Hai dubbi sull'efficienza o la pianificazione del tuo portafoglio di investimenti? Clicca qui e compila il modulo!
Se vuoi rimanere aggiornato sui contenuti finanziari in tempo reale seguimi sulla mia pagina instagram!
Difficoltà:
Tempo di lettura: 7 min
I PIR sono uno strumento innovativo per investire nel mercato dei capitali domestico. Come funzionano e quali sono vantaggi e svantaggi del prodotto?
I piani individuali di risparmio a lungo termine, meglio conosciuti con l’acronimo PIR, sono una forma di investimento di medio e lungo periodo per le sole persone fisiche (per legge, infatti, non possono essere sottoscritti né da aziende né da persone giuridiche). Questi strumenti consentono agli investitori di avvalersi di un vantaggio fiscale non indifferente, motivo per il quale nella maggior parte dei casi questi strumenti sono stati sottoscritti dagli investitori italiani.
Attenzione però: per poter beneficiare del trattamento fiscale agevolato dato da questi strumenti finanziari, è necessario che gli investitori rispettino precise limitazioni e posseggano determinati requisiti previsti dalla legge. Tra questi, per esempio, possiamo richiamare all’attenzione due condizioni fondamentali che devono essere assolte:
Per quanto riguarda la costituzione dei PIR è necessaria la presenza degli intermediari finanziari: si tratta di organi che si occupano di controllare che il risparmiatore rispetti le condizioni necessarie per avvalersi del beneficio fiscale; d’altra parte è compito del risparmiatore colui selezionare, autonomamente o con l’aiuto di un esperto, gli strumenti finanziari da porre al loro interno del PIR. Se l’investitore non conosce o non sa scegliere quali strumenti introdurre all’interno dei PIR, può decidere di sottoscrivere PIR già pre-fatti.
Gli scopi per cui i PIR sono stati istituti sono essenzialmente due:
Per quanto concerne il secondo punto è doveroso evidenziare l’importanza del mettere in atto politiche finalizzate al continuo sviluppo del mercato dei capitali, mercato che porta, maggior parte dei casi, ad una crescita economica per il Paese. Un mercato domestico dei capitali poco sviluppato, invece, è spesso indice di un Paese scarsamente competitivo e con una bassa crescita economica attesa.
Facendo un veloce confronto tra i principali indici del mercato dei capitali statunitense e del mercato dei capitali italiano, si nota che la capitalizzazione dell’indice S&P500 (indice che comprende le prime 500 società americane per capitalizzazione) corrisponde a 35 trilioni di $ al 28 febbraio 2023, mentre quella del FTSE MIB (indice che comprende le prime 40 società italiane per capitalizzazione) arriva a poco meno di 750 miliardi di € alla stessa data.
Anche se il confronto tra i due indici non viene fatto sullo stesso numero di società, ci fa comunque comprendere che i due mercati sono molto differenti in termini di capitalizzazione di mercato e quindi di sviluppo. In particolare, il mercato statunitense risulta altamente sviluppato e all’avanguardia rispetto a quello italiano.
Facciamo un piccolo esempio numerico per rendere più facilmente comprensibile il confronto tra i due indici e quindi il livello di sviluppo dei due diversi mercati: Apple è la prima società per capitalizzazione all’interno dell’S&P500 con una capitalizzazione di circa 2,67 trilioni di dollari. La sola Apple risulta più grande di tutto il FTSE MIB!
Da questa veloce analisi possiamo quindi dedurre che in Italia c’è l’estrema necessità di sviluppare il mercato dei capitali domestico e i PIR sono strumenti finanziari istituiti per rispondere a quest’esigenza.
Dopo questo breve excursus fatto per presentare genericamente i piani di risparmio a lungo termine, ci addentriamo adesso ad analizzare le loro caratteristiche tecniche.
I PIR non sono tutti uguali, per questo motivo sono stati suddivisi in due macro-categorie:
La tabella 1 mostra le principali caratteristiche dei PIR ordinari e PIR alternativi e i requisiti che questi devono rispettare per poter essere sottoscritti.
PIR ORDINARI |
PIR ALTERNATIVI |
Istituiti nel 2017 |
Istituiti nel 2021 |
Requisiti da rispettare:
|
Requisiti da rispettare:
|
Valore dell’investimento: possono essere investiti un massimo di 200.00,00€. In particolare, è possibile investire un massimo di 40.000,00€ all’anno fino al raggiungimento del plafond. |
Valore dell’investimento: possono essere investiti un massimo di 1.500.000,00€. In particolare, è possibile investire un massimo di 300.000,00€ all’anno fino al raggiungimento del plafond |
I vantaggi dei piani individuali di risparmio sono principalmente riconducibili a:
Attualmente l’imposta da pagare sul capital gain è pari al 26% per gain azionario e al 12,5% per gain su titoli di stato.
Il fatto che i PIR siano completamente esenti da imposte di successione e donazione può far sì che questi strumenti risultino particolarmente utili in sede di pianificazione successoria di individui con patrimoni superiori al milione per erede legittimo.
L’introduzione dei PIR garantisce un’ottima alternativa ai tradizionali strumenti di efficientamento patrimoniale in sede di successione quali ad esempio polizze e titoli di stato.
Vedi anche l’articolo L’Italia, da un punto di vista successorio, è un paradiso fiscale per maggiori informazioni sulla pianificazione successoria.
Le eventuali minusvalenze realizzate su strumenti detenuti in portafoglio per almeno 5 anni possono essere trasformate in credito d’imposta utilizzabile per compensazione IRPEF o altre imposte/contributi dovuti.
Questo è un vantaggio attribuibile ai soli PIR alternativi e per i soli investimenti effettuati nel 2021 e 2022. Attenzione! Questi vantaggi sono subordinati al vincolo di mantenere l’investimento nei PIR per almeno 5 anni.
Gli svantaggi dei piani individuali di risparmio sono, invece, riconducibili a:
Questo orizzonte temporale spesso non è idoneo a tutti i profili di rischio. È quindi necessario analizzare in maniera approfondita il proprio profilo di rischio e i propri obiettivi di lungo termine prima di decidere se investire o meno in questi strumenti.
Ai quali si devono aggiungere eventuali commissioni di ingresso e/o di uscita. Questi costi sono così elevati perché i PIR sono dei prodotti complessi.
Poiché non è detto che gli strumenti facenti parte del PIR realizzino performance positive nei 5 anni. Come evidenzia il grafico 1, negli ultimi 20 anni l’indice FTSE MIB è rimasto praticamente piatto (situazione che implica che tutti i vantaggi fiscali del PIR possono essere annullati dal momento che non essendoci plusvalenza non esiste beneficio fiscale).
Fonte del grafico: Traiding View (tradingview.com)
Come ben sappiamo, la maggior parte degli investimenti fatti dagli italiani sono già molto concentrati in titoli di stato (BTP e BOT): aggiungere ulteriore esposizione all’Italia potrebbe minare uno dei principi cardine degli investimenti: la diversificazione
Vedi anche l’articolo Home bias: acerrimo nemico della diversificazione per avere maggiori informazioni a riguardo.
I PIR sono strumenti innovativi ed ingegnosi che sono stati ideati dal regolatore per far confluire capitali nel mercato azionario domestico che, ad oggi, risulta poco sviluppato e scarsamente competitivo rispetto al mercato azionario di altre potenze economiche.
D’altra parte, avere dei PIR in portafoglio senza aver considerato tutti i pro ed i contro può minare l’efficienza della propria pianificazione patrimoniale, facendo venire meno i sani principi della diversificazione e dell’asset allocation strategica.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o domanda.
Hai dubbi sull'efficienza o la pianificazione del tuo portafoglio di investimenti? Clicca qui e compila il modulo!
Se vuoi rimanere aggiornato sui contenuti finanziari in tempo reale seguimi sulla mia pagina instagram!
Appurato che investire secondo delle solide basi può diventare oltre che una garanzia (sul proprio capitale) anche grande vantaggio (in termini di guadagno sul lungo termine) come possiamo effettivamente iniziare a farlo? Costruire un portafoglio richiede prima il conoscere con cosa lo si può comporre. Studiamo assieme tutti gli strumenti finanziari che il mercato ci offre, i vantaggi e gli svantaggi di ognuno e come questi influenzino le caratteristiche del nostro portafoglio.
Il private equity è una forma di investimento da parte di fondi istituzionali in capitale di rischio di società non quotate che si contraddistinguono per elevato potenziale di sviluppo e crescita attesa. Un investitore retail può investire in questi fondi?
Il comparto obbligazionario è molto vasto e ogni investitore può implementare molteplici strategie di investimento. È meglio avere singole obbligazioni o ETF obbligazionari in portafoglio?
La Temporanea Caso Morte è una copertura assicurativa che protegge economicamente i beneficiari in caso di morte dell’assicurato entro una certa data. Se in alcuni casi è caldamente consigliata, in altri non ha assolutamente senso.
Le azioni sono sempre più rischiose delle obbligazioni? La risposta a questa domanda è negativa: ogni emissione obbligazionaria deve essere analizzata considerando tutti i rischi intrinseci all’investimento obbligazionario, su tutti il rischio di credito.