanziario

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Mission

In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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