Orizzonte temporale e profilo di rischio sono due elementi fondamentali che ogni risparmiatore deve considerare nella scelta dei propri investimenti. Con orizzonte temporale si intende il periodo di tempo durante il quale si intende rinunciare alle proprie disponibilità per investirle e ottenere una rivalutazione delle stesse.
L’entità della rivalutazione, altresì definibile come rendimento, dipende al profilo di rischio dell’investitore, variabile che misura la sopportazione alle oscillazioni e alle perdite momentanee di portafoglio.
Orizzonte temporale, profilo di rischio e capitale da investire sono elementi fondamentali che portano alla definizione di un portafoglio efficiente per l’investitore. In questo approfondiremo vedremo quale relazione vige tra orizzonte temporale e profilo di rischio, provando a capire quale delle due variabili ha la precedenza sull’altra. Cosa significa?
Significa cercare di capire come comportarsi in situazioni in cui il profilo di rischio molto aggressivo dell’investitore consentirebbe investimenti aggressivi, magari un portafoglio interamente azionario, ma il suo orizzonte temporale è breve oppure, viceversa, situazioni in cui l’orizzonte temporale è lunghissimo ma l’investitore non sopporta oscillazioni del proprio capitale. In questi casi prevale l’orizzonte temporale o il profilo di rischio?
Il match tra orizzonte temporale e profilo di rischio: 9 casi base
Incrociando orizzonte temporale e profilo di rischio è possibile creare 9 casistiche solamente in 3 delle quali tra orizzonte temporale e profilo di rischio c’è un perfetto allineamento (la diagonale della tabella).
La tabella 1 mostra le 9 casistiche derivanti dall’incrocio di orizzonte temporale e profilo di rischio, analizzando quale delle due tende a prevalere.
Tabella 1 – Il match tra orizzonte temporale e profilo di rischio. Quale dei due prevale?
Orizzonte temporale breve |
Orizzonte temporale medio |
Orizzonte temporale lungo |
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Profilo di rischio prudente |
Allineamento |
Prevale il profilo di rischio |
Prevale il profilo di rischio anche se il costo opportunità può essere elevato |
Profilo di rischio equilibrato |
Prevale il profilo di rischio |
Allineamento |
Prevale lievemente l’orizzonte temporale |
Profilo di rischio aggressivo |
Prevale l’orizzonte temporale |
Prevale l’orizzonte temporale |
Allineamento |
La diagonale della matrice mostra gli scenari dove tra orizzonte temporale e profilo di rischio non prevale alcuna delle variabili in quanto risultano perfettamente allineate: un profilo di rischio prudente predilige investimenti facilmente smobilizzabili, con volatilità ridotta, peculiarità tipica di investimenti con orizzonte temporale breve o brevissimo, tipicamente strumenti del mercato monetario. Allo stesso modo, un profilo di rischio aggressivo predilige investimenti volti a massimizzare il rendimento atteso sopportando un’elevata volatilità, con questa che viene attutita dal lungo orizzonte temporale che permette ad eventuali investimenti in perdita di recuperare.
Le condizioni rappresentate sulla diagonale della matrice sono ottimali in quanto c’è un perfetto match tra orizzonte temporale e profilo di rischio; gli altri incroci sono più delicati e occorre valutare caso per caso se prevalga orizzonte temporale o profilo di rischio. Vediamo insieme le due principali casistiche:
Profilo di rischio prudente e orizzonte temporale lungo
In questo caso tende a prevalere il profilo di rischio. L’investitore non percepisce il costo opportunità dei mancati rendimenti nel caso avesse la meglio il profilo di rischio prudente rispetto all’orizzonte temporale lungo sulle proprie scelte di investimento, bensì sovrappesa la stabilità e la certezza del capitale a costo di non vedere rendimenti elevati per i propri risparmi.
Facciamo un esempio: Marco è un giovane investitore e ogni mese risparmia del denaro che non gli serve nell’immediato. Decide quindi di iniziare ad investire ma, data la forte avversità al rischio, propende per strumenti obbligazionari e breve scadenza: non sopporta la volatilità. In questo caso il costo opportunità per Marco, sul lungo periodo, è molto elevato in quanto l’investimento nell’azionario globale potrebbe garantire ritorni superiori. D’altra parte, se la scelta è tra non investire per avversione al rischio o investire in strumenti poco volatili per rivalutare la liquidità per il tasso d’inflazione, appare evidente come la scelta dell’investimento prudente sia quella da prediligere.
Profilo di rischio aggressivo e orizzonte temporale breve
In questo caso prevale l’orizzonte temporale. L’investitore non può permettersi si rischiare capitali che gli servono a stretto giro pur non essendo sensibile alla volatilità di portafoglio. Un eventuale crollo dei mercati andrebbe a dilapidare il capitale che, servendo nel breve periodo, non ha tempo di recuperare dal drawdown.
Facciamo un esempio: Lucia è un’investitrice propensa al rischio. Fin da quando è giovane investe i suoi risparmi in un portafoglio azionario e nel tempo ha rivalutato notevolmente il proprio capitale. Tra 1 anno a Lucia servirà utilizzare il capitale maturato con l’investimento al fine di acquistare la propria abitazione in cui vivrà con la famiglia. Sebbene il profilo di rischio sia molto aggressivo, Lucia non può assolutamente permettersi che un crollo improvviso di mercato mini la propria consistenza patrimoniale in quanto il capitale le servirà per perseguire le proprie scelte finanziarie di breve. La scelta prudenziale di sovrappesare l’orizzonte temporale rispetto al profilo di rischio sembra quindi la più sensata.
Facendo una piccola digressione, l’esempio proposto di Lucia calza a pennello con lo switch di comparto del fondo pensione una volta arrivati a ridosso dell’età pensionabile. L’investitore con un fondo pensione attivo, comparto azionario/dinamico, che nel 2022, ormai prossimo alla pensione, non ha cambiato comparto da azionario/dinamico a garantito (vista la riduzione dell’orizzonte temporale) ha subito una perdita significativa, nell’ordine anche del 10%.
Conclusione
Tra orizzonte temporale e profilo di rischio, in caso di non perfetto allineamento tra i due elementi, prevale sempre il più prudente, ossia l’orizzonte breve in caso match tra profilo di rischio aggressivo e orizzonte temporale breve e il profilo di rischio prudente in caso di orizzonte temporale lungo e profilo di rischio prudente. Come mai?
Questo perché, nel caso di orizzonte breve e profilo aggressivo non si può rischiare di perdere il capitale che serve a stretto giro mentre nel caso di profilo prudente e orizzonte lungo non si può rischiare che una minima oscillazione faccia interrompere ogni investimento.
È fondamentale comprendere il proprio profilo di rischio e il proprio orizzonte temporale per gli investimenti, apportando le dovute modifiche all’asset allocation di portafoglio al mutare di una delle due variabili.
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