Conto deposito. Vantaggi, svantaggi e alternative.

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Il conto deposito è una soluzione di investimento sicura e più conveniente del conto corrente, soluzione che consente di ottenere un rendimento certo per la liquidità parcheggiata.

Il conto deposito è un prodotto che consente al correntista di ottenere un rendimento certo, rendimento superiore rispetto al tasso corrisposto sul denaro parcheggiato in conto corrente.

La condizione necessaria per avere un conto deposito è avere un conto corrente bancario presso la banca in cui vorrà aprire il conto deposito; tramite il conto corrente il risparmiatore potrà fare prelievi e versamenti al conto deposito, andando a parcheggiare la liquidità in una soluzione di investimento che rende di più del conto corrente.

Il conto deposito può essere libero o vincolato: quello vincolato garantisce un rendimento lordo annuo maggiore rispetto a quello libero, con le somme che restano bloccate per un periodo di tempo stabilito da contratto. Al contrario, quello libero permette di muovere le somme più liberamente, garantendo però al risparmiatore un tasso di interesse inferiore.

Dopo un decennio di conti deposito dai tassi pressoché nulli (così come il rendimento offerto dal denaro parcheggiato sul conto corrente), con il ritorno di rendimenti positivi e sopra il 3% sul mercato obbligazionario domestico, sono tornati in auge i conti deposito. A questo punto è necessaria una piccola parentesi: molti intermediari hanno presentato al pubblico offerte di conti deposito con pubblicità ingannevoli, promettendo rendimenti del 3% o superiori e scrivendo a caratteri piccoli la clausola “tale rendimento è garantito per i primi 3, dopodiché il rendimento sarà dell’X%”. Questo episodio deve far riflettere: prima di acquistare un prodotto, informatevi bene sulle caratteristiche, senza soffermarvi al mero “3% garantito!” ma approfondendo le varie clausole, soprattutto quando si sta per sottoscrivere un conto deposito.

Fatta questa doverosa parentesi, approfondiamo le altre peculiarità del conto deposito. Uno dei fattori più importanti è la garanzia del Fondo Interbancario di tutela dei Depositi fino a 100.000€, garanzia analoga ai risparmi presenti sul conto corrente.

A livello di costi, il conto deposito prevede il pagamento dell’imposta di bollo (0,20% del capitale) per giacenze media annue superiore ai 5.000€, oltre che il pagamento della ritenuta fiscale del 26% sugli interessi maturati.

Vantaggi e svantaggi del conto deposito

I vantaggi del conto deposito sono riconducibili a:

  • Rendimento superiore rispetto al conto corrente;
  • Sicurezza;
  • Semplicità;
  • Non richiesto un deposito minimo;

Gli svantaggi del conto deposito sono:

  • Pagamento dell’imposta di bollo dello 0,2% per giacenze superiori ai 5.000€;
  • Pagamento della ritenuta fiscale del 26% sugli interessi maturati;
  • Rendimento inferiore rispetto ad altre soluzioni di investimento;
  • Pubblicità potenzialmente ingannevole che potrebbe portare alla sottoscrizione di un conto deposito inefficiente;
  • In caso di vincolo, possibili problematiche in caso di necessità di riscatto per spese improvvise.

Un caso pratico

Tra le offerte migliori in circolazione nei primi mesi del 2023 rientrano conti deposito non vincolati che offrono un tasso lordo tra il 2% e il 3% annuo. Tale soluzione è sicuramente più conveniente del mantenimento della liquidità sul conto corrente, liquidità remunerata ad interessi praticamente nulli.

Per poter fare un confronto oggettivo, consideriamo che ad inizio maggio il rendimento sulle obbligazioni governative con scadenza 1 anno era pari a circa il 3,4%.

A questo punto possiamo quindi fare un confronto oggettivo tra l’investimento diretto in titoli di Stato con scadenza 1 anno, il conto deposito non vincolato, e il parcheggio della liquidità sul conto corrente, soluzioni alternative e contraddistinte dal medesimo livello di rischio.

La tabella 1 mostra il confronto tra le tre al fine di permetterti di fare una valutazione oggettiva per la liquidità.

Tabella 1 – Conto deposito, Titoli di stato ad 1 anno e conto corrente. Dove è meglio mettere la liquidità?

 

Conto corrente

Conto deposito

Titoli di Stato ad 1 anno

Rendimento annuo lordo

Praticamente nullo

Tra il 2% e il 3% e subordinato a determinati vincoli e scadenze*

3,4%**

Ritenuta fiscale

26%

26%

12,5%

Smobilizzo

Liquidità pronta all’uso

Potenzialmente difficile in caso di conto deposito vincolato

Facilmente smobilizzabile

Imposta di bollo

-          

0,2%

0,2%

Commissioni di negoziazione

-          

Tendenzialmente 0% (dipende dall’intermediario)

Molto basse, nell’ordine di qualche euro (dipende dall’intermediario)

*dato di inizio maggio e dipendente dalle offerte delle varie banche

**dato di inizio maggio

In un’epoca di tassi positivi, il confronto tra conto corrente e conto deposito è vinto nettamente dalla seconda soluzione: il conto corrente non remunera il denaro parcheggiato con il risultato che la liquidità perda di potere d’acquisto nel tempo per effetto dell’inflazione. Una soluzione non vincolata potrebbe essere conveniente dal momento che non bloccherebbe somme di denaro per periodi prolungati di tempo,

Il confronto tra conto deposito e titoli di Stato a breve scadenza è vinto però dalla seconda soluzione: oltre che offrire un rendimento mediamente maggiore (molto dipende dal livello dei tassi nel momento in cui stai leggendo questo articolo), il fatto che la ritenuta fiscale sia pari al 12,5% anziché al 26% rende i titoli di Stato maggiormente vantaggiosi.

Se i titoli di Stato italiani sono ritenuti troppo rischiosi, è possibile effettuare il confronto tra conto deposito e rendimento offerto dai titoli di Stato a breve di Germania e Francia, paesi con un rating maggiore rispetto all’Italia. Ad inizio maggio le obbligazioni tedesche ad 1 anno rendevano il 3,10% mentre quelle francesi il 3,20%.

Ma quindi il conto deposito conviene?

I conti deposito sono una valida alternativa al parcheggio del denaro sul conto corrente, con quest’ultima soluzione che garantisce una perdita certa negli anni, perdita derivante dall’inflazione. Infatti, se pensiamo che ogni anno il livello generale dei prezzi aumenta (inflazione), con annate, come il 2022, dove il livello dei prezzi risetto all’anno precedente è aumentato dell’8%, il denaro lasciato sul conto corrente perde certamente potere d’acquisto.

Il conto deposito, sebbene dia sicurezza e sia una soluzione semplice, deve essere sempre confrontato con un titolo di Stato (o un paniere di titoli di Stato) con medesima scadenza rispetto all’eventuale vincolo posto sul conto deposito. Ad esempio, se il conto deposito vincolato a 5 anni ha un rendimento annuo netto del 3%, tale rendimento si deve confrontare con un titolo di Stato italiano (o meglio ancora tedesco o francese) a 5 anni: se il rendimento annuo netto del titolo di Stato a 5 anni è superiore al 3%, sarà da preferire come soluzione al conto deposito.

Il denaro parcheggiato sul conto corrente, visto e considerato il rendimento annuo offerto da soluzioni sicure come il conto deposito o un titolo di Stato a brevissima scadenza, ha un costo opportunità non indifferente.

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Davide Berti, consulente finanziario

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In un mondo basato sulle dinamiche economiche, dove troppo spesso le conoscenze finanziarie sono limitate o assenti, verificare la professionalità di un consulente è necessario quanto difficile. Per questo affianco al mio lavoro questo progetto di consapevolizzazione.

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