Come avrai già capito dall’ultimo articolo, gli strumenti che rappresentano la gestione passiva sono gli ETF (Exchange Trade Fund), in questo articolo ti mostro i vantaggi e gli svantaggi dell’avere degli ETF all’interno del proprio portafoglio.
Vantaggi:
- Efficienza dei costi: la gestione passiva ha come caratteristica un costo di gestione solitamente più basso dell'ETF rispetto a quello di un fondo a gestione attiva. Tendenzialmente è difficile che un ETF venga a costare più di uno 0,50/0,60 % all’anno per le commissioni di gestione; esistono degli ETF che costano meno dello 0,05% all’anno. La gestione attiva è caratterizzata da costi sensibilmente più elevati.
- Accessibilità: chiunque, anche con poche disponibilità economiche, può sottoscrivere un ETF, perché spesso non vi sono dei limiti dal punto di vista delle cifre iniziali e, nel caso ve ne fossero, sono particolarmente contenuti.
- Diversificazione: investendo in un ETF si va a comprare uno strumento che al suo interno ha un quantitativo elevato di titoli azionari o obbligazionari. Questo fa sì che la struttura di un investimento fatto con un ETF annulli il rischio specifico (se non sai di cosa sto parlando leggi il mio articolo sul Rischio Specifico) e che quindi sia soltanto caratterizzata da un rischio sistemico. Il tutto permette quindi a chi ha meno disponibilità, come dicevo prima, di investire in qualcosa che ha un numero di titoli rilevante, che lui sicuramente non sarebbe stato in grado di acquistare, non avendo la disponibilità economica adeguata.
- Trasparenza: ovvero il fatto che è possibile senza nessun problema sapere quali sono le posizioni e i pesi presenti all'interno di un ETF, dei titoli che compongono e quantomeno le posizioni principali all'interno del Kid (Key Information Document).
- Sicurezza: il patrimonio investito in ETF è separato da quello della società che cura l'emissione e la gestione dello stesso e quindi, nel caso in cui fallisse l'emittente dell’ETF, l'investitore avrebbe indietro i titoli e non correrebbe alcun pericolo. Ovviamente questo è valido solo per quanto riguarda gli ETF a replica fisica (farò in futuro un articolo su questo argomento, per conoscere quali sono le tipologie di ETF).
- Performance: replicando fedelmente l'andamento del mercato, gli ETF hanno una performance analoga a quella del mercato di riferimento, ma sensibilmente migliore di quella che viene fatta sia dalla media dei fondi a gestione attiva e, tanto più da un singolo privato che fa investimenti in autonomia.
Vediamo ora quali sono gli svantaggi.
Svantaggi:
Uno svantaggio degli ETF è il fatto che non performeranno mai al di sopra del proprio Benchmark di riferimento e quindi chi investe in ETF non guadagnerà mai più del mercato in cui l’ETF va a investire, ma di rimando c’è anche la garanzia di non ottenere dei risultati che siano inferiori al mercato di riferimento. Quindi è corretto rappresentarlo come uno svantaggio ma, guardando le statistiche, in realtà lo possiamo considerare come un punto di forza.
Lo svantaggio più grosso che certi ETF hanno è in relazione alla liquidità dello stesso, ovvero il fatto che comprare o vendere potrebbe essere oneroso dal punto di vista dello Spread di negoziazione presente nell’ETF e anche in funzione del fatto che l’ETF non è abbastanza grande e non ha dei volumi di negoziazione abbastanza rilevanti e quindi comprare o vendere lo strumento, soprattutto se si fa con cifre particolarmente importanti, potrebbe essere particolarmente oneroso e quindi andare a ridurre drasticamente, nel caso di vendita, la redditività del proprio investimento.
Ovviamente questo non vale per tutti gli ETF, ve ne sono molti enormemente liquidi e grandi, ma è fondamentale essere in grado di selezionarli; non si può pensare che comprare un ETF sia garanzia di liquidità e di sicurezza, perché talvolta non è così.
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